Au revoir, Canada…

Ultima puntata del diario dei mondiali juniores

Le note di ‘I want love” di Elton John escono dagli altoparlanti del pullman che ci porta dall’università di Sherbrooke all’aeroporto di Montreal. Partire è un po’ morire, si dice…nonostante le tante cose, sul campo e fuori, che non sono proprio andate nel migliore dei modi, il giorno della partenza è sempre un po’ malinconico, visto che ci si rende conto di essere arrivati al capolinea di un’avventura che, da parte mia, ripeterei anche domani. Comunque, a grande richiesta, ecco la seconda parte della mia semiseria e personalissima pagella dell’avventura canadese, relativa, ovviamente, alle nostre giornate a Sherbrooke.

Voto 10 all’organizzazione, sempre perfetta, capace di mettere tutti gli addetti ai lavori nelle migliori condizioni possibili, di fornire a tutti un sistema di trasporto preciso e puntuale, una sistemazione lussuosa e un’alimentazione equilibrata, perfettamente adatta a degli atleti. No, non sono impazzito…non sto parlando dell’organizzazione dei mondiali di baseball, ma di quella della traversata a nuoto che si svolge qui nelle vicinanze, e che mi hanno detto essere l’evento sportivo più seguito dagli abitanti della zona.

Quindi…Voto 3 all’organizzazione dei mondiali. Fra camere sporche, piccole e caldissime, bus che arrivavano e non arrivavano, pasti di poca consistenza e di qualità pessima, non è sicuramente esagerato dire che qui a Sherbrooke le cose si potevano fare molto, molto meglio. Unica nota positiva, che evita agli organizzatori un giudizio ancora più negativo, le buone strutture offerte allo stadio ai media; lo spazio a volte era un po’ ristretto, specialmente nei giorni delle finali, però la sistemazione era sicuramente apprezzabile. Oggi, ultimo giorno della nostra permanenza canadese, gli organizzatori hanno tentato parzialmente di rifarsi offrendoci dei panini per il viaggio; ‘too little, too late”, come dicono da queste parti…(troppo poco e troppo tardi).

Voto 8 ad alcuni distributori di bibite del Quebec; sarò un po’ infantile, ma mi sono divertito a seguire attraverso il vetro trasparente il volo delle bottiglie, rigorosamente di vetro, che venivano lasciate cadere dal piano superiore dell’apparecchio, segnalando il loro arrivo alla fessura posta nel fondo con un enorme tonfo. Sembrava si dovessero rompere ogni volta…

Voto 5 allo sports bar in cui la squadra si è recata ieri sera, nella speranza di mangiare finalmente un’abbondante bistecca. L’arredamento del locale era molto carino, direi da 8 , ed era ricco di poster, magliette e foto delle più forti squadre di hockey; il problema è stato che quando siamo arrivati erano già passate le 23, e le bistecche erano finite…per questo si meritano un due. Fate voi la media…

Voto 9 ai tifosi della Cina Taipei, che, accorsi come sempre in gran numero per la finale, hanno distribuito a chiunque la volesse una bandierina del loro paese, nella speranza di ‘comprarsi” il maggior numero di tifosi neutrali. A livello di supporter, la trovata ha avuto successo, ma come sapete ciò non è bastato per battere sul campo i cubani.

Voto 8 all’abilità nel ballo di un’anziana signora canadese, seduta di fronte a me in occasione della finale Cuba – Taiwan. Nonostante l’età non certo verde, la signora è rimasta praticamente in piedi per tutta la partita, ostruendo la vista al vostro cronista, ballando ogni volta che gli altoparlanti diffondevano della musica, tifando come una dannata e agitando a seconda degli avvenimenti sul campo la bandiera cinese e cubana.

Voto 10 a chiunque sia riuscito ad abbattere tutti i coni posti sulla strada tra Sherbrooke e Montreal per segnalare una serie di lavori in corso; non so se si sia trattato della stessa persona, o di diverse automobili, ma di birilli non ne era rimasto in piedi neanche uno. Uno strike perfetto.

