Ancora incerto il mercato della Danesi

Sono solo voci i movimenti di mercato annunciati nelle ultime settimane. L´ago della bilancia delle strategie è la riconferma del ricevitore Parisi

L’inizio del campionato si avvicina, mancano poco più di due mesi, ma sul mercato della Caffè Danesi Nettuno c’è ancora il velo e di certo non c’è praticamente nulla. Molte voci nelle ultime settimane si sono rincorse, che però solo in parte hanno trovato un riscontro reale nelle intenzioni della società. La dirigenza nettunese sta ancora vagliando una serie di ipotesi prima di procedere alle scelte definitive.
Il nome più in auge che era circolato era quello di un esterno venezuelano, Selwyn Langaigne, consigliato alla società dal lanciatore Giovanni Carrara. In merito a questo abbiamo ascoltato il general manager Alberto De Carolis, che sostanzialmente smentisce. ‘Sono voci che si sono rincorse in maniera a volte incontrollata, ma che di ufficiale per il momento non hanno proprio niente – dice – Langaigne era nella rosa dei nomi che abbiamo contattato, ma non ha firmato con noi e, da quanto ci risulta, pare sia destinato ad andare a giocare in Messico dove troverà un’offerta economica più alta. Comunque resta il fatto che quando avremo definito le trattative, sarà la società stessa ad ufficializzarle. Tutto quello che viene detto o scritto che non proviene direttamente dal Nettuno Baseball Club sono semplici voci di mercato, che come spesso capita poi vengono smentite quando invece tutto sembra già fatto”.
Almeno per adesso niente Langaigne. Complici sicuramente anche le buone prestazioni alle series del Caribe, che hanno anche messo in mostra un Carrara in forma smagliante, il giocatore venezuelano pare possa strappare un ingaggio migliore di quello che poteva essere promesso dalla società nettunese e si andrebbe ad accasare altrove. Così come Carrara stesso, che però in linea di massima a meno di un invito agli spring training da parte di qualche formazione di major, tornerebbe a lanciare col Nettuno. Ma il vero ago della bilancia del mercato nettunese è la questione legata al ricevitore Vincent Parisi. ‘Da parte del giocatore c’è la volontà di tornare con la maglia del Nettuno, e anzi ci ha anche detto che tornerebbe a giocare nel nostro paese solamente con noi – dice ancora De Carolis – adesso stiamo trattando col San Marino che è proprietaria del cartellino. Le possibilità di riconferma posso dire che sono buone, ma se non va in porto la trattativa la priorità sarà sicuramente quella di un catcher straniero. Altrimenti, con le riconferme di Camilo e Florian, nel mercato straniero andremmo a pescare un interno ed un esterno, lasciando eventualmente un visto libero per farsi trovare pronti ad ogni evenienza in caso Carrara non dovesse tornare”.
Per capire quale sarà il vero volto del Nettuno, ci sarà dunque da attendere ancora. Oltre ai due stranieri, ci sono le riconferme di Carlos Richetti (che potrà essere schierato come Asi), Carlos Pezzullo e soprattutto di Victor Arias, dato in gran forma e in condizioni fisiche migliori di quelle dello scorso anno, quando dovette fare i conti con un fastidioso infortunio che ne limitarono notevolmente il rendimento. Mentre l’esterno Alessandro Paoletti giocherà con l’Anzio nel 2008.
Si attende anche una comunicazione ufficiale per quanto riguarda il ricorso alle squalifiche delle finali dello scorso anno. In particolare quella di Marco Costantini potrebbe subire un forte sconto.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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