L'addio di Big Papi, l'icona di Boston

La segnalazione di Pedro Martinez 19 anni fa. Un bomber straordinario, un campione di empatia che ha saputo toccare il cuore di tutti. E i Red Sox per onorare la sua carriera ritireranno la maglia numero 34 nella prossima stagione

Mi sono innamorato del personaggio di Big Papi dopo aver visto, casualmente, un suo video molto divertente: inizia mostrandolo triste e profondamente dispiaciuto che i tifosi degli Yankees, acerrimi rivali dei suoi Red Sox, non gli vogliano abbastanza bene e decide di partire per New York, per chiedere di essere abbracciato e consolato da quelli che incontrerà. Il video, è un crescendo esplosivo di simpatia, ci si ritrova a sorridere e a sentirsi pervasi dalla voglia inarrestabile di abbracciarlo.
La carriera di David Ortiz in Major League iniziò 19 anni ed un mese fa, quando venne preso dall'organizzazione dei Red Sox, su segnalazione personale del grande lanciatore Pedro Martinez. Nel corso di tutti questi anni, la sua media battuta in carriera (.286) è stata buona, ma non eccezionale, rispetto a tanti altri eroi del diamante, ha quasi sempre giocato esclusivamente come battitore designato, per cui non si ricordano particolari prese spettacolari.
Nel suo passato ci sono addirittura delle ombre per dei test anti doping del 2003 (anche se c'è da dire che dal 2004 si è sempre sottoposto ai nuovi accertamenti della MLB, senza incappare mai in alcun problema). Eppure Big Papi entrerà trionfalmente nella Hall of Fame, il suo numero 34 verrà ritirato dai Red Sox ed i tifosi di tutte le squadre gli hanno reso omaggio nel corso dell'ultima stagione. Perchè? La risposta è in quel video.
Ortiz è stato capace di amare i suoi tifosi, almeno tanto quanto loro hanno amato lui. Si è preso a cuore la sua città, aiutandola attivamente a superare il trauma degli attentati durante la maratona ed ha sempre contribuito attivamente a fare beneficienza, per tante e tante cause.
E' diventato un'icona di Boston. Lo vedi sorridere e ti senti immediatamente coinvolto da quel gigante buono, quasi un eroe di telefilm alla Mr.T dell'A-Team. Un campione di empatia. Big Papi ha saputo toccare il cuore di tutti i tifosi del baseball, recitando un ruolo di primo piano nei momenti, emotivamente, più significativi degli ultimi anni.
Vada come vada, il suo pubblico ha pianto insieme a lui durante il discorso di accommiato, ha sorriso per il selfie col presidente della Repubblica Dominicana, si è immalinconito per l'abbraccio con Pedro Martinez, ha visto il "green monster" coperto da un'enorme bandiera dominicana… e Big Papi ha salutato togliendosi il cappello per loro.
La statistica in cui veramente eccelle è la media battuta nelle World Series: un .455 che ha spazzato via la centenaria "maledizione del bambino" ed ha fatto diventare campioni del mondo i Red Sox, durante playoff leggendari.
Ottobre, tempo di playoff. Boston c'è e, sebbene la strada verso la leggenda sia ancora lunga, potrebbe esserci un finale romantico, da epica del baseball: e ancora una volta saremo tutti lì per Big Papi e, ne siamo certi, lui sarà lì per noi.

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