
"Un ricorso che non aveva motivo di essere presentato". Esordisce così il general manager del Nettuno, Alberto De Carolis, all'indomani del mancato accoglimento del ricorso da parte del Gus per la posizione del giocatore Marco Costantini. La società maremmana, da quanto si legge,"Lamentava in particolare, la società reclamante, che Costantini in quanto squalificato fino al 30/06/2008, non era stato mai inserito nell'elenco giocatori della propria squadra prima del termine del girone di andata, 31/05/08, e, per tale motivo non poteva essere schierato in campo nell'incontro oggetto di riserva"."Marco Costantini è stato sempre inserito nelle liste di gara del Nettuno dall'inizio del campionato, basterebbe solamente andare a controllare, così come è regolarmente inserito nell'ultimo elenco giocatori,quando c'è stato la sostituzione di Menechino con Ugueto, lista firmata dal segretario della Federazione. Ovviamente, essendo squalificato sino al 30 giugno, nella lista doveva per forza risultare assente. Peraltro ha sempre partecipato alle trasferte della squadra nel periodo in cui non poteva scenderein campo". "Si dibatte su una norma che è stata inserita quest'anno nella circolare dell'attività agonistica per evitare speculazioni su giocatori che venivano in Italia solamente a disputare i play off o le finali. Costantini ovviamente non ha partecipato ad altri campionati all'estero – continua DeCarolis – ma il punto è anche un altro. La riduzione della squalifica in questocaso sarebbe stata inutile. Perché ridurgliela sino al 30 giugno, quando poi non poteva scendere in campo successivamente? Non è che è stato assente per volontà sua, si tratta di un giocatore italiano sempre tesserato sin dalle giovanili con una società italiana, e non ha potuto giocare né risultare presente in lista perché c'era una squalifica pendente". "A nostro avviso l'interpretazione corretta della norma è questa, e in ogni caso – conclude De Carolis – se si andrà avanti conquesta storia siamo pronti a portare la questione in tribunale, sia per quanto riguarda la giustizia sportiva che quella ordinaria".
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