La Semenzato riparte da Lafera e Sforza

Scambio di prestiti con il Cus Parma, ai ducali va Torri. Confermati lo sponsor, il manager Mike Romano e l'oriundo Mike Marchiano.

Dopo i primi movimenti di mercato in uscita che hanno visto Liverziani e Sheldon trasferirsi nella vicina Bologna alla corte di Mazzotti, la Semenzato Rimini ha mosso i primi passi in entrata per rinforzare il roster in vista dell’inizio della stagione. Il primo colpo neroarancione si chiama Seth Lafera. Il 27enne oriundo, da tre stagioni in forza al Cus Parma, costituisce un ottimo rinforzo per i neroarancioni viste le sue caratteristiche di autentico jolly del diamante e la possibilità di essere schierato anche sul monte in qualità di prezioso rilievo (la sua annata migliore sul mound fu nel 99 con un bilancio di 5-3 e 2,57 di media pgl). Insieme a Evangelisti e Pantaleoni, Lafera va dunque a ricomporre allo Stadio dei Pirati il diamante della Nazionale italiana. Lafera giunge in riva all’Adriatico in prestito in cambio di Cristian Torri, che quindi percorrerà la via Emilia in direzione contraria. Il 26enne pitcher riminese, reduce da un’operazione che dovrebbe aver posto fine ai tanti guai fisici che ne hanno minato il rendimento nelle ultime due stagioni, avrà dunque la possibilità di rilanciarsi trovando più spazio a Parma di quanto probabilmente non ne avrebbe avuto a Rimini. Il secondo rinforzo si chiama Marco Sforza. Il 37enne catcher va a coprire il buco lasciato dal giovane Pari ma soprattutto contribuirà a dare esperienza dietro al piatto oltre che ad offrire a Baldacci la possibilità di respirare in almeno una delle partite del week-end. Da ricordare anche che Sforza, nelle ultime tre stagioni, a parte quella di Nettuno nel 2000, ha anche offerto un buon contributo nel box battendo oltre 300 di media sia a Caserta nel 99 che a Paternò l’anno scorso. Fin qui le novità. Le conferme importanti invece riguardano innanzitutto il manager, il cui ruolo sarà rivestito per il terzo anno consecutivo dalla bandiera Mike Romano (e d’altra parte chi più di lui meriterebbe di legare il proprio nome all’eventuale storica conquista dello scudetto della stella?), lo sponsor che sarà ancora Semenzato Casa d’Aste, nel nome della collaborazione che da anni vede Corbelli vicino al baseball riminese, e l’oriundo Mike Marchiano, le cui cifre collezionate nella scorsa stagione (366 di media, 10 homer e 45 pbc) giustificano ampiamente la scelta della società neroarancione di ripresentarlo nel turno forte del line-up dei Pirati.

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Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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