Onore agli azzurri che cedono anche con il Messico

Gli azzurri sconfitti per 6-3 tengono testa alla formazione americana fino all'ottava ripresa quando un episodio contestato nega il pareggio agli azzurri. Playball con un ora e mezzo di ritardo causa maltempo

L'Italia cade per la seconda volta in questo suo poco felice avvio di Mondiale, inserita un girone di ferro. Ma stavolta è una sconfitta decorosissima. Gli azzurri di Marco Mazzieri cedono (3-6) però tengono testa ad una squadra esperta, compatta, smaliziata come il Messico, composta da velenosi battitori e da gente che gioca in Triplo A nel proprio Paese. La nostra Nazionale produce una partita apprezzabilissima per energia, coraggio, impegno. Gli uomini di manager Mazzieri ci mettono il cuore, capaci di tenere in bilico una partita che si annunciava molto difficile.

Meglio, molto meglio l'Italia vista al "Falchi", rispetto a quella grigia, anonima, poco consistente in attacco che si era fatta battere da Taiwan.

La nostra formazione ha messo alla frusta un avversario temibilissimo in battuta, che nella fase di Praga aveva demolito la Corea con ben 4 fuoricampo.

Gli azzurri hanno battuto 9 valide. Indicazioni particolarmente positive sono arrivate da Jairo Ramos (3 su 3, con 1 singolo, un fuoricampo da 1 punto e 1 doppio, più un bunt di sacrificio molto ben eseguito). Le altre valide portano le firme di Santora, Dallospedale, Chiarini, Infante, Zileri, Imperiali. Sul monte di lancio Mazzieri ha utilizzato 6 pitchers: dignitoso il "partente" Marco Grifantini (2 inning), ottimo il suo primo rilievo Luca Panerati.

Finale con polemica. All'ottavo inning ha fatto discutere una chiamata arbitrale, dell'arbitro olandese, su Imperiali. Una chiamata che ha prodotto un doppio gioco difensivo da parte del Messico, annullando il pareggio dell'Italia. In conferenza stampa il manager Mazzieri si è lamentato per questo episodio, che ha indubbiamente penalizzato la nostra squadra. La partita poteva ancora cambiare.

IL FALCHI BATTE IL MALTEMPO – Si comincia con un'ora e un quarto di ritardo. Ma si gioca, ed è qualche conta: un piccolo miracolo perché nel pomeriggio sembrava quasi inimmaginabile che Italia-Messico potesse andare in scena. Era stata una giornata da profondo autunno. L'abbondante pioggia caduta fin dalla mattinata su Bologna aveva messo fortemente a rischio la partita, ma il terreno di gioco ha retto bene, la copertura dei teloni ha garantito un'ottima protezione per monte di lancio e casabase, poi nel tardo pomeriggio quando la pioggia ha cessato si è lavorato intensamente per sistemare le zone del campo che apparivano più precarie. Un lavoro duro, massiccio, incessante, efficace da parte dei tantissimi "volontari". La macchina organizzativa in questo senso ha lavorato egregiamente. E alle ore 20 il "Falchi" era a posto. Bel colpo d'occhio, il manto erboso praticamente perfetto. Il presidente della Fortitudo Baseball neo-campione d'Italia, Marco Macchiavelli, ci tiene a ringraziare attraverso il nostro sito i 100 volontari del Col di Bologna che con straordinaria passione si sono messi da tempo a disposizione per una corretta realizzazione di questo evento. Il Mondiale torna nella città delle Due Torri a distanza di 11 anni, con tre partite in programma: Italia-Messico che è ovviamente il clou, l'appuntamento di maggiore richiamo, poi giovedì sera (ore 20) Giappone-Canada e sabato pomeriggio (ore 15) Giappone-Australia.  Ricordiamo che la Nazionale nipponica ha vinto l'ultima edizione del Baseball World Classic.

Lo stadio di Bologna è vestito a festa, appare immediato il gradevole restyling della tribuna centrale e soprattutto l'inaugurazione d'una moderna struttura (che al Falchi era sempre mancata) per stampa, radio, televisione, classificatori, dirigenti.

Dopo un rigoroso sopralluogo, i Commissari danno l'okay. Si può giocare.

