Bologna, basta una "legnata"

Un fuoricampo al 10° inning di Marval decide la partita di San Marino dominata dai lanciatori

Mai giocarsi Osman Marval quando si arriva alle curve finali di una partita in bilico fin dal primo inning. Il bomber della Fortitudo infatti decide di chiuderla in prima persona battendo al 10° il fuoricampo che decide San Marino-Bologna (0-3). Chiariamo un concetto: sarebbe un homer da un punto, bello, potente, in campo opposto, che diventa da tre punti per l'ignobile regola del tie-break che obbliga una conclusione "forzata" e dilettantistica di una partita dominata dai lanciatori che meritava la sua degna chiusura con inning supplementari veri e propri.
Resta il fatto che San Marino prosegue il suo incredibile digiuno di punti (siamo arrivati a 31 inning senza toccare il piatto) e continua a rimediare una valanga di strike-out (14 anche venerdì sera), con Lupo che ha rimediato un poker di "kappa". Come detto, pitcher assolutamente protagonisti. Jimenez e Martinez sono intoccabili, il partente della T&A concede solo un singolo interno a Marval, quello della Fortitudo un "texas" a Epifano che resterà anche l'unica valida sammarinese.
Entrambi lasciano il monte a quota 8 strike-out e lo stillicidio di battitori continua anche con Rivero (un solo arrivo in base) e Quevedo, impeccabile per quattro riprese. Poi arrivano il tie-break e Marval e la storia cambia.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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