La Fortitudo Bologna campione d'Europa

Bologna vince in rimonta al tie-break: 2-1 al 10° inning, dopo essersi trovata in svantaggio 0-1. Decisiva una profonda battuta valida di Pablo Angrisano. Magistrale prestazione di Cillo per otto riprese. E determinante Victor Moreno

BARCELLONA – Un grande lampo nella serata catalana. E' il lampo d'orgoglio della Fortitudo Bologna. Che afferra l'Europa, vince la Coppa dei Campioni, lo fa in rimonta. Confezionando due punti nel suo decimo assalto. Con coraggio, con una determinazione senza confini, evitando di farsi catturare dalla frustrazione e dall'angoscia quando i tosti tedeschi dell'Heidenheim Heidekopfe sono passati in vantaggio in apertura di tie-break, dopo il pathos di nove intensi ed equilibratissimi inning sullo zero a zero.
Pablo Angrisano, uno dei "duri" del gruppo di Marco Nanni, inventa la magìa che cambia di colpo il destino della partita, in un tie-break che aveva preso il sapore della "maledizione". Il catcher della Fortitudo – occhi di tigre – ha letto perfettamente il lancio di Markus Winkler, una palla esterna bassa. Pablo ha rubato il tempo al pitcher tedesco (sul monte fin dall'inizio dell'estenuante sfida e dunque al suo decimo inning!) e gli ha strappato il cuore. Braccia distese, giro di mazza ampio e vertiginoso, stupenda coordinazione. E la pallina, colpita in maniera magistrale, che vola, vola laggiù, in fondo, a scavalcare l'esterno destro. Quasi al limite del fuoricampo. Mette il turbo Jairo Ramos: il "vecchio drago" firma il punto del sorpasso e della vittoria (2-1) dopo che Santaniello aveva confezionato il pari sfruttando abilmente un errore di tiro dell'interbase Ryan Lilly.
In pochi minuti la finalissima di European Cup 2010 ha proposto emozioni forti, vertiginose, violente, da… mal di testa: il vantaggio tedesco dell'1-0 (che faceva immediatamente balzare alla mente la sconfitta, con quel punteggio, accusata dalla Fortitudo nella finale dell'edizione 2009 contro Nettuno), la ribellione, la rimonta, il sorpasso. E un titolo che la Fortitud di Marco Nanni riporta a Bologna a distanza di ben venticinque anni! Risaliva al 1985 l'ultimo trionfo della "Effe" dei diamanti nella principale competizione europea. Era – quella – la Fortitudo Beca di battitori prodigiosi e nitci come Roberto Bianchi, Greg Zunino, Ricky Matteucci, e di altri campioni come Patrick Dumouchelle, Bebe Messori, Andrea landuzzi, Mark Talarico. E Roberto Radaelli, il personaggio che lega quella Fortitudo di metà anni ottanta a quella di oggi. "Rada" nella Beca del 1985 era una stella del monte di lancio (fu lui a sconfiggere gli olandesi degli Harlem Nicols), in questi anni è il fedele pitching coach d'una Fortitud tornata a dettare legge in Europa.
La magìa di Angrisano, arrivata dopo la "base intenzionale" data dai tedeschi a Garabito (evidentemente preferivano "giocarsi" Angrisano, una scelta che si è rivelata fatale), fotografa benissimo il lampo d'orgoglio di questa Fortitudo che non molla mai. E che ha un carattere enorme. Costretta con le spalle al muro nel tie-break, Bologna trova nella sofferenza la forza e la lucidità per ribaltare la situazione. E cambiare un destino d'una gara che pareva diventare "stregata" in occasione del beffardo punto dell'1-0 firmato dai tedeschi al decimo inning da Schaeffler sulla valida realizzata da Chris Beck su fabio Milano.
Il pitcher mancino della Fortitudo aveva rilevato al nono inning un Cillo formidabile, autore di otto riprese magistrali. All'altezza del grande Matos della semifinale vinta di un punto (3-2) contro San Marino. Ebbene, Milano s'era presentato nel migliore dei modi: infilando due strike-out nel suo nono inning.
L'avvio del te-break, però, era veleno per Fabio. La valida di Beck, secca, potente, sul primo lancio, era una pugnalata atroce. Milano metteva poi in base Lilly. E in quel momento sembrava proprio che per la Fortitud il tanto accarezzato sogno di vincere la Coppa dei Campioni fosse sfumato. Manager Nanni ha prontamente chiamato Victor Moreno. Il quale, motivatissimo, è salito sul monte sparando fucilate (2 K imperiosi) che hanno fermato l'esaltazione della squadra tedesca. Trasmettendo nuovo coraggio alla Fortitudo.
E al cambuo di campo, con Santaniello e Infante scelti dallo staff tecnico come "corridori" e Malengo nel box (eliminato), Jairo Ramos ha battuto verso la prima base. Robert Gruber ha giocato in seconda e ha fatto l'out di Infante, ma suo rilancio in prima – nel tentativo di doppio gioco – l'interbase Lilly ha commesso l'errore fatale. Assistenza sbagliata (l'unico errore dei tedeschi, a macchiare una prestazione difensiva che per nove inning era stata maiuscola). E Santaniello a punto per l'1 a 1. Poi, la base di Winkler a Garabito, e quel lancio che Angrisano ha benedetto facendo volare la Fortitudo sul trono d'Europa.
Victor Moreno premiato – alla fine – come miglior lanciatore della manifestazione. Per la salvezza di sabato e il successo di oggi.
E' la terza Coppa dei Campioni nella storia del Club bolognese. La Fortitudo aggiunge così la European Cup alla Coppa Italia vinta una settimana fa. Senza dimenticare la serie appassionante per lo scudetto, perduta di un punto a gara7. E pensare che doveva essere una stagione di transizione…

RIMINI AL TERZO POSTO – In mattinata, nella finalina di consolazione per il terzo e quarto posto, successo della Telemarket Rimini. I Pirati hanno sconfitto per 4-3 il San Marino. Più motivati, più efficaci in battuta (13 valide contro 6), gli uomini di Mike Romano. Molto bene Chiarini (4 su 5) e Crociati (2 RBI). Lanciatore vincente Brian Orrizzi.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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