Il San Marino ora deve completare l'opera

9 e mezzo alla T&A SAN MARINO. Per la regolarità dei risultati. E per la personalità che dimostra. Continua a vincere le serie, settimana dopo settimana. Ne ha già vinte 14, su 16, da metà aprile a metà agosto. E allora – direte – perché un 9 e mezzo in pagella e non il 10? Semplice: la formazione del Titano ora è chiamata a completare l'opera, nel trittico di fine round robin contro Bologna. Se ci riuscirà, allora meriterà il massimo. Cioè 10.
San Marino ha costantemente comandato questo campionato, ma non lo ha propriamente dominato. I numeri della squadra di Doriano Bindi raccontano di 12 serie vinte nei 14 trittici della regular season. Cinque le serie vinte infliggendo lo sweep (tre vittorie a zero) agli avversari, sette le serie vinte 2-1. Soltanto due le sfide cedute, cioè una vittoria e due sconfitte: è avvenuto nel girone di ritorno quando – con i playoff praticamente in tasca – la T&A s'è concessa un calo d'intensità e manager Bindi, inoltre, s'è potuto permetter qualche esperimento (in parte per scelta, in parte per necessità a causa dell'indisponibilità del pitcher partente numero uno, Henry Bonilla). Contro il Cariparma, nel trittico di metà luglio, al San Marino bastava una sola vittoria per avere la certezza matematica di essere nei playoff. E vinse appunto una partita, "gara3", per differenza-punti. L'altra serie stagionale persa dal Club del Titano è avvenuta contro i Knights di Godo-Verona, ma dopo aver vinto "gara1" che già dava a Granato, Vasquez e compagni la certezza matematica di concludere la regular season al primo posto.
Post-season. Le prime due serie del round robin, il San Marino le ha vinte 2-1. Affrontando Nettuno e Parma. Shotout di pitcher Ivan Granados e della difesa sammarinese nella seconda partita contro Nettuno; 1 solo punto concesso al Parma nello scorso week end sia in gara2 sia in gara3.
Talvolta il San Marino gigioneggia un po', ma quando decide di fare "terribilmente" sul serio dimostra una concretezza superiore alle altre squadre. Alle quali – allora – lascia soltanto briciole. Sarà così anche nel delicatissimo e decisivo trittico in arrivo (mercoledì a Bologna, venerdì e sabato allo stadio sammarinese di Serravalle) contro la Fortitudo Bologna? I "Titano Bombers" sanno che non sarà semplice, anzi si aspettano battaglie dure perché ogni verdetto – in questo appassionante round robin – è ancora da scrivere. Si scopre tutto nelle ultime scene, come un "vero" thriller. E allora diventerà fondamentale il saper giocare sotto pressione.
Frattanto, Bindi e i suoi uomini hanno aggiustato la difesa, che aveva incassato ben 14 punti mercoledì della settimana scorsa al "Cavalli" di Parma. Tutt'altra musica in gara2 e in gara3, allo stadio di Serravalle, dove un San Marino più compatto ed equilibrato ha ammutolito l'attacco emiliano, concedendo appena 2 punti in due partite (6-1, 6-1, due vittorie ottenute con lo stesso punteggio). Addirittura, nella gara di venerdì il Cariparma non è riuscito ad andare oltre le 3 battute valide (2 di Medina, 1 di Bertagnon, e stop). Clamoroso per un attacco che aveva avuto un impatto tempestoso con i playoff: gli emiliani di Gerali infatti avevano fabbricato quarantasette battute valide nelle prime quattro partite!
Un'altra evidentissima dimostrazione della intensa concentrazione e della solidità della difesa del San Marino si è avuta in gara3, sabato sera, quando il Cariparma nel suo secondo attacco ha riempito le basi. In una situazione di zero out. Lì, in un momento delicatissimo, Da Silva sul monte e la difesa sammarinese sono stati imperiosi: out Sambucci a casabase per l'assistenza del pitcher al catcher Reginato, poi su battuta di Bertagnon il San Marino ha fatto muro realizzando un "doppio gioco" per le eliminazioni di Zileri e di Bertagnon.
Ancora bravo in questo San Marino, anzi sempre più convincente, Ivan Granados il lanciatore comunitario che – dopo la storica performance della "no hit" ai danni del Nettuno – ha confermato il suo brillante stato di forma e la sua efficacia addomesticando un attacco ben più temibile. Palla dritta, cambio, con l'aggiunta di un po' di slider: con questi lanci, e un apprezzabile controllo, Granados è diventato un protagonista del round robin. Imbattuto, e non soltanto: 2 partite vinte per questo pitcher (scelto dal general manager Mauro Mazzotti) che sta viaggiando ancora a 0.00 di ERA (punti guadagnati su lanciatore) dopo 14 riprese lanciate. E un sorprendente 045 di "opposite batting average".
Altro grande interprete nel San Marino attuale è il terza base Giovanni Pantaleoni: il secondo uomo dell'ordine di battuta sta sparando fuochi d'artificio: 360 di average e 480 di percentuale slugging dopo sei partite. Strepitoso. Oltre all'ottimo 955 di percentuale difensiva che… non fa notizia per un giocatore che della difesa è – da sempre – un artista.

