Che elettricità al Coliseum di Oakland

Oggi vi racconto l’ultima delle 3 gare della serie che ha opposto gli Yankees agli Athletics al ‘Coliseum’ di Oakland.

Prima della gara mi sono avvicinata al manager degli Yankees Joe Torre: Se perdiamo mi ha confidato Joe Sarà la sesta sconfitta consecutiva, un bel problema per noi. A questo punto non abbiamo nessuna certezza. Non è come nel 1998. Non si possono liberare di noi, finché fisicamente ci siamo, ma non possiamo prendere nessuna serie alla leggera. Al contrario, le prendiamo tutte molto sul serio. Naturalmente non è che perdere sia la fine del mondo. Non è che ci piaccia, ma perdere non è una tragedia.
Joe ha poi detto la sua sugli A’S: Gli A’S cominciano ad avere esperienza di ‘post season’. Più si ha esperienza e meglio è. Noi ci siamo qualificati per diversi anni consecutivamente. Io personalmente do molto credito a chi è riuscito a qualificarsi negli anni scorsi, perché giocare la ‘post season’ è il primo passo. Gli A’S erano molto soddisfatti di loro stessi per essersi qualificati l’anno scorso e forse è per questo che sono stati capaci di rimontare dopo una brutta partenza. Comunque, è logico preoccuparsi dei propri problemi e non di quelli degli altri.

Il partente degli Yankees Mike Mussina ha subito 2 fuoricampo consecutivi da Miguel Tejada e Eric Chavez alla fine della quinta ripresa. Poi fino all’ottava non ha concesso altro, mettendo a segno 9 strike out. Al nono è stato rilevato da Mike Stanton.
Il partente degli A’S Mark Mulder ha lanciato 7 inning senza concedere punti. Poi all’ottavo Clay Bellinger, il terza base che ha preso il posto di Scott Brosius, ha pareggiato la partita con un fuoricampo da 2 punti a sinistra. Si è fatto perdonare, e con gli interessi, per essere stato ‘colto rubando’ al sesto.
Mulder ha concesso 7 valide e ottenuto 7 strike out. Essendo stato il vincente, il suo record diventa di 15-6 e lo porta a raggiungere Roger Clemens degli Yankees come numero di vittorie (il record di Clemens è 15-1).

Abbiamo detto che Mulder, con lui gli A’S, ha vinto la partita.
Alla fine del nono Frank Menechino ha affrontato il rilievo degli Yankees Stanton come ‘pinch hitter’ per F.P. Santangelo. E’ rimasto al piatto senza girare la mazza.
Lo ha seguito l’esterno centro Johnny Damon, che ha avuto pazienza ed è stato ricompensato con una base per ball.
Dopo di lui si è presentato un altro ‘pinch hitter’, Olmeto Saenz, che è entrato al posto del designato Jeremy Giambi. Stanton lo ha messo al piatto facendolo girare a vuoto.
Ci avviciniamo ad una scena da Hollywood. Il battitore è Jason Giambi, il prima base degli A’S. Stanton lo ha affrontato con una serie di palle interne. Sul contro di 3-2 ha provato a metterlo in difficoltà con un effetto. Ed è stato un errore. Giambi ha infatti sparato una cannonata dietro l’esterno destro, che casualmente è anche la millesima valida della sua carriera, nonché il primo suo fuoricampo che chiude una gara.
47.725 persone sono esplose all’unisono, si è sentito un boato assordante. Mentre Giambi faceva il giro delle basi i suoi compagni sono usciti dal ‘dug out’ e si sono portati al piatto di casa, dove lo hanno abbracciato con un’intensità tale da farmi pensare che avessero vinto le ‘World Series’. Una scena indimenticabile.

