A proposito di licenze e copyright sui contenuti FIBS

La Federbaseball ha modificato la politica di licenza dei contenuti presenti sul proprio sito affidandosi alla Creative Commons. Non siamo però così certi di aver compreso la scelta fatta

Con un breve comunicato ricevuto venerdì 6 dicembre  la FIBS  ha informato di aver modificato la politica di licenza dei contenuti presenti sul proprio sito "nell'ottica di una maggiore facilità e praticità di utilizzo".
Non è dato sapere se questa scelta derivi o meno da quanto pubblicato su Baseball.it  dal nostro Mino Prati quattro giorni prima dove poneva l'attenzione sul sistema utilizzato, ormai da anni, dall'Ufficio Stampa federale per la condivisione delle informazioni, inclusi comunicati stampa, che rimandano al sito che riporta ben chiara la dicitura "All Rights reserved ® copyright…" precludendone così, teoricamente, l'uso per eventuale divulgazione a giornali, siti o altro mezzo di comunicazione.
Se così fosse ho l'impressione che la scelta della FIBS per la Creative Commons invece abbia sostanzialmente peggiorato la questione in campo invece che migliorarla. Senza fare trattati di diritto mi permetto di fare qualche osservazione. Creative Commons è una organizzazione noprofit dedicata ad agevolare la condivisione e l'utilizzo delle opere in maniera legale per cercare di mettere una qualche "pezza" al problema dei diritti d'autore regolamentato da una legge del 1941, diritto che è stato letteralmente stravolto da quando è esploso l'uso di Internet e dei servizi ad esso associati a causa della estrema facilità di copiare/incollare e condividere una qualsiasi informazione o opera "pensata" da altri (una fotografia, un testo, un pensiero etc.). L'uso delle licenze Creative Commons è reso possibile dal fatto che la legge italiana sul diritto d'autore riconosce al creatore di un'opera dell'ingegno una serie di diritti; al tempo stesso, la legge permette al titolare di tali diritti di disporne nonchè regolamentarli con specifici vincoli e/o alcune condizioni.
Il titolare dei diritti d'autore può, per esempio, subordinare la riproduzione dell'opera al vincolo che questa non venga modificata (sintetizzata nell'opzione "Non opere derivate") o che non vi sia una finalità commerciale (opzione "Non commerciale") oppure nel caso in cui si modifichi un'opera per crearne un'altra – la cosiddetta "opera derivata" – debba essere ridistribuita con le medesime condizioni dell'originale (opzione "Condividi allo stesso modo").
Chiuso il breve paragrafo giuridico (raccolto anche questo tramite il web) torniamo alla decisione federale di passare alle Creative Commons e nello specifico alla 4.0 degli Stati Uniti (già questa scelta crea qualche punto interrogativo considerando che il sito ufficiale dei licenziatari italiani è alla versione 3.0).
La FIBS ha quindi deciso di distribuire i propri contenuti sul sito obbligando coloro che ne facciano un uso per altre opere a richiederne l'Attribuzione (in modo che sia possibile assegnarne la paternità), obbligando l'eventuale "copiatore" a non farne un uso commerciale e nel caso in cui avesse creato un'altra opera, grazie a quanto copiato dal sito FIBS, ridistribuirla con la stessa licenza.
Nella pratica questo comporta che le informazioni prelevate dal sito federale sono sostanzialmente inutili e anche la tecnica di inviare ai giornali una nota/comunicato stampa con riferimento al sito per approfondire e/o avere tutte le informazioni utili, teoricamente precluderebbe ogni divulgazione a soggetti come i giornali cartacei o siti commerciali.

Se l'obiettivo è veramente quello di favorire "una maggiore facilità e praticità di utilizzo" di quanto pubblicato converrebbe non fare nessun tipo di riferimento a Copyright o altre licenze, no? 

Informazioni su Alessandro Labanti 937 Articoli
Webmaster e responsabile del dominio Baseball.it

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