Un bacione a Firenze

Piccolo tour culinario sui diamanti italiani, con una sorpresa

Nel moderno marketing mix dei beni di largo consumo hanno assunto importanza fondamentale gli elementi visual merchandising e POP (point of purchase) , ovvero la cura scientifica dell'ambiente in cui il consumatore si ritrova a decidere i propri acquisti e la corretta presentazione del prodotto in termini di collocazione, evidenza, materiale di richiamo dell'attenzione, eccetera.
Visto che è speranza di tutti noi che anche il baseball diventi un bene di largo consumo, o per lo meno di consumo più largo di quello attuale, sarà opportuno riservare un po' di attenzione al nostro POP, che è lo stadio.
Sono oggi presenti in questo senso le realtà più disparate e ognuno, girando per i diamanti del Belpaese se ne sarà reso conto: si va da contesti inseriti in veri e propri giardini, a ristoranti da leccarsi i baffi, a tribune scoperte martellate dal sole, a, purtroppo, servizi igienici in cui di igienico c'è ben poco.
Ma un caso mi ha molto colpito, quest'anno, ed è il Cerreti di Firenze.
Ero presente all'inaugurazione del 1988, quando il diamante fiorentino ospitò la prima partita dei Mondiali e già fui molto impressionato dalla struttura, adeguatamente ampia, con un sottotribuna attrezzato che ospita anche gli uffici dell'Assessorato all sport del Comune gigliato.
Ci sono tornato soltanto quest'anno e ci ho trovato addirittura un ristorantino con tanto di pizzeria e forno a legna che, ho poi imparato, è aperto tutti i giorni, mezzogiorno compreso, e serve quotidianamente come punto di ritrovo dei circa 500 soci dell'attigua palestra per il fitness, anch'essa, udite udite, gestita dalla Fiorentina Baseball.
Credo che questo, unitamente al più che dignitoso campionato che la Faliero Sarti sta conducendo da neopromossa, sia un perfetto esempio di corretto sviluppo nella gestione di una società sportiva dilettantistica. Chiaramente questa esperienza è difficilmente ripetibile altrove così com'è, ma almeno nella forma, se non nella sostanza, penso debba fungere da ispirazione per le altre.
Oggi lo spettatore è abituato a certi standard di servizio che ritiene proprio diritto ritrovare anche quando viene al baseball. So bene che lo scopo istituzionale delle nostre società non è quello di fare ristorazione e che le risorse umane (come tutte le altre) sono sovente scarse e sovrasfruttate, ma una sensibilità in questo senso, soprattuto per uno sport che costringe gli appassionati a rimanere allo stadio per giornate intere, può essere anche un'importante fonte di introiti per le affamate casse del baseball italiano. Come gli gnocchi fritti di Modena e le piade da urlo di Rimini.

Informazioni su Marco Landi 136 Articoli
Nato a Bologna nel 1965, è sposato con Barbara e papà di Riccardo (31/12/96, batte destro e tira mancino) e lavora da sempre nell'ambito della comunicazione.Dal 1993 al 2004 alla Master Key Bologna, agenzia di consulenza in comunicazione, con competenze specifiche inerenti l'area below-the-line, sponsoring e sales promotion in particolare, e i servizi per l'ufficio stampa.Nel 1991-92 è Coordinatore responsabile della Lega Baseball Serie A, di cui gestisce l'attivita di back office e di comunicazione.Dal 1988 al 1991 è Responsabile marketing e comunicazione della Fortitudo Baseball è stato membro del C.O.L. Bologna per i Mondiali di Baseball Italia '88.In questi anni svolge il lavoro di coordinamento nella redazione dei periodici Fuoricampo e Baseball Magazine.Nel 2002 rientra in Fortitudo e dal 2004 è marketing professional per la Federazione Italiana Baseball Softball. Lettore onnivoro, predilige tematiche di aggiornamento per la propria professionalita, ama il fantasy e colleziona fumetti.Ascolta hard rock in tutte le sue forme.Tenta disperatamente, con il poco tempo a disposizione, di abbassare il suo handicap di golfista, ma questa e un'altra storia...

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.