Dopo la partita Jason Giambi ha commentato: Non abbiamo mai mollato. Io sono uno che riceve molte basi per ball, così non ho troppe occasioni per girare la mazza. Sono stato fortunato, questa volta. Quello che è successo è incredibile. Un sogno della mia infanzia che si è materializzato nel box di battuta Dopo una pausa ha proseguito: C’è dietro mio padre. Da giorni continuava a dirmi che mi mancava una valida per arrivare a 1000.
Descrivici il tuo turno alla battuta contro Stanton: Mi tirava interno e poi ha cercato di mettermi al piatto usando un lancio ad effetto sul conto pieno. E’ stato il suo unico errore, ma è una cosa che dimostra la sua sicurezza. E dimostra la mia sicurezza, che mi ha dato la calma per aspettare la palla giusta da battere. Sono stato fortunato. Solo, mi sarebbe piaciuto che fosse arrivata prima.
Cosa puoi dire sulla prova di Mulder? E’ stato grandissimo. Quando i corridori arrivavano in prima commentavano tutti che lancia in maniera molto diversa dall’anno scorso. E’ più aggressivo e sfida i battitori.
11 vittorie in fila, quale segreto nascondete? Nessun segreto. Siamo giovani, abbiamo preso il ritmo, stiamo bene. Siamo un motore che marcia a pieno regime. Battiamo, facciamo grandi giocate difensive e tutti danno il loro contributo.
Sull’undicesima vittoria consecutiva degli A’S si è espresso anche il Direttore Generale Art Howe: Mulder è stato eccezionale, davvero consistente. Ha fatto solo un errore.
Giambi è stato l’uomo giusto al momento giusto…. Johnny (Damon) ha fatto una grande presa in corsa, F.P. (Santangelo) ha fatto un gran numero. Tutti hanno dato il loro contributo. Comunque, un fuoricampo che chiude la partita a tuo favore è sempre il massimo. Jason ha battuto fuoricampo per 3 gare in fila, lui rappresenta la crema dei battitori di oggi
.
Howe ha qualcosa da dire sull’atmosfera che regnava allo stadio: I tifosi mi hanno elettrizzato. Va detto che noi stiamo giocando un baseball elettrizzante. Ma è bellissimo avere questo appoggio da parte dei tifosi.
In effetti quella di questa notte è stata la settima gara da ‘tutto esaurito’ per gli A’S quest’anno. La serie di 6 gare casalinghe che si è conclusa oggi è anche quella che ha avuto la più alta presenza di pubblico della storia degli A’S: 238.000 spettatori si sono goduti 6 vittorie ai danni di Boston e New York.
Dalle docce esce Mark Mulder: Stiamo giocando un buon baseball. Io ho lanciato bene. Non sarei voluto uscire. La mia prova? Mi sono concentrato sul controllo.
Giocare oggi è stato molto bello, con tutta questa gente. Io ho contato pochi tifosi degli Yankees questa volta…
.
Ha risolto tutto Giambi con un fuoricampo: Jason è un grande. Appena ha colpito la palla, tutti sapevamo che sarebbe uscita. Ci siamo alzati tutti. Quando è arrivato a casa base, si è preso parecchie pacche….
Com’è possibile questo rendimento da una squadra che aveva iniziato così male la stagione? Non facciamo errori. E se ne facciamo, sappiamo porre rimedio. F.P. ha fatto quella grande giocata. Io ho fatto molti out facili e lanciavo spesso strike. Ci divertiamo. Lo senti? C’è la radio a tutto volume! (In effetti, il volume era così alto che facevo fatica a sentire Mulder che parlava) Comunque non è male avere un giorno di riposo.

Gli A’S viaggiano oggi fino a Toronto, dove affrontano una serie di 3 gare contro i Blue Jays. Il partente sarà Tim Hudson (14-6, pgl di 2.99) che affronterà Chris Carpenter (7-10, 4.53 di pgl).
Con la vittoria di oggi gli A’S hanno portato a 2 gare il loro vantaggio sui Red Sox nella corsa alla ‘wild card’ della AMERICAN LEAGUE.
Tenetevi forte, insomma. La corsa verso i ‘play off’ si annuncia emozionante.

traduzione di Riccardo Schiroli.

claire

Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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