Faraone: “Ha vinto chi ha sbagliato meno”

La “prima volta” da osservatore per il manager della Nazionale: campionato più equilibrato, la delusione Bologna e l'importanza dell'esperienza nei play off

E’ stata la sua ‘prima volta” fuori dal campo, da osservatore dopo anni di battaglie e vittorie nelle “serie” italiane. Giampiero Faraone, manager della Nazionale, non ha dubbi su questa serie: ‘Rimini ha meritato, ha commesso meno errori mentre il Nettuno ne ha fatti troppi e li ha pagati”. Sul monte un grande Cabalisti, può tornare utile all’Italia? ‘Lui è un veterano, ha lanciato molto bene, certo che se la forma è questa per gli Europei ci possiamo pensare ma dobbiamo costruire e comunque è presto per parlarne”. Che campionato è stato quello appena concluso? ‘Io direi che il livello è leggermente sceso ma abbiamo avuto un torneo più equilibrato, con la classifica in bilico fino all’ultimo. Ha deluso il Bologna che pure era la squadra più accreditata”. Ed è stato ancora Nettuno-Rimini… ‘Sì, alla fine conta l’esperienza, chi fa sempre i play off ha più dimestichezza con queste partite che sono tutt’altra cosa rispetto al campionato”. E com’è stato Faraone per la prima volta fuori dal campo? ‘Tranquillo, ormai il dado è tratto”.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 218 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.