Nettuno, giocatori (e tecnico) cercasi

Senza l'accordo con il Nettuno 2 l'eventuale roster sarebbe ridotto all'osso. L'ultimissima ipotesi vede Roberto De Franceschi in pole position come manager, in caso di accordo la strada sarebbe spianata per Guglielmo Trinci

Prima cosa, restare vivi. Poi si vedrà”. La riconoscete? E' la battuta di un film, Il Marchese del Grillo, quando tra l'opportunità di mandare sotto le cure del boia il povero Gasperino il carbonaio (il sosia) o il Marchese Onofrio (il vero reo), la nobile famiglia non si fece troppi problemi a far finta di nulla e condannare al taglio della testa lo sventurato popolano.
Oddio, non è il contesto che si sta vivendo a Nettuno, non c'è nessuno che rischia l'esecuzione capitale, ma il concetto è grossomodo quello: restare vivi, poi si vedrà. Ma come rimane appunto vivo il Nettuno Baseball, dopo tutto quello che è successo e continua a succedere dallo scorso autunno?

Febbraio è sempre più vicino, la squadra è iscritta all'Ibl ed è stata anche considerata una testa di serie al momento della compilazione dei calendari. Solamente che al netto del reperimento di risorse e di altre faccende varie da sbrigare in tempi brevi da parte della dirigenza (situazione debitoria, impianto di gioco…), c'è da risolvere un problema non da poco e coincide con il cosiddetto progetto tecnico. Il penultimo a infilare la porta in maniera ufficiale è stato Paolino Ambrosino, l'ultimo Alessandro Grimaudo, Giuseppe Mazzanti sarà un giocatore del Rimini a tutti gli effetti non più tardi della prossima settimana, altri attendono solamente che le trattative già avviate vadano in porto. Chi rimane?
In un'analisi pubblicata sabato dal settimanale locale Il Granchio, sostanzialmente al Nettuno Bc di giocatori di cui detiene realmente il cartellino ne resterebbero veramente pochi. Uno è Alessandro Paoletti, l'altro è Andrea Pizziconi. Un esterno e un lanciatore, poi c'è da considerare che tutti quegli altri che lo scorso anno hanno giocato o anche semplicemente riempito le caselle del roster sono stranieri, prestiti o di proprietà del Nettuno Elite.
Per i primi sembra difficile andare a fare un vero mercato per motivi economici, a parte eventualmente un lanciatore.
Per i prestiti, quello di Sgnaolin di proprietà del Grosseto sembra difficilmente replicabile, si può contare su Nestore Morville dall'Anzio e in supporto qualche ulteriore innesto sia dai “cugini” che dal Latina.
Per i terzi va considerato che i rapporti interni alla franchigia tra il Nettuno 2 (che si sta già allenando in vista della A Federale con Guglielmo Trinci in veste di manager) e la dirigenza attuale sono tutt'altro che rosei, dunque sarebbero da escludere a meno che non vada in porto quel famoso accordo che i tifosi sperano e per il quale si sta lavorando. Senza queste tre opzioni, a questo punto rimarrebbero solo gli elementi dei Lions Nettuno, molti di questi giovanissimi.

Ma c'è dell'altro. Il ruolo di guida tecnica a chi andrebbe? Era molto più di una voce quella che vedeva protagonista Carlo Morville, già braccio destro di Faraone nel Nettuno dalla fine degli anni '80 sino all'inizio degli anni '90, per anni tecnico dell'Anzio e attualmente libero da impegni. Soluzione che bypasserebbe qualsiasi tipo di promozione interna allo staff dello scorso anno, e che magari eviterebbe di “bruciare” le ambizioni di qualche tecnico che si troverebbe inserito in un contesto non certo facile. Anche se proprio nelle ultimissime ore ha preso decisamente piede, ed è molto più di una semplice indiscrezione, la candidatura di Roberto De Franceschi, recordman italiano per diverse statistiche in attacco e apprezzatissimo batting coach nelle passate stagioni nel Nettuno Baseball. Altrimenti, se arrivasse quel benedetto accordo, una delle condizioni "sine qua non" da parte del Nettuno 2 è la carica di manager affidata a Guglielmo Trinci, considerato che quel gruppo di A Federale già al lavoro ne formerebbe buona parte dell'ossatura. Soluzione, quella dell'attuale manager della nazionale Under 21, che sarebbe tutt'altro che invisa ai giocatori, anche quelli che per un motivo o per un altro si sono accasati altrove.

Vada come vada, sicuramente quello che si andrebbe a formare sarebbe un Nettuno a dir poco giovanissimo. Un progetto che la sua giustificazione la troverebbe in un arco temporale medio lungo, non certo per far stravedere sin da questo 2014. Questo vale anche in caso di accordo col Nettuno 2, anche perché la situazione migliorerebbe sì, ma non in maniera così "drastica". I programmi rimarrebbero grossomodo gli stessi seppur con un roster più solido, almeno un anno se non due di “rebuilding” in attesa che si sistemi la situazione, che qualche giocatore andato via ritrovi la strada di casa e che si torni di fatto a nutrire qualche ambizione.

Diceva bene la Marchesa, prima cosa restare vivi. Poi si vedrà…

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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