Marco Mazzieri, il timoniere di Azzurra, conferma la scelta di Marco Grifantini lanciatore partente. Il ventiquattrenne lanciatore italoamericano del Cariparma fa batteria con Juan Pablo Angrisano, il catcher della Fortitudo scudettata. In prima base c'è l'immancabile Dino Rovinelli, riprende il suo posto in seconda Davide Dallospedale, resta invariata rispetto alla partita di Firenze (persa 5-2 contro Taiwan) la coppia Santora-Infante rispettivamente shortstop e terza base. La line degli esterni è formata da Leo Zileri a sinistra, Filippo Crociati aal centro e Mario Chiarini a destra. Battitore designato Jairo Ramos.

Il Messico risponde con Andres Mesa sulla collinetta, Saul Soto catcher, Sergio Contrerars in prima, Carlos Valencia in seconda, Abel Martinez in terza e Oscar Robles shortstop. Gli esterni: Jesus Cota, Juan Terrazas e Christian Presici. Battitore designato Edgar Quinterno.

CHIARINI 101 IN AZZURRO – E' un momento speciale, e sicuramente di forte emozione, per "Supermario" Chiarini: la stella della Telemarket Rimini ha giocato a Firenze la sua centesima partita in maglia azzurra. E contro il Messico ha confezionato la sua partita numero 101. Ventotto anni, Chiarini fa parte della Nazionale dal 2002, ha partecipato alle Olimpiadi di Atene 2004, al World Baseball Classica 2009. E questo èil suo terzo Mondiale. In carriera, nel suo Club – i Pirati di Rimini – Chiarini ha vinto 3 scudetti (1999, 2002, 2006) e due Coppe Italia.

Il Sindaco di Bologna, Flavio Delbono, lancia la prima pallina dell'evento, a riceverla è Maurizio Cevenini presidente del Consiglio Comunale. La presenza del Sindaco e di altre Autorità cittadine (fra le quali Marco Strada, amico del baseball e dello sport in generale, ex-assessore della Provincia di Bologna) starebbe ad indicare che sta nascendo un felice rapporto fra il baseball e la nuova Amministrazine Comunale di Bologna.

LA PARTITA – L'Italia attacca per prima, essendo il Messico per calendario "squadra di casa". Jairo Ramos, dopo gli out di Santora e Dallospedale, firma la prima battuta valida della gara: una secca rimbalzante a destra, con la pallina che passa nel buco fra il prima e il seconda base. Tocca a Chiarini: il romagnolo ha gli occhi della tigre e colpisce bene un lancio di Andres Meza mandando la pallina alle spalle dell'interbase, verso l'esterno centro. Azzurri aggressivi, nel box e sulle basi. Batte Angrisano, l'interbase raccoglie per un out che sembrerebbe semplice in seconda ma gigioneggia un po': quell'attimo che basta a Chiarini per arrivare salvo in seconda (e Angrisano guadagna la prima base per scelta difesa). Avvio scoppiettante dell'Italia: situazione di basi piene. Però ci sono due out e Carlos Infante non raccoglie il momento magico, la sua debole battuta è facile preda del pitcher che assiste al prima base Contreras per l'eliminazione che chiude il primo turno d'attacco dell'Italia. Peccato, rimaniamo a mani vuote dopo aver riempito le basi. Disappunto. Comunque il pubblico incoraggia la squadra di Mazzieri con applausi pieni di affetto e simpatia.

Purtroppo i messicani, tipi tosti in battuta e con tanta esperienza (giocano tutti nel Triplo A messicano), mettono subito pressione su Grifantini. Il nostro pitcher partente subisce battuta valida da Terrazas, concede base su ball al temibilissimo Robles, inciampa su un "lancio pazzo" che spinge Terrazas in terza e Robles in seconda. Sospirane di sollievo quando Grifantini mette strikeout Cota, ma poi concede a Soto la seconda base su ball di questo suo tormentato primo inning. Il Messico riempie le basi, nel box c'è il pericoloso Quintero e la sua velenosa battuta viene raccolta al volo con grande abilità da Crociati. Bene, 2 out. Ecco però un altro battitore particolarmente pericoloso, Christian Presichi, giocatore esperto che aveva indossato la casacca del Messico (assieme a Mario Valenzuela) al World Classic. Grifantini se lo gioca "sporco" portandolo sul conto pieno, ma il lancio decisivo è un ball e arriva automatico il punto dell'1-0 per Messico.Autore Terrazas, spinto a punto dalla base su ball concessa (a basi piene) da Grifantini a Presichi. Situazione pericolosa di conto pieno anche sul battitore successivo, sempre a basi piene, però stavolta Grifantini se la cava benone mettendo K Contreras.

