Non è stato il solito venerdi' sera

Oggi c'e' spazio per tutto, giornalisti, arbitri, telecronisti, tifosi e … finali slow pitch

Non mi ricordavo più che esistesse un venerdì sera senza stadio da baseball, postazione (rigorosamente lontana dal campo, così per fare le interviste devo correre), tifosi che ti parlano mentre svolgi la telecronaca e le urla di Willy Bargauan in cuffia. Se mai dovessero fare un test per radiocronisti, superare le urla di Willy continuando a commentare sarà sicuramente una prova del test.
Venerdì scorso era così, comunque. Pigro e molle come solo le sere d'estate sanno essere. E senza baseball.

Arbitri bravi o arbitri cattivi? Era uno dei temi dello scorso diario.
Ho ricevuto lettere in cui mi si faceva notare che dal mio scritto emergeva un'immagine molto faziosa del pubblico di Bologna.
Beh, il pubblico di Bologna ha una creatività negli improperi che fa molto arrabbiare gli avversari. Non vincerà il premio 'fair play', ma difficilmente offende. A me, il pubblico di Bologna piace e mi piace per converso l'atmosfera che si vive al 'Gianni Falchi'.
Però non mi è piaciuta la reazione del settore in cui mi trovavo io venerdì scorso, con silenzio sulla chiamata relativa al foul ball sulla battuta di Evangelisti e proteste vibranti sul mancato out a casa di Neri.
In realtà, più che 'censurare' i tifosi (che tali sono e ci mancherebbe altro che non fossero faziosi…) volevo invocare comprensione per la categoria degli arbitri in genere. Luogo comune vuole che gli arbitri italiani siano scarsi e invece io non sono convinto che sia così.

A proposito di tifo e tifosi, di questa categoria non possono far parte i giornalisti o, visto che i giornalisti hanno un albo, i “collaboratori di testate giornalistiche iscritti o meno all'elenco dei pubblicisti”.
A volte non è chiaro che, quando si collabora ad una testata giornalistica, si hanno degli obblighi precisi verso i lettori. Quindi, mi piace affermare che non esistono giornalisti “di Parma” o “di Grosseto” o “di Bologna”. Esistono solo giornalisti “di baseball”.

L'ho detto alla Convention dei giornalisti che si è tenuta a Tirrenia mercoledì e giovedì della scorsa settimana. Tempo una decina di giorni e gli atti del convegno saranno disponibili per la consultazione. Qui mi preme rivolgermi al visitatore del forum di baseball.it che contestava questo tipo di iniziativa per dirgli che il denaro speso per migliorare i rapporti con i media non è mai speso male e che, comunque, nessuno ha gozzovigliato.
Comunque, se si vuole aumentare la visibilità del baseball è bene cercare di capire che esigenze ha chi il baseball lo deve raccontare. O no?
E' brutto constatare che esiste gente ancora capace di contestare qualsiasi iniziativa si metta in atto. Ragionando così, non si va da nessuna parte.

Altre notizie: con la mia squadra di 'slow pitch' ho conquistato la finale del torneo provinciale che stiamo disputando. Questo per chiarire ai 'vertici federali' che non è vero che senza di me si vince e con me si perde. Il primo luglio giochiamo la prima di una serie 'best of three'. Oh, mi sento quasi un giocatore vero!

Il mio amico con i problemi sentimentali, in compenso, mi sta mettendo sempre più in confusione. Al momento, si muove su diversi fronti e ha 'parcheggiato' l'oggetto del desiderio di cui alle trasferte di Taiwan e Florida. Come se non bastasse, si è infortunato ad un ginocchio ed è stato operato. Il che non farà che aumentargli i dubbi.
Volete dargli qualche consiglio voi? Perchè io al di là di un “chi troppo vuole nulla ottiene” (che sa tanto di zio) non so andare.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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