Il baseball spagnolo fra passato, presente e futuro

Alla vigilia del match tra la nostra nazionale e quella iberica, il Direttore Tecnico della Real Federación Española de Béisbol y Sófbol (RFEBS) Juan Carlos Cerdá ci parla della situazione del baseball nel suo paese

Che da almeno un decennio il livello della baseball giocato in Spagna sia in crescita è noto. Lo è anche il fatto che tale crescita sia stata alimentata non solo dal buon lavoro della Real Federación Española de Béisbol y Sófbol (RFEBS), ma anche dall'inserimento di molti giocatori d'Oltreoceano sia nei club sia nella Nazionale, sfruttando gli accordi bilaterali che permettono ai cittadini di molti Paesi latinoamericani di chiedere la cittadinanza dopo due anni di soggiorno in Spagna. Se ancor negli anni '90 gli spagnoli di nascita in Nazionale erano la maggioranza, ora possono contarsi sulle dita di una mano. Pochi giorni fa in Italia, alla vigilia degli Europei, abbiamo icnontrato Juan Carlos Cerdá, Direttore Tecnico della RFEBS, che ci ha parlato del momento ch sta vivendo il movimento spagnolo.
Partiamo dalle tappe della crescita del vostro baseball. In che misura la partecipazione della Nazionale al World Baseball Classic del 2013 ha aiutato il movimento in termini di aumento del pubblico, di innalzamento del livello di gioco?
Chi partecipa al Classic lo vive con intensità, ma va detto che non è una competizione che abbia ancora fatto molta presa sul pubblico, almeno in Spagna. A suo tempo si parlò molto della nostra qualificazione all'edizione 2012 perché era stata una sorpresa, dato che il favorito del girone era Israele. Poi nel 2013, quando abbiamo partecipato alla fase finale, Canal Plus ha seguito la squadra preparando uno splendido reportage che ha avuto un grosso eco a livello di stampa, radio e televisione. Cosa che non è accaduta con le qualificazioni dello scorso marzo. Le date erano scomode per noi, e non è stata fatta sufficiente pubblicità all'evento, anche perché la MLB si è mossa in ritardo.
Ma a suo tempo c'è stato un aumento del numero dei tesserati?
No, le cifre sono rimaste più o meno quelle degli anni '90. Da allora siamo in una fase di stasi, non riusciamo a fare il salto in avanti. La crescita dopo il Classic c'è stata ma in misura minima, ci aspettavamo di più. Purtroppo anche in Spagna il calcio la fa da padrone, e poi viene il basket.
Cosa è accaduto nel girone di qualificazione a Panama. Cosa è andato storto?
Come ho detto, le date non erano le migliori, perché molti giocatori erano fuori condizione, ancora in rodaggio per la preparazione alla Liga. Poi quest'anno il regolamento era molto più rigido. L'organizzazione ha voluto persino che i giocatori che avevano partecipato alle due edizioni precedenti presentassero di nuovo i documenti che accreditavano il loro status di giocatori spagnoli, e alcuni sono stati esclusi in base a norme un pò aleatorie. E per di più vari giocatori delle Minors erano in pieno spring-training e non è stato dato loro il permesso di partecipare. Per esempio non sono potuti venire Adrián Nieto, ora in Triplo A con i Marlins, ma che in passato ha giocato in Major, e Bárbaro Cañizares, che ora sta giocando in Giappone.
Il risultato negativo ha contribuito in qualche modo alla decisione di sostituire il manager o il cambio era previsto?
No, Manny Crespo doveva dirigere la squadra anche in Europa, ma lui è il coordinatore-responsabile per l'America Latina dell'organizzazione dei Detroit Tigers e il lavoro non gli lasciava tempo sufficiente per dedicarsi alla preparazione dell'Europeo. Così due o tre settimane dopo il girone di Panama ci ha detto che non riusciva a combinare le date dei propri impegni e che si vedeva costretto a rinunciare.
E cosa vi aspettate dagli Europei?
