Poma: “non possiamo fare miracoli”

Le impressioni del coach di Collecchio e di Eugenio Monari, dopo la gara di oggi della nazionale juniores

Al termine della partita odierna, gli azzurrini hanno posato per una serie di foto insieme ad alcuni ragazzi italiani residenti in Canada, che hanno assistito al match dalle tribune. Subito dopo, ho potuto chiedere al ricevitore del Bologna Eugenio Monari un parere sulla prova di oggi.
Probabilmente, il fatto di incontrare un lanciatore mancino ci ha dato un po' fastidio – ha esordito Monari – noi, che siamo abituati a battere contro lanciatori destri, eravamo in difficoltà sulla curva e sul lancio interno che veniva addosso ai destri mentre usciva fuori ai mancini. Penso tuttavia che il problema principale non sia stato quello, ma piuttosto il solito, cioè che quando siamo in attacco non concretizziamo, siamo sulla difensiva; dovremo essere più aggressivi, e poi lasciamo sempre molti uomini in base, come succede fin dall'inizio del mondiale
Rispetto alle altre partite, i panamensi hanno corso molto…
Sì, hanno corso molto e lo si poteva capire, perché venendo da Panama si sa che loro cercano sempre di prendere una base in più rispetto a quelle che prenderebbero gli altri giocatori, di altre nazioni.
Non pensi che a voi manchi un po’ la convinzione, la fiducia in voi stessi?
No, quello no, perché ogni partita è a sé; ad ogni partita noi giochiamo dando il massimo fin dal primo inning. Io sono convinto di questo, che tutto diano il massimo fin dall’inizio, poi la partita prende il suo corso. Noi diamo sempre il massimo, comunque
In che cosa possiamo migliorare, in vista della partita di domani contro Cuba e delle prossime?
Secondo me dobbiamo migliorare un po’ mentalmente, più che altro, io penso, nel box di battuta, sulle basi; poi, quando stiamo perdendo di un po’, dobbiamo migliorare con la testa, in difesa, cercare di non prendere altri punti e restare sempre concentrati sulla partita. Penso comunque che contro Cuba potremmo fare una bella figura

Non certo positive le impressioni del coach di Collecchio Gianguido Poma: ”Loro avevano un lanciatore a livello dei mondiali, come abbiamo trovato sempre finora; sicuramente era il loro migliore, perchè era quello che era partito nella prima giornata. Abbiamo trovato difficoltà, ma mi sembra di dire delle cose un po' scontate; fino a metà gara siamo rimasti in corsa e abbiamo perso un paio di occasioni, poi quando il divario diventa troppo largo facciamo fatica a produrre punti per rientrare in gioco”
Cosa ti aspetti dalle ultime partite di questo torneo?
Beh, domani abbiamo Cuba, quindi non abbiamo certo scelto il cliente più facile per poter cominciare a giocare bene. Domani dobbiamo stare in campo e trovare un po’ di morale, cercare di giocare a baseball per quello che sappiamo fare, e poi dobbiamo cominciare a pensare a quelli che saranno i playout, probabilmente contro due squadre alla nostra portata; dovremo giocarci tutto lì, per onorare il nostro impegno
Un tuo giudizio generale sull’esito di questa avventura azzurra, fino a questo momento?
La nostra spedizione riflette quello che è secondo me il livello di gioco in Italia a livello giovanile; qua siamo ad un livello dove la maggior parte delle squadre giocano più o meno come quelle della nostra A1, perché la velocità dei lanciatori è quella che abbiamo nella nostra prima divisione, e la potenza dei battitori, con le mazze di alluminio, è vicina a quella della nostra A1. Noi, però, dobbiamo venire qua a giocare con ragazzi che giocano a livello juniores o militano nelle serie B e C; i miracoli è molto difficile farli.

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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