Intervista ad altri 3 allenatori della A1

Continuiamo il nostro viaggio all'interno delle “panchine” della A1. Oggi è il turno di Faraone della Caffè Danesi, di Mazzieri del Grosseto e di Galindo della sorprendente Paternò

Riccardo Schiroli intervista Giampiero Faraone

A chiedergli se è soddisfatto del girone d'andata, Giampiero Faraone non trattiene una risata: Direi di no, anche se…
Anche se? Beh, se tenete conto del fatto che abbiamo tagliato 2 americani (Mercedes e Alfieri) e che 8 delle 11 sconfitte sono venute per un punto, non è andata poi così male…credo che la squadra abbia fatto quel che poteva..
Soprattutto il taglio di Alfieri vi ha provocato problemi di assetto, mi pare…All'inizio magari si. Poi abbiamo scoperto in D'Auria un terza base formidabile e Schiavetti in seconda è letteralmente esploso. Non posso dire di essere contento, per il fatto che Alfieri sia andato male, ma certo mi fa piacere aver lanciato un altro ragazzo di Nettuno. E vorrei parlare anche di Francois. E' un giocatore che veniva da un periodo di inattività, ma che ci sta dando tanto.
La classifica, a parte la vostra posizione, è come se l'aspettava? No, la posizione di Parma era imprevedibile. Non credo di aver mai visto Parma perdere 6 partite di fila…è una botta che ammazzerebbe anche un toro. Per loro adesso si fa difficile, ma hanno gli uomini per risalire.
C'è qualche giocatore che l'ha impressionata? Lisio e Marchesano del Rimini sono buoni lanciatori. Ma devo dire che sono stato impressionato in particolare dal Bologna come squadra, come collettivo.
E lei, non ha nessun rammarico per non aver accettato l'incarico di manager della nazionale? Proprio no. Quando l'incarico mi è stato offerto, io avevo posto la condizione di allenare il Nettuno almeno per quest'anno. Mi era stato detto di si, poi il Consiglio Federale ha deciso che non era possibile. Ma io a quelle condizioni non potevo accettare. Come potevo abbandonare il Nettuno a 3 giorni dall'inizio del campionato?.


