L'Elettron fa sua garatre (2-1)

Decisivo un doppio di Scorziello al quarto che vale due punti. De Rossi, 43 anni, è il lanciatore vincente del match

Al terzo tentativo l'Elettron riesce a violare il Borghese vincendo garatre per 2 a 1, contro un Nettuno ancora una volta estremamente rimaneggiato causa un'infermeria piena come non mai. La Danesi è sempre in emergenza infortuni, l'ultima tegola è l'infortunio di Paoletti alla coscia (si parla di almeno due settimane di stop) ed è costretta a fare di necessità virtù e a schierare due lanciatori in difesa. La contemporanea assenza del convalescente Mastrantonio lascia così un buco all'esterno, coperto da Massimiliano Masin a destra, mentre in prima va ancora Fabio Mariani. Sul monte sale Diego Ricci, mentre dall'altro fronte si punta sulle palle "fastidiose" di Mauro De Rossi per arginare un attacco che nelle prime due partite vinte aveva prodotto solo nove valide.
Al quarto la gara offre il primo botta e risposta, Diego Ricci non è in serata positiva e concede una base a Sanna, a cui fa seguito il singolo di Imperiali ed il doppio (alla fine decisivo) di Scorziello che vale il 2 a 0. Ma al cambio di campo la formazione di Bagialemani si rifà immediatamente sotto: Leo Mazzanti mette fine ad un periodo decisamente negativo battendo un singolo a destra, poi con uno fuori arriva la seconda valida della serata di Fabio Origlia, e quindi si presenta nel box Masin che tocca in diamante. La bella corsa del mancino nettunese non fa chiudere il doppio gioco e nell'azione proprio Leo Mazzanti che nel frattempo era arrivato in terza riesce ad arrivare anche a casa base. L'impressione dalla tribuna stampa è che non abbia toccato il piatto, ma la difesa anziate alla ripresa del gioco non effettua il gioco d'appello ed il dubbio rimarrà tale.
Il punteggio di 2 a 1 rimane immutato nonostante l'Elettron abbia avuto qualche occasione per incrementare, mentre alla seconda del sesto, dopo la base concessa in apertura a Leo Mazzanti il manager anziate Morville decide di sostituire De Rossi con Richetti. Alla prima dell'ottavo scende anche l'altro partente della gara, Diego Ricci, rilevato da Alessandro Colaceci. Il mancino concede valida in apertura a Tavarez e base a Sanna, ma proprio il dominicano viene intrappolato su pick off ed è il primo eliminato, mentre Sanna raggiunge la seconda. Imperiali tocca un singolo a destra ma il corridore viene fermato, con uomini agli angoli Imperiali tenta di rubare la seconda ma viene anche lui intrappolato e successivamente eliminato, Sanna dalla terza non tenta la corsa, e quando Scorziello batte una rimbalzante sull'interbase che chiude la terza eliminazione in casa Anzio ci si rende conto dell'occasione gettata alle ortiche.
Le speranze del Nettuno si spengono del tutto in apertura di ottavo, quando una linea al centro di Peppe Mazzanti viene presa al volo in tuffo da Santolupo. Al nono sul monte per la Danesi entra Mauro Salciccia che chiude a zero, nel nono attacco di casa con uno fuori a Masin viene concessa la base e Mariani viene sostituito in battuta da D'Auria, ma batte in doppio gioco e si chiude il match. Per l'Anzio si tratta della settima vittoria stagionale, la quarta negli ultimi ventisette derby giocati da quando i biancazzurri sono tornati in serie A1 nel 2000. De Rossi a 43 anni è il lanciatore vincente della gara, al Nettuno non resta altro che attendere la fine di un periodo particolarmente sfortunato, magari con la guarigione di qualche assente.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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