Nettuno: franchigia unica, mille interrogativi

E' servito l'intervento del sindaco per sbrogliare una matassa che si era fatta ingarbugliata. Tutti dentro, ed i prospetti saranno ceduti alla prima squadra senza intoppi. Ma la questione campi andrà in qualche modo affrontata

Eravamo stati facili profeti. Sembrava che la soluzione scelta dal Nettuno Baseball Club in merito al suo settore giovanile fosse quella definitiva, con tanto di comunicato stampa ufficiale e quanto altro. Ma avevamo anche chiarito, a scanso d'equivoci, che il condizionale era perlomeno d'obbligo.

Così, a nemmeno una settimana da quel primo intendimento (a questo punto possiamo chiamarlo così), smaltite le sbornie delle feste natalizie arriva il contrordine. Tutti dentro la franchigia, chi c'era prima e chi c'è adesso. Con l'intervento addirittura del sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta. Che, nonostante una fastidiosa influenza, ha riunito le parti negli uffici del municipio, è rimasto pazientemente a sentire tutte le problematiche sollevate da chi una settimana fa era stato inserito in prima chiamata (il Nettuno Junior) e chi invece poteva liberamente aderire (il Nettuno Elite, che porta con sé quattro diverse società della cittadina tirrenica), ed ha forzato per una soluzione che proverà ad accontentare tutti. Di certo accontenta la prima squadra.

Le basi dell'accordo sono che la franchigia sarà unica (con il Nettuno Bc capofila), che tutti concorreranno in base alle possibilità alla crescita dei giocatori i cui cartellini saranno ceduti al Nettuno Baseball Club in via definitiva, lasciando comunque alle diverse squadre la propria identità. Come direttore sportivo di questa "ala" del movimento nettunese, il presidente dei Lions (nonché consigliere federale) Alfonso Gualtieri. Stante così le cose, la Ib2 dovrebbe rimanere sotto la gestione del Nettuno 2.

Così, un po' meglio di salute rispetto a ieri, il sindaco si è prestato a rispondere ad un paio di domande, considerato che è l'unico personaggio realmente super partes della telenovela.

Il primo quesito è, manco a dirlo, come mai c'è voluto l'intervento del primo cittadino per tentare di sbrogliare una situazione che si era fatta (perlomeno) ingarbugliata…

"Ho deciso di mettermi a disposizione perché come amministrazione riteniamo che il baseball sia un patrimonio di Nettuno, e la situazione che si era creata tra l'anno scorso e questo a venire rischiava di creare una spaccatura. La sensazione è che non si sarebbe andati da nessuna parte, serviva un tavolo comune per il bene del baseball".

E la discussione come è stata?

"Sicuramente lunga. E articolata. Sono stati sollevati tanti problemi. La cosa che però mi ha fatto rendere conto che c'era la base per un accordo è che, alla fine, tutti aspiravano allo stesso risultato, ma sotto punti di vista diversi. Da qui ho stilato una bozza che stamattina ho messo "in bella" e che sarà sottoscritta da tutti, anche perché è per il bene di tutti…"

A uscirne contenta, soprattutto, è la prima squadra. Anche perché, come aggiunge Chiavetta… "ci sembra giusto che i giocatori cresciuti a Nettuno possano essere messi a disposizione del Nettuno Baseball Club. Abbiamo voluto puntare fortemente su questo aspetto". E di colpo dovrebbero sparire le ombre sollevate nelle settimane scorse. Tutti del Nettuno Bc, senza ulteriori trattative. Proprio per non chiamarle ripicche. O per non chiamarli ricatti, aggiungiamo noi…

Rimane però un problema, che in qualche modo andrà risolto. Quello dei campi. Come ci si regolerà, signor sindaco?

"L'accordo di ieri a dire il vero non riguardava gli impianti, ma la gestione tecnica della franchigia. Comunque per i campi ci sono vigenti delle delibere e delle convenzioni che l'amministrazione comunale ha messo in essere. Il problema al momento è quello del Nettuno Junior, che non dispone di un campo in convenzione. Stiamo provvedendo e individuando un lotto dove costruire un altro impianto. Nel frattempo, visto che si tratta di franchigia unica, tutte le squadre si divideranno tra quelli esistenti".

E in che modo?

"Nei dettagli magari è ancora presto per entrarci. Ma prima dell'inizio della stagione sicuramente si dovrà riunire un tavolo tecnico della franchigia, dove si conteranno le squadre partecipanti ai campionati delle varie categorie e a quel punto si pianificherà l'attività sugli impianti disponibili".

Sembrerebbe dunque arrivata al capolinea la querelle. Ma l'accordo ancora deve essere sottoscritto, soprattutto dal Nettuno Junior che per farlo dovrà a questo punto recedere da un precedente intesa d'intenti con l'Anzio Baseball. Per questo che usiamo ancora il condizionale, l'unico tempo verbale oggi realmente coniugabile nella città del baseball…

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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