Blanco: “L’Italia mi ha dato molto”

Parla il manager della juniores cubana, ex allenatore del Pool Bolzano

Prima della gara odierna tra Italia e Cuba, il manager caraibico Rigoberto Blanco, che il nostro paese lo conosce piuttosto bene, mi ha gentilmente concesso qualche minuto del suo tempo, e ne ho approfittato per fare con lui quattro chiacchiere sullo stato del nostro, e del loro, baseball.

Quanto tempo sei stato in Italia?
Sono stato per tre stagioni al Pool ’87 Bolzano, lavorando anche per il Bolzano baseball
Cosa ti è rimasto, dell’esperienza italiana?
Mi sono rimasti tanti bei ricordi, ho conosciuto tanti italiani e ho imparato tante cose interessanti; ho visto la vostra disciplina, il vostro modo di stare sul campo, il vostro comportamento. In campo, voi giocate con impegno, con passione, anche se vi manca un po’ la tecnica e la costanza nell’allenamento; Avete anche degli ottimi impianti, sono stato in tantissimi posti dove ci sono degli ottimi campi. Io considero quella italiana un’esperienza bellissima
Quali sono le differenze, a livello mentale, tra i giocatori cubani e quelli italiani, in particolare tra i giovani?
I nostri giocatori, oltre ad essere migliori tecnicamente, sono molto costanti e giocano sempre al massimo; è un po’ come se paragonassimo il calcio italiano e il calcio cubano, con i ruoli invertiti. Penso che i vostri giocatori giovani non si allenino abbastanza, e forse in alcuni casi non prendano il baseball con la serietà necessaria; spesso giocano per divertimento, perché non hanno altro da fare, mentre noi scendiamo in campo sempre per l’amore della casacca, giochiamo forte, con il cuore, e non ci piace mai fare brutte figure sul campo. Noi quando scendiamo sul terreno ci impegnamo sempre al massimo, per dare il meglio, e questa è la principale differenza tra noi e voi
Cosa pensi di questa nostra nazionale juniores?
Ho visto solo la partita tra Italia e Panama, e penso che voi abbiate dei ragazzi di talento, che potranno anche entrare a fare parte della nazionale maggiore, ma devono metterci più impegno, dedicare più ore all’allenamento. Alcuni di loro devono anche correggere qualcosa nei fondamentali, ma penso che rispetto ad alcune nazionali azzurre juniores del passato, questa sia di livello più alto
Cosa si potrebbe fare secondo te in Italia per migliorare, a livello tecnico?
Io penso che voi abbiate degli ottimi allenatori, tra cui anche dei bravissimi coach cubani che da noi hanno accumulato molta esperienza, e ora sono lì da voi; per migliorare il livello si dovrebbe fare più partite e allenamenti. Ci vorrebbero almeno 5 sessioni di allenamento alla settimana, meglio ancora, se possibile, tutti i giorni, anche se so che voi siete impegnati anche nello studio e nel lavoro; è importante anche, secondo me, che i coach trovino l’orario giusto perché tutti si allenino insieme, perché so che da voi a volte succede che alcuni giocatori si allenano separatamente dagli altri, e questo non fa bene alla mentalità di gruppo
Dove pensi di poter arrivare con la tua nazionale ai mondiali?
Noi puntiamo al titolo mondiale, anche perché per questi campionati abbiamo fatto una preparazione ottima. E’ un mondiale difficile, ci sono il Canada, gli Stati Uniti, la Cina, anche la Corea, che sono tutte squadre forti; noi abbiamo una squadra abbastanza buona, e penso che potremo anche vincere il titolo
Quali sono i giocatori maggiormente da tenere d’occhio, tra i tuoi?
Noi abbiamo una squadra molto completa, comunque i nostri uomini di punta sono il terza base Gourriel, l’esterno centro e lanciatore Juan Linares, Molinet, che ora gioca in prima, il lanciatore Suarez, l’interbase Sanchez e anche Mustelier, in battuta. Senza dimenticare tanti altri, che sono comunque ottimi giocatori, penso che questi siano quelli che hanno una marcia in più

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.