Voto 9 al pranzo offertoci sull’aereo dalla Air Canada; non si trattava di niente di particolare, era il solito cibo poco saporito che viene dato durante i voli. Tuttavia, rispetto a quello che mangiavamo alla mensa di Sherbrooke, a noi è sembrato un pasto da ristorante da 5 stelle.

Voto 2 alla coppia che ha avutoil coraggio di chiamare il figlio ESPN, cioè come il canale televisivo americano che trasmette sport 24 ore al giorno, in onore del fatto che si tratta della rete preferita del padre (notizia vera, riportata su Usa Today di oggi). In pratica: come segnare la vita di un bambino prima ancora che essa inizi…

Voto 10 alle Major League, che hanno acquistato una pagina intera, sempre sul numero odierno di USA Today, per celebrare il 600esimo fuoricampo in carriera di Barry Bonds, quarto nella storia a raggiungere la quota dopo Aaron, Ruth e Mays. Sopra un paio di foto del campione dei Giants campeggia la scritta ‘un uomo lo si conosce dalla compagnia in cui sta…Mays, Ruth, Aaron…congratulazioni Barry”. Molto, molto suggestiva.
A proposito di Bonds, forse avete letto che per celebrare la sua impresa ha ordinato 600 mazze, che sono state prodotte…nel piccolo stabilimento di Ottawa che la nazionale juniores ha visitato pochi giorni fa.

Voto 9 alla battuta che girava tra i giornalisti a Sherbrooke (messa in giro da me…scusate l’immodestia), quando uno dei coach cubani è stato fermato con l’accusa di tentato furto, lo stesso giorno in cui era previsto il match tra la nostra nazionale e caraibici: possiamo dire che nel giorno del match Italia – Cuba, almeno un cubano è stato ‘colto rubando”.

Voto 4 alla temperatura in cabina sul volo che oggi ci ha portato da Toronto a Francoforte; pur essendo ormai abituati all’aria condizionata, che in nord America notoriamente è sparata a mille, obiettivamente oggi sull’aereo faceva un freddo cane.

Voto 8 all’intraprendenzae allo ‘spirito” commerciale degli azzurrini, che negli ultimi due giorni del torneo, quelli successivi alla loro eliminazione, si sono lanciati in una serie di scambi di maglie, sottomaglie, felpe e altro materiale con i ragazzi delle altre squadre. Non è andata male neanche al vostro cronista, che è riuscito a farsi dare una t-shirt con il logo del torneo in cambio di una dell’Italia…

Voto 2 alla tassa di 15 dollari a persona che ci è stata fatta pagare all’aeroporto di Montreal. Non bastano le tasse aeroportuali che sono già comprese in ogni biglietto aereo, per partire dallo scalo del Quebec, dagli avvenimenti dello scorso 11 settembre in poi, c’è bisogno di una spesa aggiuntiva per la sicurezza, che dovrebbe essere notevolmente aumentata, ma in realtà a me è sembrata decisamente inferiore a quella di altri aeroporti.

Voto 1 ad un agente della dogana all’aeroporto di Toronto. Le leggi canadesi permettono ai turisti che rientrano a casa di farsi rimborsare l’IVA sulle merci esportate, previa presentazione dello scontrino agli uffici doganali dell’aeroporto (al 1° piano). Io e il pitching coach Scerrato abbiamo fatto quanto sopra, e l’agente in questione ci ha timbrato gli scontrini, dicendoci di recarci all’ufficio di cambio per il rimborso (al 3° piano); dopo circa 20 minuti di fila allo sportello, l’impiegato ha però respinto i nostri scontrini, spiegandoci che l’agente aveva posto due timbri anziché uno, il che vuol dire che non avevamo diritto al rimborso perché non aveva potuto vedere la merce. Ma non poteva chiederci di vederla?

Infine…voto 10 al viaggio di ritorno. Non è che sia stato particolarmente confortevole o rapido, però, non ci sono stati né ritardi, né coincidenze perse. Quasi da non crederci…

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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