9 alla DANESI NETTUNO. Perché non molla mai. Com'è nel DNA dei nettunesi. Il gruppo di manager Bagialemani ha il "fuoco" dentro. Che vinca o che perda, propone sempre un atteggiamento positivo. Sul piano dell'energia, dell'intensità, dello spirito da battaglia. Ha dei limiti, questa squadra, nel box di battuta ma di certo non le fanno difetto orgoglio e un baseball dinamico, aggressivo.
In classifica il Nettuno è l'ultimo del drappello che si contende la finale-scudetto. Viaggia con 2 partite vinte e 4 perdute. Eppure… è ancora in corsa. No, non è tagliato fuori. Arriva all'ultima settimana del round robin che ha ancora delle chances, o per lo meno delle speranze, delle illusioni. Giusto che i nettunesi siano ancora in gioco. Il loro temperamento lo merita.
Ovviamente – data la classifica – il Nettuno ha minori probabilità di qualificarsi per le Italian Series. Anche perché due delle tre partite conclusive del round robin gli uomini di Ruggero Bagialemani le affronteranno in trasferta, al "Cavalli" di Parma. Però… tutto è possibile. Considerando anche che il Nettuno in questo momento risulta la squadra più solida sul monte di lancio, con 2.67 di ERA (in contrapposizione al 5.26 del Cariparma).
In attesa che Peppe Mazzanti e Olmo Rosario si ricordino come si fa a girare con efficacia la mazza, dando finalmente un sostanzioso aiuto ai compagni di squadra, il Nettuno fa leva su un mound che attualmente è di apprezzabile spessore tecnico. Dalla felice… invenzione di Gutierrez "partente" al rilancio di Carlos Richetti, passando per la crescita di José Escalona ora molto incisivo (17 K in 13 inning) e per la solita affidabilità di Kris Wilson che sta producendo un grande campionato per regolarità e sostanza. Il veterano americano è sicuramente il lanciatore che ha tratto maggiori benefici dalla presenza – in questa stagione – di un "signor catcher" come Kelli Ramos. Significativo lo 0.64 di media-PGL di Wilson. Ma la squadra del pitching coach Scerrato propone anche lo 0.00 di Gutierrez (in virtù del partitone di sabato a Bologna) e l'ottimo 0.69 di José Escalona.
L'attacco del Nettuno va a corrente alternata. Il più concreto in questo round robin è, sorprendentemente, Enzo Sanna. Con 308 di average. Bene anche Vinicio Sparagna con 286.
Ma diamo un'occhiata ai possibili scenari della settimana conclusiva del round robin. Proponendo delle ipotesi di risultati e conseguenti situazioni. Se il Nettuno vince due partite contro Parma e San Marino fa altrettanto contro Bologna, il club del Titano salirebbe a quota 6 successi in classifica e volerebbe tranquillamente in finale. Bologna, Parma e Nettuno chiuderebbero a pari merito, con 4 vittorie e 5 sconfitte. In questa eventualità, per determinare la seconda finalista (essendo in parità anche la classifica avulsa), si dovrebbe ricorrere al conteggio dei punti subìti negli scontri diretti. Attualmente chi sta peggio è Bologna che nelle sei partite contro ducali e nettunesi ha concesso 26 punti. Il Nettuno ne ha subìti 13 nelle tre gare contro Bologna, il Cariparma ne ha subìti 12 contro i felsinei. E dunque la Danesi, con due eventuali vittorie su Parma e subendo nel trittico al massimo 12 punti, si qualificherebbe.
Se Parma vince 2-1 la serie con il Nettuno e altrettanto riuscisse al Bologna contro i sammarinesi, tre squadre concluderebbero clamorosamente alla pari il round robin, con 5 partite vinte e 4 perse. E il Nettuno sarebbe escluso. Chi andrebbe avanti? Parma ha vinto la serie con Bologna e l'ha persa con San Marino. Bologna ha perso la serie con Parma e, nel caso che in quest'ultimo trittico facesse il colpo vincendo due gare, avrebbe a suo favore la serie con i Titani. Classifica avulsa in parità, dunque. E allora dipenderebbe dai punti subìti. Parma ne ha concessi 22 nel trittico contro San Marino, mentre sta meglio nei confronti di Bologna (+1 di differenza punti).
Nell'eventualità (che sembra essere la più logica come "previsione") di un 2-1 del San Marino su Bologna e di un 2-1 del Cariparma sul Nettuno, ovviamente finiscono davanti il San Marino con 6-3 e il Parma con 5-4. Bologna, dopo due finali-scudetto consecutive, sarebbe fuori con una classifica di 4-5 e il Nettuno chiuderebbe a 3-6.
Cosa accade se il Parma fa lo sweep al Nettuno? I ducali volano a 6-3. L'altra finalista esce da chi vince la serie fra San Marino e Bologna.

