Spagna, dal girone della morte al riconoscimento europeo

La storica qualificazione al World Baseball Classic, poi le sfide contro Portorico, Rep. Dominicana e Venezuela perse di misura. Gli iberici di Mazzotti hanno dimostrato che il baseball europeo sta crescendo non solo in Italia ed Olanda

Da quando Mauro Mazzotti ha assunto la guida della nazionale, la Spagna del baseball ha ottenuto risultati da incorniciare. Dopo il terzo posto agli Europei della scorsa estate, consolidandosi alle spalle di Italia e Olanda, le due super potenze del baseball europeo, gli iberici guidati dal tecnico italiano hanno centrato una storica qualificazione al World Baseball Classic, sconfiggendo contro ogni pronostico il favoritissimo Israele nella partita decisiva. In un girone di ferro con Portorico, Repubblica Dominicana e Venezuela, la Spagna non è riuscita ad ottenere mai a centrare il successo ma ha sempre venduto cara la pelle subendo sconfitte di misura e dimostrando che il baseball europeo sta crescendo non solo in Italia ed Olanda.

In questa intervista esclusiva per Baseball.it, il Presidente della Real Federaciòn de Beisbol y Softbol, Julio Perna, ha analizzato i progressi del baseball spagnolo e delinea le prospettive future.

Presidente, quanto è stato importante il ruolo di Mauro Mazzotti per raggiungere il terzo posto agli Europei e la Qualificazione al World Baseball Classic?

Non mi piace concentrare in una sola persona i meriti di un risultato sportivo. Tutti i membri dello staff tecnico sono stati importanti, cosi come tutti i giocatori che hanno vestito la casacca della nazionale nei due eventi.

Come valuta la prestazione della Spagna alla WBC?

Molto positivamente. Ci siamo ritrovati in un gruppo che non a caso era stato definito il girone della morte, con due squadre come Repubblica Dominicana e Puerto Rico che sono arrivate in finale. In tutte le partite siamo rimasti in corsa fino al nono inning e le sconfitte sono sempre state di misura.

Cosa ha apportato al baseball spagnolo la prima partecipazione ad un evento come il World Baseball Classic?

Esperienza e proiezione internazionale. Il semplice fatto di essersi qualificati ci ha portato un riconoscimento da parte del baseball europeo.

Tutto ciò ha contribuito ad aumentare l'interesse dei media del Paese?

Secondo me no. Sfortunatamente gli sport minori hanno una scarsa ripercussione sui media. Vale la pena sottolineare che in passato non era così. Una volta c'erano giornalisti specializzati che dedicavano molti articoli al nostro sport.

Cosa manca al baseball in Spagna per raggiungere il livello di altri sport "minori" come la pallamano o l'hockey?

È impossibile competere con questi sport e non è il nostro obiettivo. Sono realtà molto diverse. La principale differenza è il terreno di gioco: tanto la pallamano quanto l'hockey si possono praticare nelle scuole. Questa opzione risulta molto più comoda per i genitori che non si vedono obbligati a spostarsi per accompagnare i figli e aspettare che finiscano gli allenamenti o le partite. I campi di baseball scarseggiano, a Barcellona ad esempio ce n'è solo uno…

La European Cup 2013 a Barcellona può essere un'altra buona occasione per lanciare questo sport a livello mediatico?

Non credo. Questo evento ci deve servire per continuare a dimostrare le nostre capacità organizzative, in particolare quelle del club che rappresenta la città di Barcellona. Il principale desiderio è che la partecipazione della nostra squadra rappresentante abbia successo.

A livello di club, ce la farà il Barcellona ad imporsi sulle italiane e le olandesi e a qualificarsi per le Final Four?

Non sarebbe la prima volta che un club spagnolo si qualifica alla Final Four. Ciò avvenne infatti quando ancora faceva parte del F.C. Barcellona. Non è facile superare le squadre italiane e olandesi, hanno un budget molto superiore a quello dei nostri club, però una partita di baseball bisogna giocarla…

Può anticipare qualcosa circa i piani della federazione per sviluppare il baseball in Spagna nei prossimi anni? C'è qualche iniziativa in particolare anche con l'Italia?

La promozione di qualsiasi sport nel nostro paese ricade sulle federazioni regionali e sui club. Sfortunatamente la crisi economica ha ridotto al minimo le risorse a disposizione, però dobbiamo continuare a tirare avanti. Il nostro sport non ha mai avuto vita facile ma siamo vivi e le difficoltà esistono per essere superate.

Informazioni su Alex Ciherean 25 Articoli
Alex Ciherean nasce ad Albenga, in provincia di Savona il 28 luglio 1986, da padre romeno e madre italiana. Nel 2005 si trasferisce a Milano per studiare economia all´Università Bocconi, specializzandosi in management, con particolare interesse per la gestione delle società sportive. Dal 2009 vive a Barcellona, città in cui ha fatto un master in International Management presso l´ESADE Business School, ed ha approfondito in particolare i suoi studi legati all´influenza che le organizzazioni economiche e no-profit hanno sulla società. Per completare la sua formazione, nel periodo universitario si è recato oltreoceano per studiare alla Simon Fraser University di Vancouver ed alla University of California at Los Angeles (UCLA) ed ha trascorso tre mesi in Florida lavorando nella città di Miami. Durante questi viaggi, l´interesse per il baseball che lo aveva sempre accompagnato sin da bambino è diventato una vera e propria passione. Decisivo in questo senso, è stata la possibilità di vedere partite di Major League dal vivo. Attualmente lavora per PepsiCo Iberia nella sua sede di Barcellona ed al tempo stesso svolge l´incarico di Community Manager per il Club Béisbol Barcellona, squadra nata nel 2012, dopo la decisione del F.C. Barcellona di chiudere una delle sezioni di baseball più antiche d´Europa.

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