National League, l’equilibrio sopra la follia

Dopo gli acquisti stratosferici di Machado ed Harper e il rinnovo-record di Arenado, la NL si prepara ad una stagione senza grandi sbilanciamenti: nella East e Central Division 4 franchigie su 5 titolate per le post-season, nella West ancora monopolio Dodgers?

Andy Cross (The Denver Post)
Nolan Arenado, terza base dei Colorado Rockies
© Andy Cross (The Denver Post)

Diradate le nebbie sul futuro dei due più ambiti free-agent di queste off-season, e in attesa di vedere ancora sistemati fior di giocatori (Craig Kimbrel e Dallas Keuchel tanto per fare due nomi a caso), vediamo a che punto sono le franchigie della Major a 48 ore dalla partenza del nuovo campionato. Bryce Harper ha cambiato casacca, passando da Washington a Philadelphia, ma non la Division visto che nel 2019 sarà tra i protagonisti della East Division di National League. Manny Machado ha trovato casa a San Diego, ma intorno a lui sembra di sia ancora molto da fare prima che i Padres tornino effettivamente competitivi. Da questi due nuovi contratti “monstre”, arrivati insolitamente troppo a ridosso dell’avvio della regular season, si dipaneranno adesso le eventuali evoluzioni di mercato e rinnovi di contratto, uno su tutti quello di Kris Bryant dei Cubs che si starà facendo qualche domanda dopo aver visto crescere il valore dei suoi colleghi, e soprattutto aver appreso del rinnovo di Nolan Arenado, che riceve 260 milioni per 8 anni, ad un anno dal diventare free-agent (proprio come il terza base di Chicago), e soprattutto dell’esterno centro Mike Trout (426 milioni per 13 anni). Questa è l’aria che si respira mentre sono in pieno svolgimento gli spring-training a -2 giorni dall’Opening Day. Tornando al duo più chiacchierato di questo inverno, è chiaro che Harper e Machado non vinceranno da soli il campionato, ma di certo spostano gli equilibri dei gironi di appartenenza generando nuove esigenze che da qui alla fine del mercato potrebbero modificarsi con nuovi acquisti. Quello che è certo è che al momento i tre gironi che compongono la National League sembrano molto più equilibrati che mai.

NL EAST
Un girone a dir poco infernale con 4 franchigie su 5 in grado di dire la loro nella lotta al pennant ed al passaggio alle post-season. Tutte squadre ben organizzate e con un motivo in più per poter tornare protagoniste. I Nationals devono dimostrare che non sono soltanto “la ex squadra di Harper”. L’arrivo dal mondo free-agent del seconda base Brian Dozier, ex Dodgers, dei lanciatori partenti Patrick Corbin, ex D-Backs, Jeremy Hellickson, riconfermato dopo averlo acquistato a metà dello scorso anno da Baltimore, e Anibal Sanchez, ex Braves, e del rilievo Tony Sipp, ex Astros, puntella un roster che resta comunque di tutto rispetto. I Nats acquistano anche i due catcher ex Braves Kurt Suzuki dagli svincolati e Yan Gomes in uno scambio con Cleveland. I Phillies devono giustificare un investimento da 330 milioni di dollari, quello per Bryce Harper, ai quali si aggiungono gli acquisti dell’esterno Andrew McCutchen e del rilievo/closer David Robertson, entrabi free agent ex Yankees, e del catcher J.T. Realmuto e dell’interbase Jean Segura arrivate da scambi rispettivamente con i Marlins ed i Mariners. Dal canto loro i Braves, titolari del pennant di East Division, vogliono dimostrare che non sono stati solo una meteora fugace, e dal mondo free-agent hanno pescato il terza base ex Indians Josh Donaldson, ed il catcher ex Astros Brian McCann al quale si aggiunge la riconferma dell’esterno destro Nick Markakis. Non sono da meno i Mets, la squadra più attiva della prima parte di offseason. L’acquisto dell’esterno Keon Broxton dai Brewers, del seconda base Robinson Canò e del rilievo/closer Edwin Diaz dai Mariners e del terza base J.D. Davis dagli Astros sono mirati alle necessità del roster a cui dal mondo free agent sono stati aggiunti l’esterno centro ex Indians Rajai Davis, il closer Jeurys Familia, che torna dopo pochi mesi passati a Oakland, il rilievo mancino ex Cubs Justin Wilson, il catcher ex Phillies Wilson Ramos, e l’interno ex Athletics Jed Lowrie. Impossibile prevedere chi avrà la meglio, più facile immaginare l’anno di passione che aspetta i tifosi dei Marlins. A Miami dal mondo free-agent arrivano l’esterno ex Brewers Curtis Granderson, il rilievo/closer ex Rays Sergio Romo e il seconda base ex Yankees Neil Walker, oltre al catcher Jorge Alfaro prelevato dai Phillies nell’ambito della cessione di Realmuto.

