Meglio il baseball o Mr Spock?

Un sabato “off” per il vostro cronista

Questa settimana non sono stato itinerantissimo.
O meglio: ho girato, ma non proprio per il baseball, visto che la partita scelta per le televisioni private si giocava a Parma.
Ho trovato strano un venerdì senza pedaggi autostradali e soste negli autogrill, ma dovevo rimettermi in media con la settimana precedente.
Vi avevo lasciati più o meno a Nettuno. In realtà, la mia settimana di passione é proseguita con una capatina a Legnano, dove giocavano le azzurre del softball. Città interessante, Legnano. Mi ricorda un viaggio a Malpensa, correva l'anno 1988, per trasportare una certa persona che doveva prendere l'aereo per tornare a casa. Scena, per intenderci, da “Cinque minuti”, quella canzone degli anni '60 che ha shockato il suo inteprete a tal punto da farlo diventare una quindicina di anni dopo il primo, e credo unico, cantante punk italiano con il gruppo dei Krisma. Momenti importanti. Cosa c'entra Legnano? Durante il ritorno mi ci ero fermato a pranzare. Perché posso essere depresso, ma l'appetito non mi manca mai. Pranzo a prezzo fisso con menu turistico a 18.000 lire, che a ben pensarci 14 anni fa non erano neanche pochissime.
Mi rendo conto che Legnano dovrebbe più che altro ricordarmi la celebre battaglia medievale, ma se avere certi ricordi colti porta poi a vaneggiare di Carrocci oggi, nella maniera in cui lo fa uno che da giovane si spacciava per medico senza avere la laurea e oggi fa il Ministro, meglio pensare alla musica degli anni '60. O no? In ogni caso, povera Italia.

Dicevamo che ho itinerato, pur senza seguire necessariamente partite e squadre di baseball. Sabato e domenica ero in effetti a Rimini e alla sera sono pure passato davanti allo stadio, ma i miei compagni di viaggio hanno pensato che un fritto misto era meglio di Semenzato-Semex, Marchini contro Cabalisti, e non ho potuto controbattere granché. La pomeridiana non l'ho potuta vedere perché ero alla 'StiCon', la convention dei fans italiani di Star Trek.
Sono un fan di Star Trek. Non di quelli che si vestono con la divisa della Flotta Stellare, però mi piacciono i telefilm.
Ho visto per la prima volta Star Trek nel 1979, durante la mia permanenza per motivi di studio in Inghilterra (prima che Mimmo mi scriva per darmi del gasato, premetto che non ho intenzione di spacciare che mi sono laureato a Oxford o Cambridge: era una semplice Vacanza Studio di quelle che si fanno a sedici anni…). Star Trek era uno dei pochi programmi della televisione inglese del quale capivo i dialoghi. Gli autori del telefilm hanno infatti deciso di far parlare il personaggio di Mr Spock, quello con le orecchie a punta, con un accento perfetto, essendo vulcaniano e quindi il massimo della logica.
Sabato ho visto proprio lui, Mr Spock, al secolo Leonard Nimoy. Oggi ha 71 anni e fa il fotografo. Ha la dentiera e, quando parla, si sente. Comunque, “lunga vita e prosperità”, Leonard.
Vita meno lunga e sicuramente meno prospera auguro agli organizzatori della Convention. Maramaldi che sfruttano la passione altrui per farsi gli affaracci propri e lucrare in maniera invereconda. Ma questo non c'entra. Solo, volevo dirlo.

Dei miei studi inglesi si é recentemente ricordato il mio amico con i problemi di cuore. Da Atene mi ha telefonato per chiedermi conferma: “Ma in Inglese, salvietta si dice towel…torinootrantodoppiavuempolilivorno?”. Non avevo parole.
La storia con quella ragazza (o meglio, diciamolo, la NON storia) lo ha provato. Ma vorrei vedere voi, illudervi per una così e non concludere nulla dopo (ammettiamo anche questo) aver venduto la più classica delle pelli dell'orso prima di averlo ammazzato….Ah, vi interessa avere un'idea dell'oggetto del suo desiderio? Ecco, date una bella occhiata alla ragazza dei cartelloni pubblicitari di 'Intimissimo'. Fatemi pur sapere se siete solidali con il mio amico. Tutti tranne Mimmo.

E' un po' che non vado al bar dei malavitosi. Direi che mi manca, se non fosse che di bar splendidi in Italia ce ne sono tantissimi. Questa mattina in un bar che si chiama 'Le Monelle' di una città della mia Regione di residenza (non vi dico di più) le bariste si sono accordate per una sorta di 'suono' da emettere come codice per segnalare l'ingresso di un uomo meritevole di attenzione. Non vedo l'ora di tornarci per sentire se, caso mai, emettono quel suono quando entro. (Mimmo, mi sa che hai ragione)

Pur essendo reduce da Mr Spock e un fritto misto, sabato notte ho cercato di connettermi alla rete per dare un'occhiata ai risultati. Non ce l'ho fatta. In piena ansia, sudato e quasi in crisi d'astinenza, ho provato a telefonare agli stadi. Risposta da uno stadio di un'altra città della Regione nella quale risiedo: “Non posso dare i dati sulla partita, perché é tardi e devo andare a letto”. Il prossimo che si chiede “come mai il baseball ha poca visibilità” lo friggo come i calamari e la paranza che ho mangiato sabato sera.

Nel fine settimana torno a viaggiare. Poca strada, eh, perché vado a Codogno. Ma é pur sempre un evento: prima volta per me in quello stadio, prima volta per loro in TV. Brinderemo, credo.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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