Fraccari: "Grazie al lavoro della mia squadra"

Il presidente Fibs, la "lucida follia" del Mondiale in venti città, la IBL con dieci franchigie grazie a Lombardia e Sicilia, l'obiettivo: "Giocare tutti i giorni della settimana"

Esalta il "lavoro di squadra", dispensa ringraziamenti, snocciola gli obiettivi. Il presidente della Fibs, Riccardo Fraccari, parla della stagione alle porte come quella del definitivo salto di qualità. Indietro non si torna, il professionismo sarà realtà dal 2010 ma intanto si parte con le "franchigie" italiane, ci sono i mondiali in venti città ("mi hanno dato della lucida follia, vedremo, lasceremo comunque venti strutture ammodernate") e un torneo che vuole stupire.

"Siamo reduci da due stagioni che hanno fatto registrare un sensibile aumento di pubblico soprattutto in occasione delle finali Grosseto-Nettuno e San-Marino Nettuno. E quello che scatterà il 9 aprile sarà altrettanto importante. Nel 2008 abbiamo presentato la novità della Coppa Italia giocata da soli italiani, quest'anno avremo un antipasto del campionato a franchigie: le società dell'IBL avranno la possibilità di essere affiancate da società di categorie inferiori, da cui prelevare giocatori di scuola italiana da portare in prima squadra durante il torneo". Una novità che fa anticipare i tempi, continua sulla strada della sperimentazione.

"Come per l'Accademia siamo degli antesignani e crediamo che sarà una tappa di avvicinamento importante al professionismo, che partirà come previsto nel 2010 con 8 squadre, o con 10 se Lombardia e Sicilia avranno i requisiti per entrare nella Lega". Più dieci che otto, questa l'aria che tira. "E giocheremo per tutta la settimana, tra squadra della franchigia, triplo A e under 21, sarà un passaggio fondamentale".

E Roma? "Dovrà fare i conti con le realtà del territorio, non escludo un discorso abbinato a quello di Nettuno, certo si tratta di una piazza importante e che sta nuovamente lavorando per crescere". Qualche timore prima di partire c'era, sulla "tenuta" delle società. Molte le voci circolate a riguardo ma alla fine saranno tutte ai nastri di partenza e con grandi ambizioni: "Vista la crisi in atto, mi aspettavo terremoti, che non ci sono stati e di questo devo dire grazie ai miei presidenti, segno che la base è solida". E senza base, è noto, non si va lontano.

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