Liddi, Rizzo e Venditte protagonisti con i media USA

L'attenzione dei media si sta focalizzando sugli azzurri in attesa del loro esordio. Liddi, Rizzo, Venditte e il manager Mazzieri particolarmente contesi. Oggi l'amichevole con gli Angels in diretta su MLB.tv

C'è grande attenzione mediatica sugli azzurri in questi giorni. L'interesse della stampa specializzata americana si sta infatti focalizzando sulla nostra nazionale che andrà ad esordire nel WBC domani pomeriggio al Salt River Fields, nella sfida impossibile al Messico infarcito di grandi stelle.
Pat Venditte, Alex Liddi e Anthony Rizzo sono ovviamente i più gettonati da tv e stampa. Ma nel post partita di ieri sera c'è stato lavoro extra anche per il manager Marco Mazzieri, impegnato in un incontro informale con i telecronisti USA, allo scopo di fornire loro più dettagli possibili sulla nostra nazionale per facilitare il loro lavoro in occasione delle partite che saranno trasmesse anche in Italia, lo ricordiamo, da ESPN America sul canale 214 del bouquet di Sky sport.
Pat Venditte è ormai conosciuto in tutto il mondo per la capacità di lanciare con entrambe le braccia. Storica una partita nella quale si rese protagonista di un infinita con i battitori avversari, cambiando continuamente posizione di lancio. Da quel giorno è cambiata la regola: ora, prima di ogni partita deve dichiarare con quale braccio ha intenzione di lanciare. E dovrà mantenerlo per tutto il match. Con l'Italia verrà impiegato da mancino, anche se la foto del suo guanto a sei dita ha già spopolato su tutti i social network.
Nei giorni scorsi ha annunciato via Twitter : "Ancora non mi sembra vero, mi sento privilegiato a poter far parte di questa squadra". Poi lo ha ribadito in alcune interviste, a MLB.com, a Michele Gallerani per il sito FIBS, a Art Spander del San Francisco Chronicle e al blogger Roberto Angotti di mlbforlife.com

In 27 anni di vita, Pat Venditte è stato in Italia  solo una volta, scrive MLB.com. Infatti, il lanciatore parla solo un po' di italiano, ma questo non significa che  non sia coinvolto e non si impegni a giocare per l'Italia nel World Baseball Classic. "È una buona occasione per me," ha detto Venditte. "Sono diventato cittadino italiano per questo ed è qualcosa che volevo davvero fare". Al fine di giocare la casacca azzurra, Venditte è dventato cittadino italiano a luglio e ricevuto il passaporto il 10 settembre. Nonostante sia nato a Omaha, nel Nebraska, le radici italiane di Venditte sono profonde. Il bisnonno del rilievo emigrò negli Stati Uniti dall'Italia e Venditte è cresciuto a "Little Italy".

"Sono cresciuto vicino a mia nonna mentre tre dei miei cinque zii vivevano nel raggio di tre isolati," ha detto Venditte. "È una famiglia affiatata e laggiù c'è una comunità italiana molto unita. Le origini sono qualcosa di molto importante per me e la mia famiglia."

Venditte, che fu scelto dai New York Yankees nel quarantacinquesimo round del Draft 2007 e con 2.77 di media PGL nel 2012 in Triplo-A con Scranton/Wilkes-Barre. Lo spring training è iniziato solo ai primi di febbraio, ma Venditte ha lavorato per il Classic da molto più tempo. Più o meno da metà gennaio nella baia di Tampa. Pat sente che sarà in grado di lanciare con maggiore intensità di quella tipica di unapartita di spring training.

"Sono pronto ad andare forte, per uno o per qualche out" ha detto Venditte. Entusiasta di partecipare al Classic e indossare la maglia italiana, farà leva sulla sua carrateristica principale, il fatto di essere ambidestro.

Il prospetto degli Yankees ha una curva naturale, ma lo scorso anno si è infortunato. Ha subito un intervento chirurgico per sistemare la cartilagine della scapola destra laceratasi il 20 giugno e ha lavorato con un catcher sul campo per la prima volta martedì. Venditte spera di aver recuperato la velocità giusta e tornare a lanciare con entrambe le braccia verso la metà di giugno, ma dovrà rigorosamente lanciare da mancino per l'Italia. Anche se Venditte non è in grado di giocare al 100{6884f85d838a4f635a6028cdd6f721fcf8043ef41efbe52f92a1122cd4679503}, non c'era nulla che potesse dissuaderlo da partecipare. "È un'occasione speciale, un sogno che si avvera far parte di questa squadra," ha detto Venditte. "Vedere tutti qui con i ragazzi del team con cui ci accingiamo ad allenarci, vedere tutto quel talento la fuori, ti spinge ad andare".

Questa settimana Venditte prevede di avere circa 20 parenti a fare il tifo per lui e i suoi compagni dell'Italia nelle partite contro il Canada, Messico e Stati Uniti. L'altro ieri, anche Rizzo e Liddi sono stati intervistati sulle aspettative in vista del torneo.

