WBC: Giappone e USA domineranno i rispettivi gironi

Sembrano già assegnati i primi posti nella Pool A e nella Pool B. Più difficile il discroso per la seconda piazza

Sta per cominciare il tanto atteso World Baseball Classic, forse un po' in sordina visto che il primo girone a partire sarà quello delle squadre asiatiche e verrà giocato in Giappone. Cercheremo di seguire quanto più possibile questo evento su cui la Major League Baseball sta puntando molto, con un battage mediatico degno della sua grande organizzazione.
Cominciamo a passare in rassegna le rappresentative girone per girone provando a prevedere cosa potrebbe succedere e mettendo in luce come, malgrado la MLB abbia spinto molto su questo torneo, le rinunce sono state molte, anche se, almeno nei due gironi analizzati in questo articolo, non tali da sovvertire i valori delle squadre.
Pool A
In questo girone , popolato da sole squadre orientali sembra avere il proprio finale già scritto almeno per quanto riguarda il primo posto. Il Giappone appare infatti, sulla carta, nettamente superiore. Solo due giocatori del Sol Levante vengono dalla Major League: Ichiro Suzuki e Akinori Otsuka. Sebbene Suzuki sia un fenomeno il manager Sadaharu Oh potrebbe ampiamente recriminare sulle rinunce di giocatori del calibro di Hideki Matsui e Tadahito Iguchi e Kenji Jojima (il catcher appena firmato dai Mariners), tutti giocatori che sarebbero stati sicuramente la prima scelta del manager giapponese. Tuttavia la rappresentativa nipponica è comunque l'espressione del più forte movimento professionistico al di fuori della MLB: un movimento, quello nipponico, che ha dimostrato nelle amichevoli disputate al termine delle scorse stagioni, tra selezioni All Star delle due leghe, di poter competere ad armi pari.
La superiorità dei giapponesi sembra confermata dalle prime amichevole in cui squadre del campionato giapponese, prive dei loro giocatori migliori, hanno battuto la nazionale della Cina (distrutti per 17-0 dagli Yomiuri Giants) e quella di Taiwan (sconfitta 6-3 dai Chiba Lotte Marines). In una di queste amichevoli ha brillato con un fuoricampo il “nostro” Valentino Pascucci prima di partire per il camp della rappresentativa italiana.
Diverso il discorso per il secondo posto dove Korea e Taiwan sembrano esprimere valori simili. La Korea ha una batteria di lanciatori con grande esperienza ai massimi livelli: Chan Ho Park, Byung-Hyun Kim e Jae Seo hanno centinaia di partite alle spalle in Major League pur non essendo dei fenomeni ma solo dei discreti giocatori. In attacco sono guidati da Heep Seop Choi, prima base dei Dodgers.
Dal canto suo Taiwan sembra meno attrezzata proprio sul monte di lancio dove non ha molti lanciatori di esperienza e sicuramente senza non ai livelli di Major League: anche qui le rinunce rischiano di cambiare i destini delle squadre: Taiwan dovrà infatti fare a meno di Chien Min Wang, partente rivelazione lo scorso anno con gli Yankees.
Ricordiamoci poi che visto il limite a 65 lanci imposto per regola la differenza la farà la profondità dei bullpen e non ci si potrà affidare ad un unico asso benchè questo girone si deciderà probabilmente nello scontro diretto tra Korea e Taipei.
Ultima del lotto la Cina di Jim Lefebvre il cui vero obiettivo sono le Olimpiadi del 2008 e che non ha giocatori in grado di competere a questi livelli, malgrado sul sito ufficiale del World Baseball Classic un articolo la pronostichi addirittura al secondo posto del girone.
Pool B
Anche qui una squadra fa la voce grossa ed altre due si contendono il secondo posto. Gli USA sono una vera corazzata: poche le rinunce di rilievo (vale la pena di notare solo Tim Hudson, Barry Bonds e Lance Berkman) ma con una possibilità di scelta così ampia che solo la rotazione dei partenti dovrebbe mettere al riparo da sorprese la squadra di Buck Martinez. Si parla di Roger Clemens, Roy Halladay, Andy Pettitte, pur con la rinuncia all'ultimo momento di Ben Sheets. L'attacco poi è devastante: citiamo solo Eric Chavez, Derrek Lee, Chipper Jones, Mark Teixiera, Vernon Wells.
Solo la Repubblica Dominicana ha forse un roster di egual valore ma è in unaltro girone.
A competere per l'altro pass alla fase successiva saranno Messico e Canada.
I nord americani sono squadra ben assemblata anche se un po' carente sul monte di lancio dove mancano partenti di livello se si escludono Erik Bedard e Jeff Francis (5.68 dipgl per lui ma lanciare al Coor Field non è uno scherzo). I canadesi dovranno anche fare a meno di Eric Gagne ma hanno un line up con nomi di spicco come Corey Koskie, il giovane ed esplosivo Justin Morneau e l'ottimo Jason Bay, oltre ad ottimi comprimari come Aaron Guiel e Matt Stairs.
Dall'opposto confine arriva il Messico anch'esso con nomi di spicco in tutti i reparti, anche se di questa squadra ancora non abbiamo il roster definitivo, al momento in cui scriviamo. Guardando ai partenti troviamo Rodrigo Lopez, Esteban Loaiza, Oliver Perez; tra i rilievi Ricardo Rincon e Dennys Reyes e Sergio Mitre, tutti veterani di ottimo livello. Tra i giocatori di ruolo nonostante la rinuncia di Nomar Garciaparra, i messicani possono sempre contare su Vinny Castilla ed Erubiel Durazo, mazze di assoluto rispetto, oltre al giovane Jorge Cantu ed altri dignitosi comprimari. La cenerentola del girone è il Sud Africa che ha qualche giocatore arrivato a livello di AA ma niente altro da poter mettere sul piatto contro gli altri squadroni.
Nel prossimo articolo, a cura di Andrea Tolla, analizzeremo gli altri due gironi tra cui quello di cui fa parte l'Italia.

Informazioni su Ivano Luberti 324 Articoli
Ivano è cresciuto in Maremma dall'eta' di 6 anni e ha visto la sua prima partita di baseball a 9 anni. Ha abbandonato la sua passione per il batti e corri a 19 anni quando si è trasferito a Pisa per l'Universita' e lo ha riscoperto dieci anni dopo quando ha cominciato ad utilizzare Internet per lavoro. Si definisce uno spettatore informato con una logorrea innata che ha deciso di sfogare scrivendo qualche articolo, dopo che il forum di Baseball.it non gli bastava piu'. Laureato in Scienze dell'Informazione e informatico di professione crede nella cooperazione al punto di aver fondato una cooperativa a Pisa, città dove risiede e che purtroppo è un deserto per lo sport che ama.

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