In Germania si consuma la rivincita dei giornalisti

Doug Sutton è rookie a 54 anni e condisce l'esordio con una valida

Quando scriverà il prossimo articolo, Doug Sutton, americano trapiantato in Germania una ventina di anni fa, saprà cosa rispondere al primo giocatore che metterà in dubbio la sua competenza. “Io da giocatore ho rotto una no hit”. E lo ha fatto a 54 anni. E' accaduto il 13 aprile in una sfida trai suoi Stealers e i fortissimi Paderborn Untouchables (leader con 14 vittorie e 1 sconfitta) nella “BundesLiga Nord”.

Gli Stealers stavano perdendo senza discussione, quando Doug si è presentato a battere contro Chris Gannon, mancino americano che ha giocato a livello di College ed ha passaporto Inglese.
Sul conto di 0-2 Doug ha spizzato una palla in foul, una seconda palla in foul e ha battuto valido al centro, suscitando l'entusiasmo di compagni, del prima base avversario e dello stesso Gannon: “Mi ha confessato che era convinto di mettermi al piatto con una palla sul filo esterno” ha detto Doug “Ma che ha sbagliato e la palla gli è rimasta troppo vicino all'area dello strike”.

La storia di Doug, tifoso dei Cardinals al punto che gioca col numero 6 di Stan 'the Man' Musial, è arrivata fino a St. Louis sul quotidiano locale Post-Dispatch: Come Casey Stangel, Doug ha battuto la prima valida al primo turno in battuta nel massimo campionato, ma a differenza di Stangel è diventato 'Il vecchio professore' prima di farlo e non dopo.

Personalmente ho conosciuto Doug Sutton all'Europeo di Bonn del 2001.
Ricordo che mi spiegò come gli Stealers erano riusciti a coinvolgerlo dopo le iniziali titubanze.
Quasi per scherzo gli chiesi se per caso aveva speranze di giocare e lui rispose con un “Eh, a 52 anni non sarei in grado”. Ora so che non era sincero.
Sei un grande, Doug!

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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