8 a DA SILVA e a MATOS. Un campione emergente capace di grandi performances e un "vecchio drago" destinato a rimanere nella storia dell'Italian Baseball League. Thiago Da Silva, l'italobrasiliano del San Marino, stella della Nazionale azzurra, ha 26 anni e ha già vinto uno scudetto con la squadra della Repubblica del Titano. Nel 2008. Sembra determinatissimo a vincerne un altro. Sta andando forte. E' arrivato nella condizione fisica e tecnica migliore proprio nel periodo decisivo del campionato. Bravo lui, bravi ovviamente i tecnici del San Marino che hanno programmato sapientemente la stagione di Thiago. Sabato scorso Da Silva ha respinto il temibile attacco di Parma producendosi in un "complete game": 9 inning, 4 strikeout, 0 basi su ball (davvero notevole, in nove inning, e contro gente come Medina, Granato, Sambucci, Yepez, Munoz, Zileri, Bertagnon…), 7 bvc, 1 solo punto concesso. Formidabile. E Jesus Matos, mettendo K Ambrosino nel terzo inning di gara1 contro Nettuno, ha raggiunto quota 1000 strikeout. Mille eliminazioni al piatto in 8 stagioni italiane: un risultato importante, da parte di questo dominicano che Mazzotti scelse per Bologna nel 2004. E che in Fortitudo ha vinto due scudetti e una Coppa dei Campioni, guadagnandosi soprattutto l'ammirazione di tutti per la grande regolarità di rendimento. Sempre protagonista, anno dopo anno. Attualmente Matos è in sofferenza per un guaio fisico che lo sta tormentando da alcune settimane. Si tratta di un problema agli adduttori addominali, problema che addirittura ne mette in dubbio la presenza questo mercoledì in gara1 contro il San Marino (proprio nella sera in cui i Titani dovrebbero riproporre Bonilla dopo il lungo stop).
Nel "pagellone" di questa settimana vorrei anche attribuire un 8 ad ALEX SAMBUCCI, il giovane cleanup del Cariparma. Attualmente miglior battitore del round robin con 391 di average. E' bello vedere che c'è un ragazzo italiano davanti a tutti.