"La barriera linguistica è la cosa più importante", ha detto Anthony Rizzo. "I ragazzi che non sanno l'inglese, è simpatico sentirli parlare in italiano"
Nonostante la mancanza di fluidità, Rizzo ha detto che ha imparato un po ' di italiano – sostenendo ch è simile allo spagnolo – e ha riconosciuto che un sacco di suoi compagni parlano un buon inglese.
Rizzo non può fare grandi conversazioni con i compagni che non parlano inglese, ma ha ammesso che non è poi così complicato comprenderso

"Il Baseball è il baseball," ha detto Rizzo. "Non è che loro stiano facendo qualcosa di molto diverso."

Se per qualche motivo non c'è un problema di comunicazione tra Rizzo o uno qualsiasi dei suoi compagni di squadra, i giocatori italiani possono sempre trovare il supporto di Alex Liddi .

Liddi è nato in Italia, ma ha vissuto negli Stati Uniti per un parecchio tempo e può parlare entrambe le lingue.

"Sono stato negli Stati per un po e conosco tutti i ragazzi italiani da lungo tempo," ha detto Liddi. "I ragazzi italiani mi conoscono molto bene e i ragazzi americani sanno che io sono così, così posso trattare tutti nello steso modo."

Oltre a superare le diverse lingue parlate nella clubhouse, nel dugout e sul campo, la squadra italiana – così come diverse altre squadre nel World Baseball Classic – dovrà lavorare con giocatori della Major League che possono essere o non essere pronti a competere in partite intere, ad alta intensità.

I giocatori di Major sono nelle prime fasi dello spring training e la maggior parte devono ancora giocare una partita completa, ma Rizzo non crede che sarà un problema.

"Sto andando verso la mia miglior forma," ha detto Rizzo. "Solo 20 turni, ma non sono l'unico. Nemmeno gli altri sono pronti. Anche i lanciatori avranno al massimo lanciato dieci innings

L' Italia è fiduciosa nonostante lo status di 'underdog'

Secondo la stampa USA, l' Italia entra nel 2013 World Baseball Classic con un curriculum impressionante: ha vinto 10 Campionati europei, tra cui gli ultimi due. Tuttavia gli italiani sono in un girone con il Canada, Messico, Stati Uniti e sono dati perdenti dalla maggior parte delle persone

Gli italiani sanno cosa la gente si aspetta da loro e sono consapevoli che le altre squadre sono di talento, ma hanno fiducia in se stessi e credono di che avere il talento necessario per far girare la testa a qualcuno

"Partiamo con la mentalità di chi non ha nulla da perdere," ha detto il prima base. "Nessuno si aspetta che noi vinciamo. Vogliamo solo entrare in silenzio e giocare bene a baseball. "

Rizzo conosce altre squadre che sembrano avere più talento, ma il World Baseball Classic è un torneo breve, al contrario di una stagione di 162partite, dove ogni squadra può bruciare un paio di settimane.

"Non si guarda la media battuta o ERA in questo torneo," ha detto Rizzo. "Si punta tutto sulla battuta giusta nella situazione giusta."

Alex Liddi è uno dei giocatori sui quali l' Italia farà affidamento per ottenere quella battuta.

Liddi ha battuto.224 in 38 partite con i Marinersi dello scorso anno e,375 nel World Baseball Classic del 2009

Come il primo giocatore italiano nato in Italia a raggiungere le Major League, Liddi è abituato a superare gli ostacoli ed ha familiarizzato con il ruolo di "underdogs"
"È una sorta di storia della mia carriera," ha detto Liddi. "Sono abituato a quello, perché nessuno si aspettava di essere qui. Non importa a me. Dobbiamo solo giocare la partita e battere l'altra squadra."

Nonostante la mancanza di attenzione che la squadra italiana sta ricevendo, Liddi sente che il curriculum parli da sé e che la squadra non ha nulla da dimostrare. Il 24 enne terza base vuole semplicemente vincere e sta ignorando le aspettative esterne.

"Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, ma vogliamo davvero vincere così sranno più preparati per noi," Liddi ha detto.

Liddi, compagni sono orgogliosi di rappresentare l' Italia

L' Italia inizierà ufficialmente il Classic sfidando il Messico giovedì, ma i giocatori hanno già cominciato a riconoscere il senso di orgoglio che scaturisce dal rappresentare il loro paese.

"Ovviamente c'è molto orgoglio nel partecipare a questa competizione," ha detto Alex Liddi. "Saremo contenti di dare una buona impressione e non solo giocando bene, ma vincendo le partite e andando più avanti possibile."

Gli italiani ha vissuto il loro primo giorno di campo lunedì nell'impianto di Papago e si sono trovati finalmente tutti insieme in una clubhouse dopo mesi di attesa, questo ha portato emozioni e eccitazione a tutti.

"È bello essere finalmente insieme", ha detto Liddi. "È stata una lunga attesa. Ero scalpitante, io sono felice di essere qui oggi e vedere di nuovo tutti."

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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