Ramirez: “Non mi sento il numero uno”

Il lanciatore dei Braves è considerato la stella del torneo

Horacio Ramirez è innegabilmente una delle attrazioni della Qualificazione Olimpica americana. A 23 anni ha chiuso con un record di 12-4 la sua stagione in 'National League' con gli Atlanta Braves. E' stato messo in rosa perchè i dirigenti di USA Baseball si sono accorti che a livello contrattuale risulta nella rosa dei 40, suscitando per altro le proteste vibranti (ma a livello formale ingiustificate) di Portorico, che si è vista negare l'utilizzo di diversi giocatori dalla Major League Baseball.
Prima del torneo ha sofferto di una bronchite, ma il malanno è superato: “Sì, grazie. Adesso sto bene” sorride Horacio.

Ramirez è nato in California del sud da genitori messicani e si esprime correntemente in Spagnolo con i giornalisti panamensi, che lo circondano senza lasciargli un attimo di respiro.
Il fuoco di fila di domande inizia con la richiesta di un ricordo di Bruce Chen: “Bruce era con me nella 'Instructional League' in Arizona” spiega cortese Ramirez “Cosa ne penso? Ha tutto per diventare un lanciatore di Grande Lega in pianta stabile”.
Tu sei il numero uno della rotazione degli Stati Uniti. Ti pesa? “Mah, non so se sono il numero uno. Lo staff è formato da lanciatori molto validi. Io penso che lancerò la semifinale del torneo”.
Cosa ci dici di oggi? “Oggi ci ho messo un paio di riprese per sciogliermi. Il caldo e il fatto che non lanciavo da un po' mi hanno condizionato all'inizio e ho concesso qualche ball di troppo” (3 basi e nessuno strike out in 4 riprese, n.d.r.) “Poi è andata meglio e ho chiuso in scioltezza”.
Quale consideri il tuo miglior lancio? “A me piace lavorare con la dritta, perchè la controllo bene. Ma ho fiducia sia nella mia curva che nel mio slider. Oggi ho lavorato quasi sempre con la dritta, ad esempio”.
Cosa pensi di questo torneo? “E' difficile, di alto livello. E poi c'è questo calendario strano che non aiuta a prendere il ritmo. Noi siamo comunque fiduciosi in noi stessi e non abbiamo paura di nessuno. Giochiamo una partita alla volta e cerchiamo di qualificarci”.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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