Occhi lucidi al Pac Bell Park

La cronaca dei festeggiamenti dedicati ai 500 fuoricampo di Barry Bonds

Doveva essere la sfida dell’anno, ma non c’è mai stata.
Barry Bonds si è infortunato ad un polso e Mc Gwire, mentre i Giants battevano 3 volte in fila i suoi Cardinals, non ha nemmeno battuto una valida, vedendo la sua media precipitare a 194. Domenica Bonds è tornato nel line up e ha battuto un doppio contro il rilievo Matthews, su uno dei pochi lanci vicini al piatto che ha visto, per altro.
Come sapete, Bonds ha battuto 39 fuoricampo nello stesso numero di partite servite a Mc Gwire per batterne 37 nel 1998, l’anno in cui alla fine ne colpì 70. Ma quando hanno giocato l’una contro l’altra le due superstar hanno avuto medie di 176 e 182 rispettivamente, con un solo fuoricampo a testa. Inoltre, non sono stati per niente un fattore rilevante delle 3 gare di questo fine settimana.

Il suo momento caldo il week end lo ha comunque avuto domenica, quando i Giants hanno festeggiato la loro stella Bonds per aver ottenuto il fuoricampo numero 500. E’ stato annunciato che allo stadio ci sarà una nuova ‘Passeggiata’ dedicata alla storia dei Giants. Il primo monumento a farne parte è una statua a grandezza naturale di Bonds che batte il suo fuoricampo numero 500. All’inaugurazione Barry ha lasciato nel cemento fresco l’orma delle sue mani, ricordo per le generazioni future.
Tra il pubblico c’era un po’ tutta la storia di Barry. C’era Willie Mc Covey, ex prima base dei Giants. C’era l’ex lanciatore superstar Juan Marichal. E ovviamente il suo allenatore Dusty Baker e Mark Mc Gwire e sua sorella Cheryl e sua madre Pat.
Il suo allenatore della Scuola Superiore di Serra Dave Stevens ha ricordato come fin da quei tempi si capisse che atleta di talento Barry sarebbe diventato. Bobby Bonds, un grande con la maglia dei Giants, ha ricordato quanto sia orgoglioso di suo figlio.
Jim Leyland, manager di Bonds a Pittsburgh, ha dichiarato di essere davvero emozionato per quel che sta accadendo a Barry e di essere orgoglioso di averlo come amico.
Bobby Bonilla dei Cardinals, compagno di Barry a Pittsburgh, ha espresso tutta la sua felicità per quello che considera il suo migliore amico.
Il presidente della ‘Hall of Fame’ Dave Petrovsky ha ricevuto in regalo da Bonds la palla del suo fuoricampo numero 532 e la mazza con cui ha battuto il 526. E’ un onore ha detto Petrovsky, che ha annunciato che i 2 oggetti saranno esposti nella stanza ‘Hank Aaron’, dove si trovano cose appartenute solo a chi ha battuto almeno 500 fuoricampo.

Poi il pubblico si è zittito. Era arrivato il momento del discorso di Barry Bonds.
Grazie a Dio. E’ tutto quello che posso dire. Poi, dopo una breve pausa, ha aggiunto: Devo ringraziare i Giants, hanno fatto diventare realtà un sogno. Da ragazzo uno pensa a quanto sarebbe bello giocare nelle ‘Majors’ e un giorno del genere non me lo potevo nemmeno immaginare. Grazie a San Francisco, alla città, ai tifosi. Abbiamo fatto tutto questo assieme. Quando ho battuto il fuoricampo numero 500 ho sentito una forza superiore. Sento che stiamo facendo ancora qualcosa di grande. A quel punto tutto il pubblico del ‘Pac Bell Park’ si è alzato in piedi ad applaudire. Poi Barry ha proseguito: Voglio ringraziare il coach Stevens, Jim Leyland, Bobby Bonilla, Mark Mc Gwire…e Peter Magowan (il direttore generale dei Giants) per avermi riportato a casa. Sono orgoglioso di indossare questa divisa.
Voglio confessare che da bambino avevo un sogno, giocare con mio padre e il mio padrino (Willie Mays). Mio padre giocava esterno destro, il mio padrino esterno centro…giocherò per sempre con i loro spiriti…
.
Dopo una pausa Barry ha aggiunto: Voglio anche ringraziare Dusty Baker. E’ un grande allenatore, un grande uomo e per me è come un padre. E’ un privilegio giocare per te.
E ringrazio ancora tutti i tifosi. Vi amo tutti, dal profondo del cuore
.

Così è finita la cerimonia. E sfido chiunque fosse allo stadio ad affermare che, in quel momento, non aveva gli occhi lucidi.
Un po’ di commozione non guasta, per ricordare un pezzo della storia del baseball.

traduzione di Riccardo Schiroli

Informazioni su claire 65 Articoli
Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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