Bologna a un passo dallo scudetto

La Fortitudo vince anche la terza partita di finale (7-6), ma San Marino, avanti 6-3 al 7°, toppa clamorosamente la strategia

Fortitudo Baseball
Raul Rivero ha blindato la partita con la salvezza al settimo inning
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Tra lo scudetto e la Fortitudo ormai è questione di centimetri. Lo striscione è vicinissimo dopo l’incredibile successo (7-6) di questa sera che invece potrebbe aver affossato San Marino e le speranze di rimonta dei campioni in carica. Bologna si porta sul 3-0: mai nessuno prima d’ora ha rimontato in finale un simile passivo e moralmente San Marino è a pezzi dopo aver perso, solo per colpa propria, la terza sfida della serie giocata “al contrario” da entrambe le formazioni.

Gli errori di giocatori e tecnici nel finale di partita meriterebbero la copertina, ma andiamo per ordine. Si parte con Castillo che incassa il primo punto e si salva a basi piene, non meglio fa Lopez che si intestardisce con i pick-off su Batista, lanciato in terza per l’errore del pitcher e a casa per quello di Seferina.

Bologna ritorna subito avanti con la valida di Seferina che si fa perdonare, poi Castillo sale decisamente di tono mentre Porfirio Lopez al 5° inning incassa le valide di Epifano ma soprattutto quella di Angulo che vuol dire sorpasso per i titani (3-2), All’inizio del sesto inning e con l’avvicinarsi dei 100 lanci, Castillo subisce il solo-homer dal solito Liberatore che pareggia la partita.

E qui mettetevi comodi. Frignani si gioca la carta Robles che concede le basi a Dudley Leonora e Celli, poi dopo due tentativi di bunt andati a vuoto, Rosales si prende il più classico dei “kappa”. Il rilievo di Bologna trova il modo di riempire le basi colpendo Pieternella e lancia tre ball di fila a Di Fabio, forse anche il quarto, ma l’arbitro lo grazia e arriva il secondo out. Batista alza poi una comoda volata verso Garcia che la manca clamorosamente di un metro e San Marino segna i tre punti del 6-3.

Con Baez sul monte sembra fatta, invece il closer lancia otto ball di fila. Con Hernandez e Quevedo nel bullpen il cambio sul monte sembra cosa buona e giusta. Niente. Bindi lo conferma. Altri quattro ball e basi piene, con Baez in evidente crollo mentale. Ma per toglierlo dalla pedana serve che conceda quattro ball anche a Josephina per l’automatico punto del 4-6. E finalmente c’è il cambio, con Hernandez che si prende l’out ma la volata di Gamberini vale il 5-6. Qui Frignani si inventa il colpo da maestro: pinch-hitter Deotto, squeeze play con bunt valido e partita pareggiata (6-6). Anche a Liberatore viene chiamato il segnale di bunt che peraltro esegue in maniera orribile. Ma sul terzo tentativo (chiamato strike per il secondo out) Rosales perde la palla e Josephina segna il definitivo 7-6 (blindato da Rivero), la giocata che quasi sicuramente spedisce la Fortitudo verso il tricolore. Una curiosità: il pitcher vincente è Cuomo che ha effettuato appena tre lanci. Domani alle 20,30 garaquattro, con Molina e Kourtis probabili partenti.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.