Maltempo e sorprese ma se continua così…

Le indicazioni della prima giornata danno un campionato avvincente e livellato verso l'alto. E' un auspicio per tutti

Tra maltempo e sorprese.
Va in archivio la prima giornata del massimo campionato contraddistinta certamente dalle pessime condizioni meteorologiche ma soprattutto dalla doppia caduta dei campioni d’Italia della Telemarket Rimini e degli ambiziosi grossetani, alle quali si aggiungono i passi falsi di Parma e Nettuno.
Cadute giustificate solo in parte dalla scarsa condizione d’avvio di stagione, considerato che la cosa può valere per tutte.
Diciamo che –stando alla prima giornata– le premesse della vigilia relative a un campionato più equilibrato e livellato verso l’alto (sarà finalmente l’anno buono?) possono essere mantenute.
E se il buongiorno si vede dal mattino auguriamoci che sia così.
L’unica a punteggio pieno, l’Italeri Bologna, ad Anzio per esempio non ha passeggiato affatto e soprattutto in gara due e tre ha sofferto oltre il dovuto.
La squadra di Mazzotti è completa in ogni reparto, batte quando serve, è sicura in difesa, ma con rilievi adeguati, una difesa meno fallosa e un box più convincente nei momenti decisivi l’Anzio portando via una partita non avrebbe rubato nulla.
Anche la Danesi Nettuno, costretta alla ‘maratona” delle tre gare in un giorno, ha rischiato pur vincendo il primo incontro, è stata aiutata dagli errori avversari nel secondo e poi ha ceduto il terzo.
Tranne Parma nelle due gare d’avvio, prima di essere fermata dall’inossidabile Spadoni, nessuna squadra ha ‘passeggiato” agevolmente verso la vittoria.
Magari le aspiranti ai play off hanno improntato la preparazione sulla lunga durata e hanno messo in conto queste sconfitte iniziali ma se la prima giornata può aver dato delle indicazioni di certo ci ha detto che dopo il lotto delle pretendenti al titolo sarà un campionato ‘tirato” fino al termine e che la salvezza si potrebbe decidere con una differenza di poche partite.
Dalle cronache degli incontri la prima giornata ci regala le ottime prove sul monte di Frias, Zambelli, Parri e la buona partenza di Maeda, il grande slam di Larkin e tra i giovani il più che convincente esordio di Santolupo.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 211 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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