Notte dei diamanti, la sfida è il podio a Pechino

Fraccari: “Abbiamo quattro anni davanti, dobbiamo lavorare insieme per un grande obiettivo”. I premi, la novità del baseball per ciechi

Si è partiti dalle immagini di Atene, si vuole arrivare a Pechino e puntare al podio. E', in estrema sintesi, quanto ha dichiarato il presidente della Federbaseball Riccardo Fraccari durante la terza edizione della "Notte dei diamanti". La serata, molto ben riuscita, tra una premiazione e l'altra, la commozione per Ambrosioni e la Orlandini, il consiglio federale "interrotto" dalla cena e subito riconvocato per parlare di riforma dei campionati, è scivolata via tranquilla. In sala vincitori di campionati, nazionali, i giovani dell'Accademia, il consiglio federale al completo, i tecnici delle Nazionali. Una festa ma anche un momento di confronto. I colleghi dell'ufficio stampa e marketing della Fibs hanno "orchestrato" i momenti dei premi che hanno visto protagonista anche la nostra testata al momento della All Star con chi scrive chiamato a dare i riconoscimenti che per la prima volta sono stati assegnati da giornalisti e visitatori del sito baseball.it Per Grosseto altra serata di festa, dai premi individuali a quando il presidente Banchi ha alzato il defender con successivo brindisi. Ma sono state, ovviamente, le parole di Riccardo Fraccari ad attirare maggiormente l'attenzione. "Avevamo puntato molto sulle olimpiadi e ci hanno insegnato molto, dopo Atene dobbiamo riflettere su come arrivare al meglio alle prossime olimpiadi ma non si può immaginare che siamo qui a decidere con gli altri ad eseguire, dobbiamo puntare alla condivisione delle scelte per far crescere i nostri sport. La prossima volta dobbiamo avere la possibilità di puntare al podio, deve essere questo l'obiettivo ma per raggiungerlo dobbiamo lavorare insieme". Tra un filmato e l'altro delle diverse manifestazioni che si sono svolte nel corso della stagione anche quello del decennale del baseball per ciechi, con un'importante novità: "Abbiamo un'intesa con il Coni – ha detto Fraccari – perché possa trovare spazio questa disciplina a livello agonistico".

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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