L'Italia e' ancora in corsa

nel gruppo A tutto e' ancora da decidere. Nel gruppo B dominano Cuba e Giappone, il Canada e' fuori.

Messo in calendario per recuperare gare eventualmente sospese per pioggia, il giorno di riposo e' in realta' tale a tutti gli effetti, perche' fin qui il calendario e' stato rispettato in pieno.
L'Italia puo' riflettere su un bilancio senza infamia e senza lode, che tale rimarrebbe anche se gli azzurri perdessero le prossime 2 partite. Perche' e' bene essere onesti: sia gli Stati Uniti che il Nicaragua sono squadre piu' forti degli azzurri. Superiori in battuta, superiori in difesa e con lanciatori migliori.
Non c'e' tra queste squadre e l'Italia pero' il divario che consentirebbe di dare per scontate 2 sconfitte dei nostri. Un fatto che dovrebbe riempirci di legittimo orgoglio e ci dovrebbe far dire che lo staff di Jim Davenport ha fatto un ottimo lavoro.
Non dimentichiamo che questa e' una nazionale decisamente raccogliticcia. Vogliamo contare le rinunce? Gambuti, Gasparri e Baldacci tra i ricevitori; Simontacchi, Newman, Vitale, Mura, Ceccaroli e Lisio trai lanciatori; Sheldon tra gli interni; De Franceschi e Frignani tra gli esterni.
Capite bene che allungare la rotazione con Simontacchi, il bull pen con Newman e Lisio e mettere nel line up Gambuti, Sheldon e De Franceschi avrebbe dato un aspetto diverso alla nostra nazionale. Ma lasciamo stare, perche' non e' questo il punto.
Il punto e' che noi italiani ci dobbiamo abituare a giocare i tornei dando il massimo. Non piangendo sempre sul fatto che “gli altri hanno i professionisti” (li abbiamo anche noi, se proprio vogliamo dirla tutta…) e che noi “giochiamo di meno” e che “per il livello italiano facciamo anche troppo”.
Avessimo giocato al massimo, avremmo battuto la Repubblica Dominicana e saremmo qui a fare altri discorsi, perche' una vittoria su due sfide ci qualificherebbe.
Anche giocando al massimo, avremmo perso comunque contro Taiwan; il loro 'partente' Hsu-Ming-Chien e' troppo per noi. Avremmo perso anche contro la Corea, che ci ha affrontati come fossimo una 'grande' a costo di andare allo sbaraglio contro gli Stati Uniti. Pero' non abbiamo giocato al massimo. Non lo abbiamo fatto nemmeno contro il Sud Africa (alla prima, e unica, occasione abbiamo regalato in difesa) e tantomeno lo abbiamo fatto con la Francia, perche' 4 valide contro Briones (velocita': 83 miglia all'ora) sono davvero troppo poche.
Adesso vi spiego cosa intendo per “non abbiamo giocato al massimo”. O, se preferite, gli azzurri non hanno giocato al massimo.
In primo luogo, le prestazioni dei lanciatori. A parte Cossutta, al quale davvero bisogna solo fare elogi, abbinati ai 'complimenti' a chi lo ha tagliato fuori dalla nazionale per quasi 14 anni, gli altri partenti sono andati male.
Marchesano e' stanco. Lo dice lui stesso e lo si vede dalla velocita', che e' 3 o 4 miglia sotto i suoi giorni migliori. Purtroppo, senza la miglior veloce, Marchesano a questi livelli ha bisogno di controllo perfetto della curva. Dico purtroppo, perche' gli e' mancato. Il problema del controllo ha danneggiato inoltre sia la prova di Palazzetti contro la Corea che quella di De Santis contro la Repubblica Dominicana.
Trai rilievi il piu' convincente e' stato sicuramente Bartolucci contro la Repubblica Dominicana. Assolutamente male e' andato nella stessa occasione Cerbone, anche qui per problemi di controllo. Limiti che ha evidenziato anche Milano nella pur vittoriosa esibizione con la Francia.
La difesa ha pesantemente condizionato le gare con Taiwan e la Corea. Quello che fa piu' specie, e' che l'Italia non commette errori di guanto, ma di errata intepretazione delle situazioni. Con la Francia, ad esempio, se Imperiali avesse tenuto in mano la pallina al primo inning con un corridore in terza, gli azzurri non avrebbero mai subito il punto.
E' l'attacco pero', alla fine dei conti, che e' venuto meno nel momento piu' delicato, ovvero la gara contro la Repubblica Dominicana. Con prima e terza occupate e zero eliminati Mazzanti e' andato al piatto su una curva, guardando il lancio entrare nel guanto del catcher. Questo, mettetela come volete, non puo' succedere.

