Finalmente in diamante, spring-training al via

Si comincia coi raduni di lanciatori e ricevitori. Da un'idea di Albert Spalding, Presidente dei Chicago White Stockings, che insieme a Cap Anson, uno dei più importanti giocatori del tempo, crearono un "hot training"

Il raduno dei ricevitori e dei lanciatori ha aperto ufficialmente gli spring-training 2016 con le franchigie equamente divise tra Arizona (Cactus League) e Florida (Grapefruit League). Gli spring-training sono quanto di più vicino ai ritiri pre-campionato dell'italico calcio, dove i roster vengono popolati dai campionissimi, al fianco di giovani promesse o giocatori in bilico tra contratti di Major o di Minors. Partono generalmente verso metà febbraio e si concludono pochi giorni prima dell'Opening Day. In questo periodo, tra allenamenti e serrate amichevoli, il roster viene valutato e sfoltito, i giocatori vengono confermati, spediti nelle serie minori oppure rilasciati. Ma a quando risalgono gli e come si sono trasformati nel tempo?
Gli spring-training inizia ad essere popolari tra il 1890 ed il 1910, grazie ad un'idea dei Chicago White Stockings (gli attuali Chicago Cubs). La leggenda vuole che il presidente Albert Spalding e uno dei più importanti giocatori del tempo, Cap Anson, ebbero l'idea di creare un "hot traning" (allora venne chiamato così), in Arkansas nel 1886. Visti gli ottimi risultati ottenuti (Chicago vinsero il campionato con il record di vittorie, 90) negli anni successivi anche altre franchigie si accodarono all'idea e così Cleveland Spiders (che ora non esistono più), Detroit Tigers, Pittsburgh Pirates, Cincinnati Reds, Brooklyn Dodgers (attuali Los Angeles) e Boston Red Sox inizarono a radunarsi in primavera, sempre in Arkansas.
Con gli anni si aggregarono anche tutte le altre franchigie e le location cambiarono spesso. St. Louis scelse inizialmente l'Oklahoma, gli Yankees prima andarono a New Orleans poi in Arizona (Phoenix), i Pirates nei primi anni 40 si trasferirono a Honolulu. I primi a scegliere la Florida tra le franchigie che vi si radunano anche attualmente furono i Philadelphia Phillies nel lontano 1889 (due settimane a Jacksonville), a cui si accodarono i Chicago Cubs (dal 1913 a Tampa) edi Cleveland Indians (1913 a Pensacola). L'anno successivo, un altro paio di franchigie si aggiunsero e prese il via ufficialmente la "Grapefruit League", che è stata ininterrottamente in vita, ad eccezione di un paio di anni durante la seconda guerra mondiale. Fino al 2009 la Grapefruit League conteneva più della metà delle franchigie della MLB poi, dal 2010 le squadre vennero equamente distribuite con l'Arizona. Molti dei più famosi giocatori della storia della MLB si sono radunati nella Grapefruit almeno una volta (Ruth, Gehrig, Musial, Cobb, Mays, DiMaggio, Berra, Mantle solo per citare i più famosi).
Secondo l'autobiografia di un ex-proprietario degli Indians, Bill Veek, la prevenzione ad atti di razzismo fu il motivo per il quale nel 1947 venne creata la Cactus League in Arizona. Veek portò la sua franchigia a Phoenix, dove riuscì a far trasferire anche i New York Giants, e così la Cactus League prese vita. Negli spring-training moderni le franchigie sono divise in due gruppi (Atlanta, Baltimore, Boston, Detroit, Houston, Miami, Minnesota, le due franchigie di New York, Philadelphia, Pittsburgh, St. Louis, Tampa, Toronto e Washington in Florida, mentre D-backs, le due franchigie di Chicago, Cincinnati, Cleveland, Colorado Kansas City, le due franchigie di Los Angeles, Milwaukee, Oakland, San Diego, San Francisco, Seattle e Texas in Arizona) e le squadre dopo i primi giorni di allenamenti, iniziano ad effettuare le prime partite che si svolgono utilizzando tutti i giocatori del roster. Le gare posso essere contro formazioni universitarie, di Minors, "intra-team" (due formazioni della stessa squadra), "split-game" (una franchigia può giocare due partite lo stesso giorno e dunque separa il roster in due mini-squadre) e contro altre squadre di MLB che si radunano nella stessa lega estiva. In tutto ciò ovviamente i roster vengono perfezionati ed il mercato continua i suoi vorticosi movimenti.
A tal proposito, prosegue la rivoluzione sugli esterni in casa Orioles. Così dopo essersi assicurati le prestazioni di Hyun-soo Kim e di Mark Trumbo, di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana, sembrano essere giunte al termine le trattative anche per l'esterno centro Dexter Fowler (.267 media ERA, 875 valide, 65 fuoricampo, 291 punti battuti a casa, 114 basi rubate, 65 tripli dal 2008). Il 29enne nativo di Atlanta lo scorso anno ai Cubs sarebbe alla sua seconda apparizione in American League dopo quella del 2014 con gli Houston Astros, dove chiuse la stagione con una media battuta di .276. La base dell'accordo si aggira intorno ai 12 o 13 mioni di dollari per due o tre anni di contratto. Il 2015 per lui è stato uno degli anni più prolifici avendo giocato 156 partite con una media battuta di .250 con 17 fuoricampo (record stagionale per lui), e 20 basi rubate. Ma Baltimore non si ferma qui e sembra sempre più concreta la possibilità di dare profondità alla rotazione dei partenti con l'acquisto dal mondo free-agent di Yovani Gallardo (102-75, 3.66 media ERA, 1347 strike-out dal 2007). Il 29enne messicano lo scorso anno ai Rangers ha chiuso il 2015 con 13-11, 3.42 media ERA, e 121 strike-out e per lui
I Tampa Bay Rays acquistano per una stagione le prestazioni del rilievo Ryan Webb (17-18, 3.35 media ERA, 260 strike-out dal 2009). Il 30enne torna in Florida anche se questa volta nella sponda dell'American League, Tra il 2011 ed il 2013 aveva infatti indossato la casacca dei Marlins (2-4 con 3.20 di media ERA, 31 strike-out in 50.2 inning giocati nel 2011 e 4-3 con 4.03 di media ERA e 44 strike-out in 60.1 inning lanciati nel 2012). Con l'arrivo di Webb (che lo scorso anno a Cleveland ha racimolato 1 vittoria e 0 sconfitte con una media ERA di 3.20 e 31 strike-out in 50.2 inning lanciati), Tampa concede profondità al monte di lancio e rafforza il parco dei rilievi. A proposito di "reliver" i Dodgers chiudono un accordo annuale con il 29enne ex Royals Louis Coleman (6-4, 3.20 media battuta, 186 strike-out dal 2011). Per rafforzare gli interni gli Indians si assicurano le prestazioni dell'eterno Juan Uribe (.256, 1519 valide, 192 fuoricampo e 791 punti battuti a casa dal 2001). Per il 36enne che lo scorso anno ha giocato con Dodgers, Braves e Mets, è stato stipulato un contratto annuale.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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