Tagliavini: dal Parma un’offerta che non potevo rifiutare

L'interno parmigiano torna nella squadra con la quale aveva esordito. Potrebbe essere il leader che mancava al gruppo. Intanto è arrivato Munoz con il coach Villalobos. Sabato amichevole con il Collecchio. Parte la campagna abbonamenti

Ha debuttato con la casacca del Cariparma nel 1998 in una partita di Supercoppa contro il Nettuno, gettato nell’inferno dello Steno Borghese negli inning finali a causa di una linea terrificante che mise fuori gioco la mandibola di un certo Alberto Tondini. Un battesimo di fuoco per un giovane di nemmeno 19 anni. Con il numero 12 in “pinstripes”, Luca Tagliavini disputò due stagioni, conquistando due Coppe dei Campioni.  Erano gli anni della partita “Under”, ma anche del Parma dei campioni: Fochi, Ceccaroli, Carrozza, Betto, Lono, Martinez, Bussi e compagnia. Una bella scuola per un giovane, ma difficile ritagliarsi il giusto spazio. Così dal 2000 Luca ha iniziato a percorrere la via Emilia: Piacenza, Reggio, poi di nuovo all’ovile, allo Junior, per tre stagioni, infine, dal 2008 ancora a Reggio Emilia. Al termine della scorsa stagione aveva già salutato i vecchi compagni: “Basta, è ora di smettere” le sue parole. Invece poi a Parma ha iniziato a diffondersi una voce, che piano piano è diventata sempre più insistente, fino a tradursi in realtà: “Taio torna a Parma!”, perché, dice “A una chiamata del Parma non potevo dire di no..” e mentre parla vedi i suoi occhi che si illuminano: “Sai, tornare dopo tanti anni è un emozione, mi fa piacere soprattutto il fatto di essere stato cercato! Ovviamente per me tornare nella mia città è un onore!”  Alessandro Fanfoni, subito dopo aver firmato ha detto che il suo primo obiettivo era convincere Tagliavini a tornare a Parma, non deve aver fatto molta fatica, tuttavia la sua presenza deve essere stata importante nella decisione: “Si, perché lo conosco da tanti anni, è un punto di riferimento per me, con il quale confrontarmi. Ma anche Guido Poma mi ha messo a mio agio, senza mettermi pressione. Soprattutto, però volevo chiudere la carriera nella mia città, nella squadra nella quale ho esordito in massima serie!” Giocherà ancora uno, due anni, non importa, a guardarlo in allenamento l’entusiasmo è ancora quello di 20-25 anni fa, quando giocavamo in squadra insieme nelle giovanili. Parlava poco, allora, anche perché appena apriva bocca c’era sempre qualcuno pronto a fargli il verso per via di quella “erre” alla francese. E lui abbassava gli occhi abbozzando un sorriso e poi: “andate a…” concludeva. Adesso però parla eccome. Fatta la prima domanda è partito in quinta e non si è più fermato. Personalità, ne avrà molto bisogno il nuovo Parma baseball: “Si, rispetto a quando ero giovane avrò un ruolo un po’ più da protagonista, di maggiore responsabilità. Mi trovo ad essere il più anziano anche se nel gruppo ci sono alcuni giovani con molta esperienza. Dovrò aiutare lo staff tecnico a curare un aspetto di squadra, anche se ho già visto che qui c’è un grande gruppo.”

Nelle ultime due stagioni uno dei limiti più grandi della squadra è stato quello della mancanza di un leader, non necessariamente un campione, ma un giocatore di esperienza, con la personalità giusta per guidare il gruppo, come era stato fino al 2011 Michele Gerali. L’ingaggio di Tagliavini nella mente dei dirigenti è stato fatto proprio con l’obiettivo di colmare questa lacuna: “Il mio compito più importante – riprende – sarà quello di aiutare questi ragazzi dal punto di vista mentale, devono imparare a stare in campo e a gestire le varie situazioni che si verificano. Ovviamente cercherò di dare il mio contributo soprattutto con la difesa, sicuramente il mio punto di forza a dispetto della battuta dove ho sempre faticato”