Baseball.it intervista Marco Mazzieri

All'inizio dell'anno Marco Mazzieri voleva che la sua squadra fosse la mina vagante del campionato. E dobbiamo dire che dopo un periodo di appannamento, culminato con le tre sconftte a Rimini e a Caserta, i toscani stanno rispettando quelli che erano i pronostici della vigilia, anche se rispetto alla passata stagione hanno perso alcuni giocatori di peso come Cretis, Carrozza e lo stesso Mazzieri, che dopo oltre vent'anni trascorsi a raccogliere palline all'esterno si è calato nel ruolo di manager.
Mazzieri, facciamo un bilancio di questo girone di andata anche come rookie in panchina.
Personalmente ritengo questa mia prima esperienza molto positiva per vari aspetti. Prima di tutto vorrei fare un plauso a tutti i ragazzi che hanno avuto un atteggiamento bellissimo e correttissimo nei miei confronti. Mi hanno aiutato molto e la dimostrazione l'ho avuta quando gli ho chiesto di bissare l'allenamento serale con una seduta pomeridiana Molti giocatori dall'una alle due sudavano in campo, facendo dei sacrifici immani per coniugare il lavoro con il baseball. Poi dopo le tre sconfitte di Caserta ho preferito allentare i carichi di lavoro annullando la seduta pomeridiana e i risultati iniziano ad arrivare. Sai, non era facile avere la considerazione ma soprattutto l'attenzione di tutti dopo che hai condiviso con loro gioie e dolori di uno spogliatoio. Comunque, ti ripeto, sono moderatamente soddisfatto della nostra classifica , che ci vede purtroppo fuori dai playoff, anche se siamo ad una partita di distacco da Caserta e Nettuno, due compagini imbottite di oriundi“.
Gli allenamenti sono cambiati… e per la mentalità e la predisposizione al lavoro mi sembra di essere sulla buona strada…Quali sono le prospettive che vedi per questa pattuglia di ragazzi?
Si, ho impostato per tutti gli atleti degli allenamenti differenziati. Vorrei ringraziare il mio staff di tecnici perché stanno veramente facendo un grande lavoro.
Quest'anno la società, per vari problemi, ha allestito una rosa abbastanza ristretta ripescando giocatori che erano stati accantonati. Mi riferisco per esempio ad Andrea Ciacci, che a mio modo di vedere sta giocando una stagione fantastica, a Manuele Montanelli che sta dimostrando il suo valore nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa. Abbiamo scoperto e valorizzato Andrea De Santis, un giovane che nei prossimi anni farà davvero comodo al Bbc Grosseto. Purtroppo la nostra coperta è ancora troppo corta e alla fine, credo, la fatica si farà sentire anche se spero di sbagliarmi
“.
E le prospettive?
Bisogna aspettare che ogni cosa faccia il suo corso. Ritengo che questi ragazzi abbiano ancora margini di miglioramento notevoli e se così sarà ce la potremo giocare alla pari con tutti, sempre se riusciremo a fare quel benedetto salto di qualità mentale. Questo è un gruppo che ha un grande cuore ma poco equilibrio. Se i ragazzi riusciranno ad affrontare sia le situazioni positive che quelle negative con il giusto approccio mentale avremo fatto quel salto di qualità che differenzia i mediocri dai vincenti“.
Obiettivo primario mi sembra quello di migliorare l'attuale posizione di classifica. E Poi?
E poi migliorarsi ancora. Questo è sempre stato il motto per tutta la mia carriera. Ancora purtroppo durante la gara continuiamo ad avere delle “amnesie” che condizionano l'andamento del gioco. Bisogna superare certi muri che sembrano invalicabili ma con l'atteggiamento giusto e soprattutto abnegazione e lavoro potremo riuscirci. Mi ripeto: dobbiamo capire, tutti noi, se questo è il nostro vero limite e dobbiamo accontentarci di essere una buona squadra che non potrà mai vincere il titolo, oppure superare questa impasse soprattutto mentale. Se non riusciremo in questo la società dovrà rivedere molte cose”.
“Ho dimostrato ai ragazzi
– conclude Mazzieri – che li considero tutti uguali, lasciando fuori anche Ramos e Otis Green nella stessa gara per aver mostrato un atteggiamento ed un approccio sbagliato nella partita precedente. Forse in qualche occasione sono stato duro con loro ma credo che abbiano capito la mia posizione ed ora sta andando tutto per il verso giusto“.




Baseball.it intervista Galindo

L'allenatore del Paternò Galindo è un uomo felice: Sono contentissimo. Non credo che qualcuno potesse pensare che avremmo fatto così bene. Quando mi hanno chiesto di allenare il Paternò, con una rosa con tanti esordienti, sapevo che ci sarebbe voluto tanto lavoro. Io ho cercato di costruire il gruppo. Ho imparato che in Italia è fondamentale. Per come vanno le cose adesso, ho la speranza che la seconda metà del campionato ci dia altre soddisfazioni.
La classifica è come se la aspettava? No, non pensavo che Parma sarebbe andata così male. Devo dire che a me hanno fatto comodo il brutto girone d'andata di Parma e l'inizio stentato di Grosseto, ma certo non me l'aspettavo.
Chi l'ha impressionata di più tra i vari giocatori? Il nostro Larreal. Secondo me è fortissimo e poi ha una caratteristica che qui in Italia conta molto, per un lanciatore: l'intelligenza. Mi ricorda Lunar, col quale ho giocato a Torino: anche lui tirava 'di sotto'. E poi Larreal è abituato a giocare rilievo, qui sta in pedana 9 riprese. Sono contento per lui. Per citare un altro lanciatore, anche Wakita del Bologna è molto intelligente, sa lanciare!
Da ex giocatore, trovi che il livello sia lo stesso di qualche anno fa? No, è più alto. Ci sono più giocatori di scuola straniera e questo alza il livello. Poi con le mazze di legno bisogna saper giocare. Con l'alluminio puoi vincere con una ripresa fortunata, con il legno devi mettere in campo una squadra vera.
Bologna e Rimini lottano da sole per il titolo? Per me è più forte Bologna. Sinceramente, mi ha impressionato di più.

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