Robb dà le pagelle agli azzurrini

I giudizi del manager della juniores, al termine del mondiale canadese

Il manager azzurro Dave Robb ha praticamente assistito a tutti gli incontri del mondiale, compresi quelli che non avevano una diretta relazione con le sorti della nostra nazionale. L’ho avvicinato nella parte della tribuna riservata ai coach, e gli ho chiesto di dare un voto, ruolo per ruolo, ai protagonisti di questa avventura azzurra.
E’ una domanda lunga e difficile. Dunque…cominciamo dai ricevitori; penso che i nostri catcher siano stati piuttosto buoni. Monari ha fatto un buon lavoro in difesa, mentre in attacco ha pagato la mancanza di inning, di turni in battuta, quest’anno, che ha influito sul suo timing, eccetera; in difesa, però è stato molto solido. Bosco ha girato la mazza meglio di Monari, ma in difesa Monari è un miglior catcher, e questo è il motivo per cui l’abbiamo usato più spesso dietro al piatto; se dovessi dare loro un voto, direi un 6 ad entrambi, per motivi diversi; a uno per l’attacco, e all’altro per la difesa. In prima base, in assoluto a Zileri darei un 7; penso che abbia dato parecchia potenza al nostro lineup, con la sua mazza, ma mi sarebbe piaciuto che ci avesse dato più leadership; in attacco ha fatto un ottimo lavoro, mi ha soddisfatto, mentre in difesa non gli si può contestare molto perché era in una posizione in cui aveva giocato pochissimo. In seconda base penso che abbiamo avuto dei problemi, in difesa: Pistocchi in attacco è andato abbastanza bene, gli darei dal 5 al 6, anche se ha avuto un po’ di problemi con il guanto, ma ci aspettavamo che in attacco andasse bene, e non ci ha deluso. A Fuzzi darei un 4, perché in difesa mi aspettavo di più; sapevo che in attacco non sarebbe stato determinante, ma con il guanto ha commesso un paio di errori in momenti decisivi, nella fase iniziale del torneo; forse con lui ho corso un po’ troppo, e abbiamo pagato la sua giovane età e un po’ di nervosismo, ma penso che avrebbe potuto aiutarci di più. Darei un 6, un solido 6, al terza base Benvenuti; per lui è una nuova posizione, ma si è comportato piuttosto bene; ha commesso qualche errore, ma ha anche messo a segno delle ottime giocate, e in questo mi ha soddisfatto; in attacco, se avesse girato un po’ meglio la mazza sarebbe stato meglio, per noi, e il suo voto sarebbe stato più alto. Un 7 e mezzo va a Sgnaolin, soprattutto per il suo rendimento in difesa; in attacco ha fatto meno di quello che mi aspettavo, ma in difesa, secondo me è stato, se non il migliore, uno dei migliori interbase dei mondiali. Gli esterni: a Santolupo darei un 8, perché è giovane, eppure non ha mai mollato; non ha molta potenza, molta forza nel braccio, però ha fatto tutto quello che gli abbiamo chiesto, e ha fatto soltanto un paio di errori, ma in entrambi i casi non si può colpevolizzarlo; sono convinto che abbia fatto un campionato molto solido. Cortini mi ha un po’ deluso in difesa, anche perché a Ottawa aveva giocato molto bene, ma qui, forse per dei cali di concentrazione, o forse perché non leggeva la palla molto bene, ha mancato delle giocate che avrebbe dovuto secondo me fare, e quindi gli darei un 6; in attacco riconosco che verso la fine del torneo è migliorato, e di questo sono soddisfatto. L’esterno destro Amato è giovane, eppure ha fatto tutto bene; gli darei un 7, perché ha giocato bene. Sul monte, do un solido 8 a Maestri e a Modica, perché hanno lanciato bene, hanno tirato strike e hanno fatto quello che c’era bisogno di fare; non prometto niente, ovviamente, però li vedo già nella squadra dell’anno prossimo, e allora saranno lanciatori di prima qualità. Gli altri: Ronci, come partente, è stato una delusione, gli do 4, perché pensavo che tirasse più strike, mentre invece ne ha tirati pochi, e gli è capitato spesso di dover lanciare in svantaggio nel conto. A Letteri do un 6; sarebbe stato un 4, ma nella sua seconda uscita si è rifatto, lanciando da 8 e alzando la sua media, che con un 8, per la sua seconda uscita, e un 4 per la sua prima, è diventata 6; ha recuperato, mostrando di saper lanciare bene, e per me questa è stata una cosa positiva. Pelo non ha avuto molte possibilità di lanciare, ed è salito sul monte in situazioni in cui avevamo già praticamente perso; tuttavia, a parte l’ultima gara in cui ha lanciato solo ad un battitore, in cui effettivamente ha tirato strike, è stato in difficoltà nella partita contro il Canada, e quindi gli darei un 5. Stesso discorso per Comani; ha avuto grosse difficoltà, e non ha tirato molti strike, lanciando spesso in svantaggio nel conto. A De Prato do 6 e mezzo, perché quando è entrato ha tirato strike, ha fatto un buon lavoro; sarebbe stato bello vederlo lanciare con la nostra squadra in vantaggio, così avrebbe potuto stare più tempo sul monte, ma purtroppo