Modena più forte dell'Anzio e della nebbia

Incredibile serata al “Reatini”, ospiti vittoriosi grazie a un punto al secondo inning. Poi serie di sospensioni. Rientro con vittoria per Ventura

Incredibile serata al ‘Reatini”, dove la notizia oltre alla vittoria del Modena per 1 a 0 è quella di ripetute sospensioni per nebbia. Gli ospiti portano a casa un risultato importante, battendo l’Anzio e la nebbia dopo una maratona di 4 ore e mezzo nella quale sono state quasi più le sospensioni che il baseball giocato. Vittoria confezionata grazie alla segnatura di Laffi, in base per ball al secondo inning, spinto a casa dal doppio di Tinti. Per il resto gara a spezzoni, con il controllo di Ventura da una parte (buono il suo rientro) e Sangilbert dall’altra, quindi Nava e Richetti. Al terzo l’Anzio colpisce un doppio con Sanna ma è un fuoco di paglia. Al quarto prima sospensione, poi la nebbia si leva e la partita ricomincia. Al sesto cala di nuovo e gli arbitri, trascorsa la canonica mezz’ora, decidono di aspettare e non chiudere lì l’incontro che invece riprende dopo 50 minuti. All’ottavo dopo una base a Rosado c’è l’eliminazione su un pick-off contestata dagli ospiti, quindi l’Anzio spreca la sua grande occasione: valida di Di Mattia, entra Lauri per Bosco come Dh ed esegue il bunt di sacrificio richiesto da Morville. Con il punto del pareggio in seconda Franco batte una rimbalzante sull’interbase e Di Mattia, ingenuamente, corre verso la terza ma viene eliminato. Franco va in seconda su un lancio pazzo per un pitch-out non riuscito ma Imperiali resta K e l’occasione sfuma. Al nono con due out e una visibilità ancora buona inspiegabilmente l’arbitro di terza, Cappuccini, chiede la sospensione. Ne nasce una discussione infinita che va avanti per circa dieci minuti, quindi si riprende e c’è l’out. Quando tocca all’Anzio andare nel box torna la nebbia, gli ufficiali di gara lasciano il terreno di gioco stavolta per tornarci dopo venti minuti e mandare tutti a casa. Gara omologata all’ottavo, quindi, per gli amanti delle statistiche. Restano da capire i tempi della seconda sospensione, della discussione del nono inning e il tempo dell’ultima, così come non si comprende per quale motivo un arbitro – è stato il caso di Monaco – si senta autorizzato a rispondere alle invettive del pubblico. Tra la nebbia, contro la quale non si può far molto, e certe scene è difficile che il baseball ne tragga vantaggi.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 210 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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