Secondo attacco dell'Italia: Leo Zileri batte la terza battuta valida degli azzurri, acccendendo nuove illusioni, arriva fino in terza ma lì rimane. Rovinelli, Crociati e Santora vengono tutti eliminati dalle assistenze del seconda base Carlos Valencia al prima base.

Brutto errore difensivo della nostra Nazionale: dopo una battuta valida di Abel Martinez, Grifantini si produce in un pickoff impreciso, pallina non controllata da Rovinelli, vola Martinez fin sul cuscino di terza. Ed ecco che, inesorabile, arriva la battuta valida del mestierante Ivan Terrazas, a destra, Martinez può tranquillamente portarsi a casabase per il punto messicano del 2-0. E' bravo Chiarini a fucilare in seconda Terrazas, che tentava la rubata. Batte singolo anche Robles. E successivamente pure Cota. Diventano quattro le battute valide consecutive concesse da un Grifantini in affanno. La prodezza difensiva di Infante, su un secco "legno" di Soto, chiude l'attacco del Messico permettendo all'Italia di limitare i danni. Si resta sullo 0-2.

Finalmente un lampo azzurro nella notte del Falchi. A risvegliare l'Italia è Jairo Ramos, che la butta fuori, al centro, di prepotenza. E' una battuta sui 125 metri. Peccato che sia soltanto un fuoricampo da 1 punto. Ma è un segnale importante. Partita riaperta: 1-2.

Mazzieri cambia lanciatore. Spazio al giovane mancino Luca Panerati, che lascia a zero i messicani per tre inning. Bravo, il ragazzo toscano (19 anni) che gioca nella Rookie League affiliata ai Cincinnati Reds.

PAREGGIO – La Nazionale azzurra afferra coraggio. E nel sesto suo attacco pareggia: singolo di Carlos Infante, erroraccio di tiro del terza base messicano sull'assistenza in seconda e Infante raggiunge il cuscino di terza base. Prima apparizione nel box per Joe Mazzuca, volata di sacrificio a destra, punto di Infante. 2 a 2.

REAZIONE MESSICANA – L'illusione in casa azzurra e nel cuore del pubblico del "Falchi" dura un… fazzoletto di tempo. Il Messico reagisce immediatamente. E in maniera perentoria. Il terribile Terrazas spara una fucilata a destra, palla fuori dal campo, homer da 2 punti. Messico 4, Italia 2.

Il gruppo di manager Marco Mazzieri non abbassa la guardia. C'è uno spirito apprezzabile in questa squadra. L'Italia non molla. Santora batte un singolo a sinistra in apertura del settimo inning, lo imita Dallospedale. Logico, e riuscito perfettamente, il bunt di sacrificio di Jairo Ramos per far avanzare i corridori. La successiva battuta di Chiarini (out in prima) permette a Santora di correre a casabase per il terzo punto azzurro. L'Italia potrebbe segnare ancora, ma non ha fortuna Infante: la sua battuta a destra è fuori dalla portata dell'esterno ma… è in foul per pochissimi centimetri. Peccato, se era in campo buono sarebbe arrivato il pareggio.

L'Italia insiste, un gran bel singolo di Francesco Imperiali fa volare Joe Mazzuca in terza. Però il Messico si salva con un doppio gioco difensivo e con la complicità dell'arbitro olandese.

Pericolo scampato per la formazione latinoamericana, che allora decide di cambiare marcia e mettersi al riparo da ogni sgradita sorpresa. Nel suo ottavo attacco confeziona 2 punti: Martinez viene spinto a casabase da un doppio di Robles, e poi è una "palla mancata" (su un lancio scontrollato di Franklin Torres, sesto lanciatore utilizzato da Mazzieri) a regalare a Robles il punto numero 6 del Messico.

Stasera a Vicenza terza partita degli azzurri, che affronteranno (ore 20) le Antille Olandesi inseguendo la prima vittoria. Lanciatore partente? Sono in ballottaggio Sandy Patrone e Matteo D'Angelo.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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