Eenhoorn: “Troppo forte il loro lanciatore”

Il manager dell'Olanda nel dopo partita non ha nulla da rimproverare ai suoi

Il manager Rob Eenhoorn e' l'unico olandese a presentarsi in sala stampa nel dopo partita: Credo che il loro lanciatore Tsai-Chung-Nan abbia fatto la differenza. Ha lanciato veramente alla grande. Non mi resta che augurare a Taiwan le migliori fortune per il resto del torneo.
Pensa che i tifosi abbiano condizionato la gara? Guardate, in squadra ho gente che ha giocato davanti a molta piu' gente. E' vero che facevano rumore per 4 volte quelli che erano, pero' e' qualcosa a cui fai l'abitudine, dopo un paio di inning. Di certo non hanno condizionato Cordemans, che ha lanciato benissimo.
E la sospensione per il guasto all'illuminazione? Ah, quella speravo durasse un'altra ora o due…cosi' Tsai magari non sarebbe rientrato. A parte gli scherzi, non ha influito.
Le avete provate tutte, ma i giocatori di Taiwan sembravano in piu' di nove sul campo…Ho avuto anch'io questa impressione! Quando un avversario fa certe giocate, io sono abituato ad apllaudirlo.
Vi siete confermati i numeri uno in Europa… Grazie.

Il manager cinese Lin-Hua-Wey si concede un sorriso: Bisogna rendere onore a Tsai. Ha lanciato alla grande. Credo comunque che la svolta sia stata il fuoricampo di Chang-Tai-Shan.
Il diretto interessato e' chiamato subito in causa dalla foltissima pattuglia di giornalisti cinesi: Ero convinto che a quel punto il loro lanciatore non volesse concedermi una base ball e che avrebbe lanciato una dritta. Ho pensato questo e ho avuto ragione. Appena ho colpito la palla ho capito che sarebbe uscita.
Tsai-Chung-Nan non si preoccupa troppo per aver perso una no hit all'ottavo: La no hit e' una bella soddisfazione per un lanciatore, ma in quel momento sinceramente era l'ultimo dei miei pensieri. Io avevo in mente la vittoria e la qualificazione alla semifinale. Purtroppo mi e' scappata una palla in mezzo al piatto.

L'attenzione torna al manager Lin-Hua-Wey. Quando gli olandesi hanno cominciato a toccare Tsai, il fatto che stesse lanciando una no hit ha condizionato le sue decisioni? Al sesto lo hanno toccato, ma la nostra difesa ha fatto il resto del lavoro, cosi' l'ho lasciato in pedana. Al nono pero' avevo bisogno del nostro closer.
Come spiega lo squeeze play non riuscito al sesto? Io posso solo dare il segnale, e' il giocatore che deve mettere la palla in campo.
Domani affrontate gli Stati Uniti in finale. Ha gia' un'idea della formazione? Non precisamente. So che voglio giocare la partita al meglio delle nostre possibilita' e per questo il partente sara' Hsu-Ming-Chien

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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