Non è finità, fin che non c'è la parola fine

Il manager degli Yankees Joe Torre porta in giro un cappellino con la famosa frase del vecchio Yankee Yogi Berra

Joe Torre aveva ragione ad indossare quel cappellino con la famosa frase di Yogi Berra: Non è finita, fin che non c'è la parola fine (adattamento da “It ain't over til it's over”, n.d.t.).
Volevo che fosse vero ha detto il manager degli Yankees.
E' una cosa che non va scordata, specie se sei stato dall'altra parte della barricata. Quando conduci, stai male fino a che non arriva la vittoria decisiva. Devi continuare a lottare, a meno che 2 vittorie non siano abbastanza per portare a casa una serie.
I suoi hanno continuato a lottare e hanno vinto gara 5, tanto lunga da far dire a Torre: Per fare i primi 3 inning ci abbiamo messo 3 settimane!.

Adesso si decide tutto questa notte allo “Yankee Stadium”.
L'esterno degli Athletics Johnny Damon non è molto contento: Adesso è dura, i favoriti diventano loro. Purtroppo non ce l'abbiamo fatta a chiudere in 3 gare Nè in 4, per la verità….
Dello stesso parere è il terza base Eric Chavez: Dopo che siamo andati sul 2-0, nessuno parlava di tornare a New York. Comunque abbiamo il nostro asso che lancia, domani (Mulder). E' la gara più importante della nostra vita, non possiamo essere stanchi.

A proposito di assi, per gli Yankees lancerà Roger Clemens, le cui condizioni sono incerte, dopo lo stiramento di cui è stato vittima in gara 1.
Torre dice di 'The Rocket': E' motivatissimo, vola più alto di un rapace, quando scende in campo in queste situazioni, perchè è quello che ha sempre voluto fare in tutta la sua carriera. Insomma, è allenato alle emozioni. A parte l'aspetto fisico, il rischio peggiore che corre è lanciare troppi ball.

Purtroppo per gli A'S l'infortunio occorso ieri notte a Jermaine Dye (è dovuto uscire dopo essersi spizzato una palla su una gamba) è piuttosto grave. I medici della società gli hanno diagnosticato una frattura e per questo Dye non potrà più giocare in questa post season.

Informazioni su claire 65 Articoli
Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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