Cuba non sbaglia un colpo

I Campioni del Mondo si impongono in finale al Canada (5-0). Una giocata mostruosa di Paret ha difeso lo 0-0, un fuoricampo di Pedroso aperto il risultato. Il Canada in campo senza Morneau.

Al sesto inning con un out, il designato del Canada Ducey ha spedito un doppio dove il pur velocissimo Tabares non sarebbe mai potuto arrivare. Il Canada ha inserito al posto del suo veterano il veloce Orr come 'pinch runner'. Alla battuta contro il mancino Palma si è presentato l'interbase canadese Nicholson, che essendo “switch hitter” è uno dei 2 battitori destri del line up nord americano. Nicholson ha visto una palla ad effetto alta e l'ha spaccata: è partito un missile verso sinistra e tutto lo stadio ha pensato al punto sicuro. Non Eduardo Paret. Il fenomenale interbase cubano si è tuffato, ha raccolto la palla al primo rimbalzo e ha fulminato in terza Orr.
“Sapevo che il segnale su lancio era curva” ha detto Paret “E avevo visto che Nicholson stava battendo tutto in anticipo, così mi sono preparato. Il resto certamente l'hanno fatto i riflessi che mi ha dato Dio…”.

E' stata la svolta della partita.
Al settimo inning, con 2 out e Videaux in seconda, si è presentato a battere Pedroso. Il prima base dei Campioni del mondo ha guardato uno slider in ball e ha poi spedito il secondo lancio a 130 metri da casa per un fuoricampo da 2 punti.
“Era una dritta interna. Me l'aspettavo, perchè era andato in svantaggio e l'ho colpita bene”.
Pedroso, 23 anni, ha avuto l'ingrato compito di sostituire Kendry Morales. Nonostante la giovane età, parla già da veterano: “Noi sappiamo giocare a baseball e in più siamo un collettivo. Penso sia questo che manca alle altre per batterci”.
Dopo il fuoricampo il partente canadese Shawn Hill è sceso dal monte per lasciare spazio a Begg. Col senno del poi, si può dire che il cambio è arrivato con un uomo di ritardo. La prova di Hill va comunque considerata estremamente positiva. Hill non ha una velocità da fenomeno, ma ha saputo lanciare con intelligenza, cambiando la locazione e portando i cubani ha cercare di spingere in anticipo molti slider.
“Faccio i complimenti a Hill, perchè ha fatto quello che doveva” ha detto il manager canadese Ernie Whitt.
Non pensa di non aver usato troppo poco Chris Mears? “Lui è il nostro 'closer' e sinceramente non si sono presentate molte occasioni per utilizzarlo”.

All'ottavo Cuba ha messo al sicuro il rislutato grazie ad una valida di Sanchez contro Begg e ad un'altra valida di Pestano, condita da un'incertezza all'esterno di Radmanovich, proprio contro Mears.

Il partente cubano Palma è stato ancora una volta molto ostico per il Canada, infilando la bellezza di 11 strike out e lanciando la gara completa. Rispetto alla partita del girone eliminatorio i nord americani hanno dimostrato di averci capito qualcosa di più: “Direi di sì” ha scherzato Whitt “Ci stiamo preparando per batterlo definitivamente ad Atene”.
Un'attenuante per il Canada è stata l'assenza di Morneau, che i maligni già si immaginavano k.o. per le feste di ieri sera.
“No” ha sorriso il bomber dei Minnesota Twins “Ero infortunato, un problema muscolare”.
Morneau ha voluto aggiungere il suo apprezzamento per l'avventura: “Ho vinto tanto in vita mia, dall'Università, alla Rookie League, alle Majors, perchè ero in campo quando i Twins hanno conquistato il titolo dell'American League. Ma vincere per la nazionale del tuo paese è un'altra cosa. Per un'atleta è la più grande soddisfazione”.

Alla fine della cerimonia di premiazione si è unito ai complimenti a Cuba il presidente della federazione Mondiale Aldo Notari: “L'ho sempre sostenuto. Cuba è una vera squadra, un grande collettivo, indipendentemente da chi gioca. Credo che sia stato un torneo di altissimo livello e questo ha portato a qualche sorpresa”.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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