7 a GUTIERREZ e a BERTAGNON. Davvero singolare la storia di Fernando Gutierrez, nato a Portuguesa in Venezuela il 25 settembre 1980. Non aveva neppure diciott'anni quando fu scelto dalla franchigia dei Baltimore Orioles. Ma non come pitcher. Nelle due prime stagioni in Rookie League venne esclusivamente utilizzato come catcher. Sì, dietro il piatto di casabase. A ricevere i lanci degli altri. Mai una volta sul monte. Poi… siccome era mediocre nel box di battuta e si accorsero, invece, che aveva un buon braccio, decisero di cambiargli ruolo e di provarlo come lanciatore. Dalla Rookie League al Singolo A, quattro stagioni con Maryland. Senza andare più in alto. L'ultimo anno stava proponendosi bene, 10 inning senza subire alcun punto, poi il coach non lo fece lanciare per due settimane. Cosicchè, quando venne rimandato sul mound Fernando aveva perso il ritmo ed era decisamente in ball. Non accettò quel trattamento, che riteneva ingiusto e ingiustificato. Protestò. Nacque un diverbio con il capo-allentore e una dura punizione: tre anni di sospensione dai campionati americani. Gutierrez continuò a giocare nella Lega invernale venezuelana. E poi la scelta dell'Europa. La Spagna: i Rojos de Candelaria, i Marlins di Puerto Cruz con i quali ha vinto due titoli spagnoli nel 2006 e 2007. E allora, lo notano in Olanda. Viene tesserato dal MrCocker, fa una decorosa stagione, al punto da entrare nel mirino del Neptunus Rotterdam. Ma arriva dall'Italia l'offerta della Telemarket Rimini. E Fernando Gutierrez, nel frattempo naturalizzato spagnolo e giocatore della Nazionale di Mazzotti, accetta volentieri. Arriva in Romagna. Se la cava: 1 partita vinta, 1 persa, 5 salvezze. Bella palla veloce. Il controllo però lascia un po' a desiderare. Viene utilizzato da closer e da rilievo corto. Nel febbraio 2010 cambia città. Lo vuole il Grosseto. Stagione poco felice. Però Ruggero Bagialemani intuisce che Fernando ha delle qualità e se lo porta a Nettuno. Venti inning in quindici brevi presenze in tutta la regular season. Rilievo corto da 1 partita vinta e 1 salvezza. Difficilmente, in questa collocazione, ci si veste di luce.
All'improvviso succede qualcosa che… può cambiare il destino di questo pitcher venezuelano con passaporto spagnolo. A Bologna, in gara3, nella seconda settimana del round robin, Bagialemani s'inventa Gutierrez "partente". Comincia lui la partita. E' la primissima volta. Ebbene, Fernando stupisce tutti. Lancia una partita maiuscola: 6 inning, concedendo appena 1 battuta valida e nessun punto.
Riccardo Bertagnon, l'uomo di ferro, è arrivato alla quarantasettesima partita stagionale (su quarantotto) da catcher. Durissima! Eppure il fisico del ragazzo del Cariparma non accenna alla minima flessione. Anzi, Riccardo da qualche tempo è anche cresciuto di produttività nel box di battuta. Al punto che in questo momento è il numero uno del round robin per "punti battuti a casa" (8). Ecco un altro giovane giocatore italiano che va più forte degli stranieri.

6 a RAGAZZI come Marco Sabbatani (417 di average), come Daniele Malengo, come Nicolas Giovanelli, come Stefano Giannetti che stanno facendo vedere cose interessanti. Giovani personaggi crescono.

4 a MAZZANTI e a CLEMENTE. Se l'umile e generoso Enzo Sanna sta battendo 308 in questo round robin, mentre l'ex-bomber Peppe Mazzanti presenta un clamoroso (in negativo) 111, c'è qualcosa che… non quadra. Forse, è necessario che "Mazzantone" rifletta sulle sue ultime deludenti stagioni (269 di media battuta e 10 errori in regular season; 240 di average nel 2010 e 268 nel 2009), cerchi di capire cosa non va e cosa fare per tornare ad essere un campione.
Edgard Clemente. Chi l'ha visto? Un cleanup che nel girone di semifinale batte 154 (meno di Santaniello…), con 192 di slugging. E 1 RBI in 6 partite. Non fa testo il 1000 di media-difesa: trotterella da esterno destro, non azzarda mai una presa difficile, non si prende rischi e allora non fa errori. Ha guai con un polpaccio, vero. Ma è anche vero che non si sforza per cercare di annullare una valida. Un campione abbastanza anonimo, da qualche tempo. Deve ritrovare orgoglio e continuità. La Fortitudo ha bisogno del Clemente più efficace se vuol tentare di vincere due partite con il San Marino e guadagnarsi un'altra finale-scudetto.

Maurizio Roveri

Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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