Le Nazionali puntano in alto

Faraone: “L'Europeo manca dal '97, ci puntiamo”. Centrone: “Vogliamo un posto ai mondiali, però…”

Nel '97 era uno dei coach, ora guida gli azzurri pensando alla squadra che dovrà arrivare a Pechino ma con la voglia di riportare a casa il titolo continentale. Giampiero Faraone, manager degli azzurri che dal 7 luglio scenderanno in campo nella Repubblica Ceca per gli europei sa che non sarà facile ma c'è da vendicare anzitutto la figuraccia di due anni fa, poi vincere fa sempre bene. Deve fare i conti con qualche rinuncia ma non ha dubbi: "Abbiamo allestito una squadra molto competitiva, l'obiettivo è quello di fare bene e arrivare fino in fondo, poi sarà il campo a giudicare". Una formazione "figlia" del campionato che "si sta livellando verso l'alto, migliorando i battitori hanno maggiori difficoltà i lanciatori ma la cosa non mi preoccupa, anzi nelle convocazioni teniamo conto del fatto che abbiamo ottimi partenti e specialisti che emergono negli ultimi anni come rilievi di mezzo e finali". Oltre agli eterni rivali dell'Olanda il manager teme i padroni di casa della Repubblica Ceca e la Spagna "ma sarà comunque un campionato di ottimo livello". L'auspicio è quello di arrivare a emulare il Grosseto che ha riportato a casa la Coppa campioni: "Ci auguriamo – ha detto Fraccari – sia di buon auspicio ma ricordo che l'obiettivo principale è la qualificazione olimpica, ci sarà un solo posto e lo vogliamo. Non intendo gettare acqua sul fuoco adesso ma quello è il nostro obiettivo principale". Qualche rinuncia anche nel softball che con l'esordiente manager Marina Centrone: "E' importante qualificarci ai mondiali e quindi essere tra le prime tre, anche se vincere gli europei fa sempre piacere".

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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