Prima dell'Italian Baseball Week abbiamo fatto una settimana di prepazione a Barcellona, siamo arrivati a Tirrenia il 2 settembre, le prime due partite con l'Italia sono andate bene, non altrettanto la partita contro la Repubblica Ceca. Per noi era la terza partita in due giorni, i ragazzi erano un poco stanchi, e abbiamo dovuto ruotare i lanciatori, che sono contati. Speriamo di recuperare giorno per giorno ed essere sempre al meglio. Sarà un europeo difficile perché ci son paesi come la Repubblica Ceca, la Francia e la Germania che sono cresciuti molto.
Tu sei stato anche dirigente della Federazione Catalana. Ha destato stupore qualche hanno fa il fatto che il FC Barcelona rinunciasse alla sezione di baseball.
È stata una decisione presa nel 2011 che ancora non riusciamo a comprendere. La spiegazione che hanno dato i dirigenti della società è che dovevano ridurre i costi delle sezioni degli altri sport. Ma la squadra di baseball rappresentava per il loro bilancio l'equivalente a una o due cene del catering che viene organizzato nel palco del Camp Nou dopo le partite di calcio. Dunque non può trattarsi di un motivo economico. L'attuale Club de Béisbol Barcelona, fondato nel 2012 dopo l'abbandono del Barça, riceve un modesto contributo dal Comune di Barcellona, un contributo piccolo se paragonato al denaro che muovono altri sport, ma per loro importante. Ora riescono a vivere con la metà di quanto riceveva la sezione di baseball del FC Barcelona. Prima i costi lievitavano perché la sezione doveva adeguarsi alle direttive del club di calcio: bisognava alloggiare nei loro alberghi, usare i loro mezzi di trasporto, indossare le loro divise e tutto questo gravava sul bilancio del baseball. Alcuni candidati alla presidenza del Barça hanno detto che in caso di elezioni ripristineranno le sezioni degli sport minori soppresse, ma l'attuale presidenza non ci pensa proprio.
L'impressione è che negli ultimi vent'anni almeno in Catalogna il baseball abbia subito un ridimensionamento. Sono scomparse alcune squadre, e lo stadio dell'Hospitalet -uno dei due campi usati per le Olimpiadi del '92-, è stato smantellato.
Sì, ma ora verrà ricostruito. È stato approvato un progetto per costruire nella zona di Feixa Llarga un impianto multiuso che servirà per il baseball, il softball e il football americano. I lavori dovrebbero cominciare all'inizio del prossimo anno. Verranno poi ristrutturati e ammodernati gli stadi di baseball e softball di Viladecans. E anche se il Paese è ancora in crisi, le istituzioni pubbliche stanno tornando a finanziare gli impianti sportivi.
Come vanno i rapporti della Federazione con le istituzioni, sia con la Generalitat della Catalogna sia con lo Stato spagnolo. Al di là della crisi economica, vi sentite appoggiati o emarginati in quanto sport minore?
Questi per noi sono stati anni difficili. Dal 2011 il bilancio della RFEBS è stato tagliato del 60{a86a725f65ca1bc9e42cfea356e1d5ebe0c43c57293d3f00a55c2cd1909cbeea}, anche perché il baseball ha cessato di essere sport olimpico. Ora che siamo rientrati nel programma delle Olimpiadi speriamo di recuperare quanto abbiamo perduto per poter continuare a lavorare. Con le istituzione c'è collaborazione, ma la giustificazione che dànno è sempre la stessa: non siamo uno sport olimpico. Speriamo che da adesso le cose cambino.

 

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Un vita spezzata in tre: venticinque anni a Roma (lanciatore e ricevitore in serie C), venticinque anni in Spagna (con il Sant Andreu, il Barcelona e il Sabadell, squadra di cui è stato anche tecnico, e come docente di Letteratura Comparata presso le università Autónoma de Barcelona e Extremadura), per approdare poi in terra umbra (come professore associato di Letteratura Spagnola presso l'Università di Perugia). Due grandi passioni: il baseball e la letteratura (se avesse scelto il calcio e l'odontoiatria adesso sarebbe ricco, ma è molto meglio così...).

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