Le occasioni per mettere la sua impronta sul campionato del Parma baseball non mancheranno, ma dovrà vincere una concorrenza agguerrita, visto che insieme a lui sono arrivati altri due interni, Fanfoni e Imperiali, in aggiunta a Scalera, Benetti, Giannetti e all’occasione anche Marval: “Guarda, io sono convinto che più siamo meglio è – afferma con calma, ma anche grande sicurezza –Anche se purtroppo quest’anno la stagione sarà corta. Certo, se saremo bravi avremo la possibilità di allungarla con i play-off. Comunque è giusto che il posto garantito non ce l’abbia nessuno, la concorrenza aumenta gli stimoli e  alla fine è la squadra che ne beneficia”

I suoi compagni li conosce tutti da anni, ma come “squadra” ha imparato ad conoscerli da avversario nell’ultima stagione: “La considero una squadra molto buona, mi è sempre piaciuta. Forse lo scorso anno è mancato qualche giocatore d’esperienza per raggiungere i play-off, il giocatore magari che potesse risolvere la situazione complicata. Rimane una stagione assolutamente positiva, con una squadra giovanissima. Se mai la mancata qualificazione all’ultima giornata dovrà produrre una rabbia positiva, uno stimolo a fare ancora meglio!” Qualcuno ha detto che paradossalmente avere mancato di un soffio la post season potrebbe perfino rivelarsi positivo quest’anno: “Diciamo che la qualificazione sarebbe comunque stato un risultato inatteso, quest’anno tutti saranno certamente più agguerriti. Il campionato sarà diverso, con una formula differente e forse sarà anche più equilibrato.”

Quali risultati potrà raggiungere la squadra di Munoz non possiamo saperlo, ma l’approccio è sicuramente positivo: “Parma, per quello che rappresenta non può avere paura di nessuno. Questo i giovani lo devono avere già chiaro in testa. Ce la giochiamo alla pari con tutti, possibilmente con ancora maggiore cattiveria per aver perso l’anno scorso i play-off all’ultima partita”

A proposito di quell’ultima giornata, a lui che giocava dall’altra parte, abbiamo chiesto un parere sulle polemiche suscitate dal balletto dei lanciatori della squadra reggiana: “Premetto che io vado sempre in campo per vincere e gioco la mia partita al meglio possibile, tutto il resto per me non esiste. Quel discorso non era di mia competenza.” Chissà se i tifosi parmigiani avranno dimenticato o lo accoglieranno con un po’ di freddezza: “Io spero di essere accolto bene, credo di essere sempre stato corretto e darò il 100{8f32ef77258d52ad595d667c0f67cfebc828b9bed1b23e8e0b2784027556346a}. Certo, posso dire che se l’anno scorso avessi giocato nel Parma quel comportamento mi avrebbe dato molto fastidio.”

 

Intanto nei giorni scorsi è arrivato il manager Orlando Munoz insieme al suo nuovo collaboratore, il connazionale Villalobos, che ha già favorevolmente impressionato la truppa. Insieme hanno diretto i primi allenamenti e sabato guideranno la squadra nella prima amichevole stagionale, alle ore 15,00 allo stadio "Cavalli", contro il Collecchio, sulla durata delle 11 riprese. Successivamente sono in programma, per sabato prossimo la trasferta a Novara, poi il mercoledì successivo la sfida in famiglia con il Sala Baganza e per finire, nell'ultimo week-end del mese di marzo, la tradizionale partecipazione al quadrangolare "Blue-F Ball" di Bologna, con i padroni di casa, il Rimini e il San Marino. Da questo lunedì sarà poi possibile acquistare presso la sede della società allo stadio di via Confalonieri, dalle 16 alle 18 dal lunedì al venerdì le tessere abbonamento per le dieci gare interne della prima fase del campionato al prezzo di 40 €. Anche per quest'anno,inoltre, la società promuove gli speciali abbonamenti riservati ai tesserati delle società della Franchigia al costo di 20 €. 

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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