Chi ha governato si faccia da parte

Pochi suggerimenti per il rilancio del baseball

No, non possiamo più sbagliare.
Salutato Dalla Noce come il “salvatore della patria” l'esperienza ci ha regalato un clamoroso bluff dovuto più a dispute tra diverse “correnti” che al resto.
Ritengo che il peccato originale sia sempre di Notari, incapace di crearsi un “delfino” nel corso del suo lungo mandato e di farsi da parte al momento giusto.
Poteva esserci Dalla Noce o chiunque altro, allora, purché non fosse più l'ex presidente che oggi si “gode” uno spettacolo poco piacevole.
La miriade di candidati, tutti con la ricetta giusta ma buona parte con notevoli responsabilità su quanto accaduto in questi anni, sono pronti a rilanciare il baseball.
Sarebbe interessante, invece, un passo indietro da parte di chi ha ricoperto incarichi in questo periodo, con una bella ammissione di responsabilità.
E' spontaneo chiedersi dove fossero i vari Bertani o Fraccari, per esempio…
Serve poi, soprattutto, un programma di pochi punti:
1) il baseball nelle scuole attraverso il gioco-sport e finalmente un programma serio di inserimento negli istituti, obbligando le società a organizzare almeno un torneo del genere. Le giovanili, poi, arrivanod a sole…
2) il reinserimento di una categoria intermedia tra ragazzi e cadetti, si eviterebbe di “perdere” per strada decine di bambini che passano dalla regola dei 4 punti e da misure adatte alla loro età a un baseball “vero” con squadre spesso composte da tutti giovani che sono tre anni più grandi di loro
3)l'intervento di personaggi di fama internazionale, d'accordo con le major league, per pubblicizzare il baseball italiano, che coinvolgerebbe media nazionali e internazional; si tratterebbe di investire finalmente, una volta per tutte, sulla comunicazione
4)campionato con una formula “accattivante”: 12 squadre, 2 partite a settimana, prima fase all'italiana. Seconda fase all'italiana: le prime 6 si incontrano tra loro per determinare la griglia dei play off, le seconde 6 per ammettere le prime 2 squadre ai play off, le 2 salve, le ultime 2 retrocesse.
In questo modo sono state giocate 44 partite contro le 54 attuali. Terza fase: 1' contro 8', 2' contro 7', 3' contro 6' e 4' contro 5'. Al meglio delle 3 su 5 nei quarti, di 4 su 7 semifinali e finali.
Sarà meglio di adesso o no?
Infine, chiunque vinca, è necessario smetterla con le liti e lavorare solo per il baseball.
A strane faide pseudopolitiche abbiamo già dato.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 218 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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