Evitando tutti questi problemi l'Italia ha la possibilita' di battere gli Stati Uniti, che non sono una squadra fenomenale. Sono pero' un nove che gioca durissimo e che approfittera' di ogni nostro errore senza pieta'.
Cosi' come il Nicaragua, che se non ha un monte di lancio esaltante, e' dotato di una difesa e di un line up compatti.
Oltretutto, entrambe queste squadre sono pienamente in lizza per i 'play off' in un girone 'A' che e' stato molto equilibrato e combattuto.
Abbastanza sicura di superare il turno appare la Repubblica Dominicana, che ha un record di 4 vittorie e 1 sconfitta e dovrebbe ottenere la quinta contro il Sud Africa mercoledi'.
Taiwan ha lo steso record e deve affrontare ancora gli stessi dominicani e la Corea, l'altra squadra con un record di 4-1, che non puo' certo scherzare.
Gli Stati Uniti (3-2), che oltre all'Italia affrontano la Francia, dovrebbero farcela. La sfida tra Corea e Nicaragua di domani e' certamente un bel momento di svolta.

Sembrano invece gia'assegnati almeno 2 dei 4 posti del gruppo 'B' all'imbattuto Giappone e ai Campioni uscenti di Cuba (4-1), che hanno il 'cuscinetto' dell'incontro con la Russia a chiudere le qualificazioni.
Panama ha un record di 3-2, e'quindi dietro l'Olanda (4-1), ma ha un altro calendario. Gli arancioni di Eenhoorn si 'bevono' in successione Cuba e Giappone per chiudere il girone, i Campioni d'America affrontano la Russia mercoledi' e l'Australia giovedi'. Proprio gli ambiziosi canguri sono l'altra squadra in lizza per i 'play off'. Hanno un record di 2-3 e possono passeggiare contro le Filippine mercoledi' per dare il tutto per tutto contro Panama giovedi'.
A meno di sorprese, comunque, saranno Olanda e Panama a qualificarsi.
Il Canada (1-4) e' gia' fuori dai giochi.

Come si vede, l'equilibrio regna sovrano e c'e' chi sta molto peggio dell'Italia pur avendo una squadra sulla carta piu' forte.
Come mi ha fatto notare il manager degli Stati Uniti Terry Francona, non e' che gestire una squadra di professionisti in un torneo del genere sia facile: Loro sono abituati a stagioni di 140 partite, nelle quali una brutta giornata si dimentica presto. Qui devono dare il massimo tutti i giorni per 7 giorni di fila. Non e' facile farglielo capire.
In effetti, se si nota, le squadre di 'pro' si sono comportate esattamente cosi'. Guardate i dominicani, che vincono solo 3-1 con la Francia, o gli stessi americani, che cedono a Dominicana e Nicaragua.

Visto il livello medio, enfatizzerei che un Italia ai quarti sarebbe un miracolo da celebrare per anni. Perche' come credenziali la formazione azzurra e' inferiore a 10 delle 16 squadre presenti. Come talento e' un altro discorso. Abbiamo in rosa giovani come Pantaleoni, che pure sta giocando al di sotto delle sue possibilita', La Fera, Dallospedale, Crociati. E soprattutto Imperiali, che come qualita' e' uno dei migliori interni che si sono visti in giro. Il futuro, credetemi, e' piu' roseo di quel che si potrebbe pensare.

Un'ultima considerazione.
Taiwan si e' dimostrata molto selettiva nei confronti delle partite. Pochissimi biglietti venduti per le gare che non vedono impegnata la nazionale di casa, a parte il big match tra Giappone e Cuba.
Per le finali, comunque, si annuncia il tutto esaurito.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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