La Danesi evita il “cappotto”

Colavita battuto dopo le due storiche vittorie. T&A a valanga su Firenze. La Palfinger saluta l'A/1 togliendosi lo sfizio di battere il Cantine Ceci

La Danesi Nettuno evita un cappotto che avrebbe avuto dimensioni ancora più clamorose delle due sconfitte patite nel derby con il Colavita Anzio e fa suo l’incontro definitivamente (12 a 2) all’ottavo, quando con quattro punti segnati mette anzitempo la parola fine a gara-3. Sul monte di lancio torna a vincere Vigna (5 valide al passivo e altrettanti K per lui), mentre nel box da segnalare un ‘esplosivo” Giuseppe Mazzanti con un 4 su 5 finale ‘condito” con due singoli, un doppio e un triplo. All’Anzio, forse appagato dalle due storiche vittorie, non è bastata la reazione d’orgoglio dopo le prime segnature ospiti e col calo di De Rossi e i rilievi tutt’altro che convincenti di Fraietta e Perogio la Danesi ha potuto agevolmente far sua la gara.

Travolgente la T&A San Marino (10 a 0 al 7°) contro un Sarti Firenze che saluta mestamente la massima serie. Dopo i due punti iniziali grazie al singolo di Bissa spinto a casa dal triplo di Yong Do, a sua volta a punto sulla volata di sacrificio di Rovinelli, i padroni di casa hanno dilagato nel secondo inning segnano sei punti sul malcapitato Rosati. Lanciatore vincente Bill Horn, da segnalare i doppi di Rovinelli, Costantini, Colicchio e Crivelli (2, con una media di 3 su 4 finale). Per Firenze il solo Neri con 2 su 3 nel box.

La Palfinger si toglie lo sfizio di salutare la massima serie con una vittoria ai danni del Cantine Ceci Parma che dopo essere andata in vantaggio al secondo grazie al solo homer di Di Pace, ha retto fino al settimo inning, quando Massimino ha ceduto. La Palfinger ha saputo sfruttare ogni occasione e grazie a due basi e quattro valide ha segnato i punti che hanno fatto la differenza nel 4 a 1 finale. Da evidenziare l’ottima prova di Fabio Mariani sul monte (vincente con 4 valide al passivo e 6 K) con la ‘salvezza” di Zambelli. Nel box Brea chiude con 2 su 4, un doppio per Saccardi e il citato fuoricampo.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 218 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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