
Uno sforzo lungo tre anni. Per trasformare un'idea chiamata "franchigia" in un progetto ambizioso ma concreto. Non è esagerato dire che il baseball italiano è ormai ad un punto di svolta. Si sa bene qual è la posta in gioco. E per questo, da tempo, l'intero movimento si interroga su quel progetto sfidante, cerca di capire dove effettivamente può condurlo, vuole conoscere tutti i dettagli di quella che si preannuncia come un'autentica rivoluzione organizzativa da mettere in atto attraverso il "veicolo" delle franchigie.
Domenica prossima, in occasione dell'inaugurazione del quinto anno di attività dell'Accademia, i club della IBL, ovvero le società che rappresentano l'apice del nostro baseball, sapranno qualcosa di più. Il presidente federale Fraccari li riunirà a Tirrenia e parlerà loro del futuro prossimo venturo. Per cominciare a costruire l'attività 2009, valutare l'impatto del Mondiale sui diversi tornei. Ma soprattutto per un primo approccio al "campionato a franchigia", in cui i club di vertice avranno ruoli e responsabilità precise.
Non c'è dubbio che si tratta di un passaggio epocale. E Baseball.it è in grado di anticipare l'architettura generale del piano che Fraccari intenderebbe realizzare a partire dal fatidico 2010 (anno in cui la Major League dovrebbe affiancarsi concretamente alle nostre società) e che seguirebbe sostanzialmente due direttrici principali.
Da una parte, appunto, il "campionato a franchigia" sotto l'egida MLB. Al vertice le attuali otto squadre della Italian Baseball League: otto rappresenta la base di partenza, ma il numero potrebbe ragionevolmente aumentare a 10 in presenza di realtà che dispongano di precisi requisiti. D'altronde Fraccari ha più volte sottolineato che "se impariamo a ragionare in termini di franchigie e di sinergie è possibile pensare anche ad un campionato a 10 squadre". Le "magnifiche otto" della IBL sarebbero obbligate ad esprimere altre due formazioni, una seconda squadra ed una Under 21, ciascuna partecipante al rispettivo campionato. Ma senza promozioni, né retrocessioni e con un tesseramento cosiddetto "a franchigia". Ai giocatori sarebbe infatti consentito salire e scendere liberamente all'interno della franchigia, in base alle necessità tecniche delle diverse formazioni, proprio secondo il modello adottato negli USA basato sul movimento verticale. Ci sarebbero poi, le "seconde" squadre, una sorta di "triplo A". Le formazioni "top" della IBL avrebbero facoltà di accordarsi con questa o quella squadra senza alcun vincolo geografico o di altro genere. Potrebbe quindi succedere, per esempio, che il Rimini porti in franchigia il Riccione o il Verona, oppure potrebbe proporlo al Catania. In alternativa, la "seconda" potrebbe anche essere una squadra di nuova costituzione grazie all'intesa tra più società. E la stessa cosa varrà per l'Under 21.
Dall'altra parte, il "campionato federale" che avrà una forte valenza strategica. Gli investimenti della Federazione si concentrerebbero maggiormente su questo campionato per renderlo più forte, consentirne lo sviluppo e quindi favorire uno scambio costante di atleti dal campionato federale a quello "a franchigia" e viceversa. La suddivisione sarebbe quella già attualmente in vigore con A, B, C (da valutare se C1 e C2) più Under 21, con promozioni e retrocessioni. Saranno tornei "modulati" a seconda della reali forze delle società, tenuto conto quindi del numero di partite che queste potranno giocare, degli impianti di illuminazione, degli stranieri etc. In buona sostanza, l'attività agonistica verrà regolamentata in modo da evitare squilibri tra le diverse categorie. Un ulteriore aspetto, non trascurabile: se in possesso dei requisiti previsti, le squadre avranno la possibilità di accedere al "campionato a franchigia".
Si tratta, va ribadito, di una ipotesi di progetto che Fraccari presenterà ufficialmente alle società solo dopo aver incassato l'approvazione e la firma da parte della Major League, che si prevede possa arrivare tra novembre e dicembre. Un "draft" che, anticipato in "camera caritatis", sembra comunque già essere stato accolto con grande entusiasmo. L'interesse a partecipare al campionato a franchigia è logicamente molto forte, per questo parecchi club spingeranno per siglare accordi con le squadre IBL al fine di diventare la "seconda squadra". In un campionato senza retrocessioni né promozioni.
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