Il riposo dei guerrieri

Giornata libera per gli azzurri i n Florida. Il vostro cronista può dilagare

Oggi sarò pigro. E' la giornata libera, quindi la pattuglia azzurra si è sparpagliata per la zona di Stuart. Dopo 3 giornate intense, i giocatori avevano bisogno di non pensare al baseball. Per il vostro cronista il discorso è diverso.
Stando al mio amico degli 'sms', il baseball è uno dei 2 principali interessi della mia vita. L'altro, ve lo lascio indovinare.

Comunicare via 'sms' è un po' da adolescenti, ma non è male. E' rapido e abbastanza economico. Dico abbastanza, perchè se partono raffiche come succede a me e al mio amico, fatti 2 conti alla fine conviene telefonarsi.
A proposito del mio amico, ricordo dai tempi del liceo che mi aveva esaltato un verso di Poliziano: “Ti ringrazio, amore, d'ogni pena e ogni dolore” (più o meno, vado a memoria…e il Liceo era 20 anni fa). Mi chiedo oggi cosa ci sia stato da esaltarsi. E poi, questo Poliziano non si poteva fare di più i cavoli suoi? E' anche quello che ha scritto “Chi vuol essere, lieto sia/ Del doman non v'è certezza”. Verso magistrale, ma un po' inquietante.

Se vogliamo sottilizzare, non è proprio l'ideale del giorno libero, oggi. Nuvole e vento che scuote le palme (rigorosamente non autoctone) del giardino dell'Holiday Inn.
Mi viene in mente che ieri sono stato in camera a litigare con la mia connessione Internet, mentre gli azzurri (li vedevo dalla finestra) erano spaparanzati in piscina.
Ho appurato una cosa: i tecnici di computer americani ci prendono come quelli italiani. Dopo aver seguito ore di istruzioni ('se vuoi questo, premi 1…se vuoi quello, premi 4…se hai richiamato, digita il numero di attesa') sono finalmente riuscito ad accedere ad un essere umano. Voce suadente e giovanile, mi ha fatto fare tutta la procedura per attivare una nuova connessione. Come se fossi idiota. Oddio, un po' idiota lo ero, perchè quando mi ha detto 'clicka su dial up' io ci ho messo un po' a capire che sul mio computer avrei dovuto cercare 'connessione remota'. Ma questo lo lasciamo stare.
Caro mio, gli ho detto, fin lì c'ero arrivato da solo. E' che mi dice “non riconosco la password”.
Il tizio ci ha pensato un po' e poi se ne è uscito così: “A volte qualcuno mette direttamente l'ID che viene comunicato, senza farlo precedere dalla sigla “MSN/”.
A volte? Ma, benedetti voi, me lo dovevo sognare che ci va la sigla? Mi manca il mio amico Finto…
Comunque, da adesso in poi posso stare on line anche 24 ore.

Ieri sera abbiamo visitato un'altra loggia dei “Figli dell'Italia”, quella presieduta personalmente dal nostro John Di Mola. Un suo amico, con tanto di cappello con scritta “numero uno”, era il cuoco. Ci ha proposto pasta al forno, una sorta di petto di pollo alla pizzaiola (non sapevo si facesse, ma non era neanche male), torte varie e caffè.
'Numero Uno' parla o in Inglese, con chiarissimo accento italiano, o in dialetto siciliano. Comunicare con lui è meno facile di quel che potrebbe sembrare. Ci ha comunque spiegato che lui ha fatto il farmacista per una vita e che come cuoco si è improvvisato perchè negli Stati Uniti mangiare fuori è…troppo caro. Poi, una cosa tira l'altra, ha trovato il modo di “industrializzare” la sua attività una volta in pensione e ora è abbastanza ricercato per cene e feste private.
Gli italo americani della loggia erano tutti preoccupati del fatto che gli azzurri non mangiassero abbastanza. E' quasi scoppiato il caso quando si sono resi conto che la pasta stava ottenendo meno successo del pollo. Quando il pollo è finito, poi, c'è stato il panico e uno dei responsabili della cucina si è offerto di andare immediatamente a casa a prendere altro pollo da cucinare. Giampiero Faraone si è impegnato personalmente per dissuaderlo.
Ammetto che mi colpisce, come questa gente tenga alla propria origine. Una cosa c'è da dire, però: non si rendono conto che la 'loro' Italia non esiste più e che la 'nostra' è molto più simile all'America di quel che pensino.

L'America 'vera' certe volte spaventa. Ad esempio, qui in Florida a piedi non ci si può muovere. Un po' per le distanze, un po' per la sicurezza. Allora a volte ci si accontenta dell'America 'finta', quella che conosciamo bene, quella dei telefilm.
Ieri sera ho visto una vecchia puntata di 'X Files' su Fox. Cavolo, com'erano diversi Mulder e Scully, però.
Poi ho seguito una intervista di Larry King all'attore Dennis Quaid su Cnn. Mi sta un po' antipatico, Larry, che fa domande davanti a milioni di persone che io ho pudore di fare nell'intimità. “Sei convinto che Russel Crowe sia la causa della fine del tuo matrimonio con Meg Ryan?”. E Dennis che, sciolto, butta lì: “No, Larry, non credo che una terza persona abbia rotto il mio matrimonio”.
Comunque Quaid è protagonista di un film che si intitola “The Rookie” e che è sul baseball.
Dice Dennis “Non è solo sul baseball, è sulle seconde opportunità”.
Qui 'The Rookie' è nelle sale da questo fine settimana. Chissà se arriverà mai in Italia.

Credo che sia ora per me di valutare come posso impiegare il resto della giornata libera. Innanzi tutto, da buon Italiano, mi premurerò di sapere i risultati del campionato di calcio. Posso confessare a voi che sono tifoso del Milan e che non mi sono ancora ripreso dall'andata della semifinale di Coppa Uefa. Anzi, ringrazio il fatto di essere dovuto partire, perchè se no sarei andato facilmente a vedere la partita a Dortmund, con conseguente depressione totale.
Per il resto, come sarà la giornata lo vedremo.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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