Abbiamo bisogno di un grande Presidente

No, stavolta il nome e cognome non lo faccio

Prima di sottoporvi a una mia personalissima analisi della campagna elettorale oramai giunta al termine, vorrei chiarire che, proseguendo con la lettura di questo articolo, non troverete nessuna indicazione di voto.
La scelta è dettata da un “senso” molto semplice che mi pare il baseball e softball italico abbiano perso da parecchio tempo, quello del pudore.
Nel “Vota Antonio” del 19 di gennaio indicai abbastanza chiaramente la mia preferenza, a parer mio superlegittima, per il gruppo che supportava Everardo Dalla Noce.
Come sia finita è sotto gli occhi di tutti e quindi credo che in questa occasione, proprio per il senso del pudore, sia meglio tacere e non dare indicazioni di preferenza, anche per il semplice motivo che, come Consigliere Regionale dell'Emilia Romagna, non potrò esprimere il voto.
Fatta questa doverosa premessa vorrei analizzare la situazione. Dopo la storica elezione di Dalla Noce e l'allontanamento di oltre 20 anni di “monotonia” federale, abbiamo assistito ad una confusione oltremodo imbarazzante.
Credo quindi che sia fisiologico ritrovare a contendersi lo “scettro” i due personaggi che negli ultimi 20 anni sono stati più vicini al Presidentissimo. Non entro neanche nella lunga storia “federale” dei due contendenti essendo sostanzialmente ignorante; in effetti, la disinformazione di questi anni rischia di alterare il mio giudizio che potrebbe non essere obbiettivo.
Se vogliamo fare discorsi costruttivi dobbiamo comunque avere il coraggio di “azzerare” i giudizi su coloro che per anni hanno fatto parte integrante della FIBS, altrimenti non arriviamo da nessuna parte.
Una prima considerazione che mi balza agli occhi è che il movimento non ha saputo esprimere nessuna figura nuova e che nessuna personalità esterna ha il coraggio di affrontare questa sfida.
In sostanza dobbiamo risollevarci da soli. Sono convinto che abbiamo bisogno quindi di un grande Presidente che sappia sfruttare lo statuto, fortemente appiattito sulla figura del Presidente Federale, per costruire una nuova FIBS che gradualmente sposti la responsabilità gestionale sul Consiglio Federale, che dovrebbe diventare l'organo operativo della Federazione.
Finche il CF sarà prettamente politico, rischiamo di vedere gli spettacoli indecenti visti negli ultimi 9 mesi. Ribadisco, indecenti.
Perché quanto avvenuto durante il 2001 ha dell'incredibile, come è incredibile che alcuni dei componenti non abbiano sentito il dovere di farsi da parte, anzi, si stiano riproponendo più forti e spocchiosi di prima, come se nulla fosse accaduto o come se la colpa fosse imputabile solamente all'anziano Presidente.
L'ultima gestione e la campagna elettorale hanno evidenziato un altro grossissimo problema, che è quello della pochezza dirigenziale che il baseball italico può esprimere in questo momento.
L'improvvisazione è predominante e termini come programmazione, strategia e metodo lasciano il tempo che trovano.
Non ce lo possiamo più permettere e sono addirittura del parere che le federazioni dovranno professionalizzarsi sempre di più.
Pensare nel 2002 che uno sport debba essere gestito da un pensionato, che deve svolgere un “lavoro” a forza di rimborsi spese, mi sembra un offesa all'intelligenza.
Non so se ci sono i margini per poter modificare lo statuto, ma io non mi scandalizzerei se il Presidente federale e il Consiglio in un futuro, mi auguro vicino, fossero pagati come “gestori” della macchina federale.
Sarebbe più trasparente e sinceramente onesto nei confronti di coloro, le società sportive, che pagano per avere il nulla in cambio.
L'ultima speranza la ripongo quindi al voto di sabato 8 dicembre, con il quale le società decideranno a chi affidare questi 3 anni fondamentali per la nostra sopravvivenza, sperando che sappiano distinguere le persone che sanno dove vogliono andare, come arrivarci e soprattutto capaci, lungimiranti e con la capacità di sapere guardare oltre il personale orticello.
La mia vena pessimistica mi fa prevedere una grossa diserzione da parte delle società sportive, perché mi sembra di capire che anche per loro “Ogni limite ha una pazienza”, ma mi auguro di avere torto marcio.
Auguri Baseball e Softball, l'immacolata concezione farà miracoli?

Informazioni su Alessandro Labanti 937 Articoli
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