Due pezzi di carne a Torre Astura…

E' ufficiale: il diario del vostro cronista pone le basi per una guida dei ristoranti delle zone del baseball

Quando ormai si erano perse le speranze che ci potessi riuscire, ho lasciato Nettuno. Giusto per scoprire che nei prossimi giorni dovrò andare a Forlì (tra un attimo), Caronno, Roma, Anzio, ancora Roma e Messina. Più itinerante di così, c'era solo Marco Polo. Almeno io ho la macchina.

Per la verità, è tutto da dimostrare che sia un gran vantaggio. Ho appreso con gioia che costruiranno la quarta corsia tra Modena e Bologna. Interessante e doveroso, certo, ma mi chiedo perchè non abbiano iniziato un paio di settimane più tardi, che così io avevo fatto.

Comunque, a Nettuno è andato tutto benissimo dal punto di vista culinario.
Il mio amico Folle mi ha confermato di avermi preso sotto la sua 'ala protettrice' e a giudicare dai conti che mi propone, direi che è decisamente vero.
Non me ne vorrà però se cito un altro locale, anche perchè è tutt'altro che concorrente.
Si chiama “Torre Astura”, dalla località che si raggiunge percorrendo l'Acciarella (la strada che da Latina va a Nettuno) e che per me è stata “torastura” finchè non ho imparato a leggere. Serve carne alla brace. Quando dico carne, intendo di tutto.
Il gestore, che mi sono 'comprato' con un complimento al suo vino (fedifrago, in realtà pensavo che fosse troppo freddo, visto che era rosso), ha sorriso quando gli ho chiesto “Ci porti di tutto, anche carne umana”.
E' stata una mangiata strepitosa. L'abbiamo apprezzata tutti.
Con me in effetti (era mercoledì, non si giocava) c'era la troupe di Global TV. C'erano anche altri, che però chiedono il “silenzio stampa” e ne rispetterò il volere. Anche perchè sono ufficiali di gara (ooooops….).

Notizia dell'anno, trai cameramen agli ordini di Willy Bargawan c'è da un paio di settimane una 'camerawoman'. Chi segue le telecronache sulle televisioni private noterà a questo proposito l'inquietante numero di primi piani dedicati a Jim Buccheri, alla sua barba incolta e al suo sguardo tormentato.

Meno bene è andata la permanenza in albergo.
Ai letti per nani degli alberghi italiani sono ormai abituato (a tal proposito, mi piacerebbe sapere dove vanno le squadre di pallacanestro a dormire, perchè se ho problemi io con il mio 1.93, chi è 2.10 cosa fa?) ma di avere una stanza che dà direttamente sulla sala ristorante proprio non me l'aspettavo.
Avreste dovuto vedere le facce degli avventori, quando sono spuntato in mezzo a 2 tavolini alle 20 di giovedì sera.

La Semenzato Rimini ha vinto. Sarà perchè io non ho previsto che avrebbe vinto (giuro che ci avevo pensato, che il Rimini era la mia favorita, ma sono stato zitto, perchè se poi il mio pronostico gli portava male ancora, secondo me mi facevano la pelle) o perchè, come dice uno dei visitatori del fortum, il baseball è un gioco semplice?

Per essere semplice lo è. E' complicato chi lo studia.
Tante teorie e nessuno a capire che per vincere bisogna comunque fare 27 out. E chi ci mette meno tempo, porta a casa la partita.
Meditate gente del baseball, meditate….

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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