NL CENTRAL
Se la East è l’inferno la Central è un posto che gli si avvicina molto. Cubs, Cardinals e Brewers sono così vicini che chiunque tra queste tre franchigie arriverà terzo si morderà le mani per non aver fatto abbastanza. Chicago, complice un budget da tenere molto sotto controllo, arriva il solo Daniel Descalso, utility man d’esperienza ex D-Backs. Visto il roster ancora giovane e compatto che hanno, i Cubs possono continuare a dire la loro soprattutto se il monte di lancio troverà continuità e sarà scevro da infortuni. I Cardinals però si sono avvicinati molto, e con l’innesto del prima base Paul Goldschmidt in arrivo da Arizona in cambio di Luke Weaver e Carson Kelly più un giovane di belle speranze, e l’innesto del rilievo Andrew Miller, ex Indians che arriva dai free-agent, insidia pesantemente la leadership del girone che lo scorso anno è stata appannaggio dei Brewers. A proposito di Milwaukee se la salute di Jimmy Nelson non darà problemi potrà dare una mano ad una rotazione dei partenti, ma i lanciatori restano il tallone d’achille dei “Crew” nonostante l’anno sulle spalle in più di Corbin Burnes e Brandon Woodruff. Hanno movimentato molto i Reds, che potrebbero recitare la parte degl underdog in un girone di ferro come questo. Il mega-scambio con i Dodgers dello scorso dicembre ha viosto approdare a Cincinnati gli esterni Matt Kemp e Yasiel Puig, in compagnioa del terza base/catcher Kyle Farmer e del partente Alex Wodd. Niente male davvero anche se i Reds hanno visto salutare in direzione LA il partente Homer Bailey e due giovani prospetti. A migliorare il gruppo dei lanciatori dai Nationals arriva Tanner Roark in cambio di Tanner Rainey. I Pirates sembrano destinati all’ultima posizione, ma l’anno scorso sono comunque finiti sopra i .500.

NL WEST
La Division sembra pronta a festeggiare il settimo pennant consecutivo dei Dodgers. Avranno perso Machado ma hanno un bullpen compost da almeno 10 solide braccia (occhio a Julio Urias ques’anno signori), ed in più una stagione devastante dal punto di vista degli infortuni come quella dello scorso anno non dovrebbe ripetersi. Da considerare che il 2018, che ha visto i Dodgers comunque trionfare nella West, ha visto Justin Turner giocare solo 103 gare e Corey Seager fermo a 26. Sul monte di lancio Hyun-Jin Ryu ha messo insieme appena 15 partenze, mentre Walker Buehler si è fermato a 32 apparizioni. Ad impensierire Los Angeles ci proveranno i Rockies, nonostante l’addio di Adam Ottavino. Colorado ha un Daniel Murphy in più, grazie ad uno scambio con i Cubs, e potrà contare sull’entusiasmo di Nolan Arenado, fresco di rinnovo di contratto. Il monte di lancio non potrà prescindere dalla salute e dalla forma di Kyle Freeland e German Marquez, ma potrebbe non bastare. Altra franchigia da tenere d’occhio i Diamondbacks che non hanno più (o non ancora) venduto Zack Greinke, e se sapranno ammortizzare bene l’addio di Paul Goldschmidt, potrebbero sorprendere. L’arrivo di Machado ai Padres fa recuperare posizioni a San Diego che però non sembra ancora pronta a competere per la vetta, fatto salvo la veloce maturazione di Chris Paddack e qualche altro giovane lanciatore come Logan Allen e Cal Quantrill. I Giants, che nei giorni scorsi hanno visto il loro CEO Larry Baer ripreso mentre litiga violentemente con la moglie in una piazza pubblica (lei teneva il cellulare di lui che cercava di strapparglielo via dalle mani con tanto di urla), si apprestano a vivere una stagione poco felice. I loro tifosi sperano che la squadra possa regalare al suo 63enne manager Bruce Bochy, che ha già annunciato il suo ritiro dal baseball a fine 2019, una stagione dignitosa ma è chiaro che Ssn Francisco si sta preparando ad una ricostruzione che costerà qualche anno di mediocrità.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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