la situazione si è creata una vola sola nel torneo. Mi aspettavo che Marzullo tirasse più strike, quindi gli do 5; gli è capitato più volte di lanciare da dietro nel conto, e dover quindi tirare in mezzo al piatto, ed è stato punito duramente. Devo dare i voti anche ai coach? Preferisco di no…però al manager darei un voto alto per la fatica che ha dovuto fare per tenere la testa dei ragazzi sulle partite, mantenere alta l’intensità, e cercare di creare un’atmosfera positiva in una situazione negativa; ho dovuto spendere molte più energie su queste questioni che sull’aspetto tecnico, visto che di vere e proprie scelte manageriali non ne ho dovute fare, perché non siamo stati praticamente mai in partita. La difficoltà maggiore è stata far sì che i ragazzi continuassero a giocare con la testa, e mantenere alto il livello di energia
C’è qualche scelta che rimpiangi di aver fatto, relativamente alla selezione dei giocatori?
No, sono tuttora convinto delle mie scelte. Semmai, è vero che abbiamo raggiunto il livello massimo del nostro rendimento troppo presto, ad Ottawa; è lì che abbiamo giocato il nostro miglior baseball, nella Capital Cup. Se qua ai mondiali avessimo giocato come allora, forse avremmo comunque perso le prime 6 partite, ma sarebbe stato molto diverso; il problema è che dalla Capital Cup in poi, il nostro livello di gioco è andato in discesa, ma assolutamente non rimpiango nessuna scelta, e penso di aver portato i migliori 18 giocatori. Abbiamo dovuto lasciare a casa un lanciatore che ci sarebbe piaciuto avere, a causa di un infortunio, ma non è stata una nostra scelta. Sono convinto che non abbiamo fatto scelte sbagliate, e abbiamo portato i migliori
Guardando verso il futuro; dove dobbiamo migliorare? Dove invece possiamo sentirci già al sicuro?
Sul monte saremo molto forti l’anno prossimo; ora, ho detto che saremmo stati forti anche qua, ma sono veramente convinto che nella prossima stagione potremo fare veramente bene. Abbiamo dei leader, abbiamo due solidi partenti, Maestri e Modica, più Marzullo, che l’anno prossimo sarà un buon partente, o almeno dovrebbe diventarlo. Pelo diventerà più forte, sia fisicamente che tecnicamente, e lo stesso vale per Comani, che come mancino ha bisogno di più inning, di più esperienza, ma l’anno prossimo tirerà più forte; ci sono, quindi, 5 o 6 ragazzi che potrebbero formare il cuore della squadra, insieme agli altri giocatori che abbiamo. In difesa, saremo OK all’esterno, e molto forti dietro al piatto; il nostro terza base tornerà anche l’anno prossimo, come anche il nostro seconda base, che potremo utilizzare anche all’interbase, e in più ci sono altri ragazzi che stanno crescendo bene. Dove dovremo cercare rinforzi è nella parte centrale del lineup, sperando di portare ragazzi che sappiano girare bene la mazza; c’è un giocatore che non abbiamo portato perché aveva giocato troppo pochi inning, e speriamo che l’anno prossimo sia in campo di più, così da poterlo utilizzare come prima base o in qualche altra posizione, ma soprattutto come battitore numero 3 o 4. Parlo di Pandolfi
Come pensi di lavorare su questi ragazzi? Quali sono i tuoi piani?
I miei progetti sono di cominciare la prossima settimana; dopo un paio di giorni di riposo comincerò identificando i giocatori. Dobbiamo instaurare un programma invernale di atletica, lavorando sulla forza e sulla resistenza, e controllando periodicamente il lavoro dei giocatori; dobbiamo lavorare sul tiro, per aumentare la forza nelle braccia, e dobbiamo assicurarci che i ragazzi si allenino sulle gambe e sulla velocità, perché queste sono le cose che, come abbiamo visto qua, possono farci fare un salto di qualità. Se non facciamo ciò, tanto vale rimanere in Italia e giocare nei campionati nazionali, o magari agli europei; ma se vogliamo dominare gli europei, e giocare a questo livello, dobbiamo diventare più forti fisicamente, tirare la palla più forte e correre più velocemente. Possiamo farlo; abbiamo gli atleti per farlo, ma dobbiamo avere anche i programmi di lavoro adeguati. Il mio compito è quello di girare, far capire questo alle comunità locali e ai giocatori, e convincerli che hanno bisogno di allenarsi anche nella offseason; a parte ciò, speriamo di poter fare un camp di allenamento in autunno, e magari un paio all’inizio della primavera, in posti diversi e con gruppi diversi di ragazzi, vedendo a che punto sono e cerando di dare loro il maggior numero possibile di insegnamenti. Abbiamo un centinaio di ragazzi che nei prossimi 4 o 5 anni che possono entrare a far parte di quello che potrebbe essere un ottimo programma. Abbiamo il potenziale, si tratta solo di svilupparlo al meglio; questo sarà il nostro compito in futuro

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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