Un altro playoff fallito ma un’altra stagione di vertice, la quarta in altrettante trascorse in A2, questa in estrema sintesi la stagione appena conclusa del Copra Piacenza.
Le trasparenti ambizioni della vigilia sono state in gran parte onorate dice l’anima organizzativa Danilo Minoia è mancata la definitiva consacrazione, ma per questo ci saranno altre occasioni.
Di fronte c’era un San Marino semplicemente di categoria superiore, contro il quale il Copra ha fatto quello che ha potuto, esprimendo a tratti anche qualcosa di importante, ma, in fin dei conti, insufficiente a reggere l’urto della corazzata sanmarinese.
L’amarezza c’è, sarebbe inutile negarlo, spiega Mario Mascitelli, per il secondo anno allenatore e giocatore dei biancorossi ma non c’è rabbia per aver sprecato un’occasione. In tre partite abbiamo potuto capire quanto San Marino Marino ci fosse superiore, soprattutto in termini di mentalità ed esperienza. Non abbiamo saputo esprimerci al cento per cento e questo è stato anche merito dei nostri avversari che ci hanno costantemente tenuto sotto pressione. Rispettiamo il verdetto perchè è giusto e perchè non sminuisce quanto di buono siamo stati capaci di fare in regular season.
Un Copra che ha come obbiettivo principale quello di garantirsi sempre un posto nell'aristocrazia della categoria può andar fiero del baseball offerto anche quest’anno. Prima nella stagione e poi ai playoff, ha trovato sulla propria strada due squadre come Reggiana e san Marino che, con organici di primo piano, erano superiori.
La A2 ha visto un innalzamento del livello generale dice il presidente Giorgio Gaidolfi, ciò nonostante il Copra è stato il primo a rompere l’imbattibilità dei reggiani strameritandosi il secondo posto che ha significato playoff per la terza volta in quattro anni. E’ andata peggio contro il San Marino ma non è il caso di fasciarsi la testa. L’esame con un campionato più lungo ed impegnativo, con le mazze in legno e con l’inserimento di alcuni giovani è stato superato. Mancata la promozione in A1 che a Piacenza è comunque considerata un lusso che prima o poi, senza fretta, ci si vorrebbe permettere.
Osserva Mascitelli Qui si fa baseball senza pressione, con la politica dei piccoli passi. Le scelte principali le abbiamo azzeccate dando fiducia sul mound ad un giovane interessante come Manuel Facchin ed affiancandogli un grande talento come l’oriundo Anthony Massimino. La vecchia guardia ha resistito permettendo nel contempo l’inserimento di qualche giovane. Infine Reinel Ponce come straniero è stato un reale valore aggiunto alla squadra, con medie che lo hanno posto alla ribalta. In attacco solo Colicchio, guarda caso del San Marino, ha fatto meglio di lui. Le nostre vittorie sono state queste e se poi i playoff sono andati come sono andati, pazienza.
L’ultima frase è del numero uno Gaidolfi Di certezze, nella precaria situazione che il nostro baseball sta attraversando, non ce ne sono per nessuno ed il poter dire che l’anno prossimo il Copra farà di tutto per essere un’altra volta protagonista può già essere un connotato importante per un sodalizio che, lo ricordiamo, ha celebrato quest’anno i suoi trent’anni di vita.
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