Dopo Mazzanti anche De Franceschi si tira indietro

Poche ore dopo il GM, è l'allenatore del Città di Nettuno a gettare la spugna. La telenovela continua in attesa che ci siano le condizioni per rinsaldare una frattura che pare inguaribile

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Roberto De Franceschi
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E' durato lo spazio di qualche giorno la carica di Roberto De Franceschi come manager del Città di Nettuno. A poche ore dalle dimissioni di Leonardo Mazzanti dalla carica di direttore sportivo, arriva contestuale anche quella del collega dell'Academy of Nettuno Baseball dal ruolo di allenatore della squadra di IBL, il che di fatto "cancella" la partnership (perlomeno quella diretta) tra il sodalizio dei due ex giocatori del Nettuno Baseball Club e la società del presidente Fortini. Se la rinuncia di Mazzanti ha un po' sorpreso, considerato che era stata annunciata solamente qualche giorno prima, questa arriva un po' come diretta conseguenza della prima ed era praticamente nell'aria.

"Lo considero un atto dovuto questo delle mie dimissioni – dice De Franceschi – con Leonardo c'è una collaborazione che non solo sussiste qui nell'Academy dove stiamo portando avanti la struttura con i risultati che tutti conoscono, ma anche diretta a livello tecnico. Lui, in veste di direttore sportivo, mi ha investito del ruolo di manager. Saltata la sua carica era inevitabile che non ci fossero più i presupposti per portare avanti la mia".
I motivi li ha spiegati Leonardo Mazzanti proprio in una precedente intervista pubblicata sempre da Baseball.it, con De Franceschi il concetto viene se possibile ribadito. "Non appena abbiamo iniziato a sondare il terreno per formare la squadra, ci siamo resi conto di quanto fosse profonda la fattura tra le fazioni che ci sono oggi a Nettuno. Il nostro sogno ed il nostro obiettivo era tornare a creare una squadra unica, cercando di far tornare quanti più giocatori possibili alla base, e ovviamente giocare allo Steno Borghese. Ma la situazione che si è creata era tale che ci siamo subito convinti di tornare a quello che sappiamo fare meglio al momento, ovvero portare avanti l'Academy e far crescere giocatori di qualità. Ci stiamo impegnando a rinforzare i cadetti e l'Under 21 a livello di staff tecnico, e per noi sarà un 2016 importante anche come progetti di collaborazione con altre strutture simili in Italia e nel mondo".
Cosa ti rimane di questa brevissima esperienza? "Innanzitutto voglio ringraziare il presidente Pietro Fortini per l'opportunità che ci ha dato, il che dimostra la stima che c'è nei nostri confronti. Ma anche la consapevolezza che la situazione a Nettuno ora è veramente complicata – conclude De Franceschi, che ci lascia con una battuta – ci troviamo con un movimento spaccato in due ma continuo a sentir dire che ognuno vuole fare il bene del baseball nettunese. Visto che ci troviamo a questo punto, mi chiedo cosa sarebbe successo se volessero il male di questo sport…".
Ci troviamo a questo punto, e non se ne vede una luce aggiungiamo noi, sempre ribadendo una posizione che abbiamo tenuto sin dal primo giorno della "guerra" in riva al Tirreno: due squadre e due entità sono uno spreco di forze e di risorse a dir poco criminale. Andando nel futuro più prossimo, dal lato Angel Service Baseball City il progetto per il 2016 sta prendendo forma seppur non senza intoppi. Dal lato Città di Nettuno ora come ora è tutto in alto mare. Le ipotesi più pessimistiche parlano addirittura di una squadra prossima alla rinuncia al campionato per mancanza di giocatori, una motivazione strettamente tecnica proprio mentre in sostituzione di De Franceschi pare sia stato richiamato Claudio Scerrato in veste di manager. Per ora sono voci e ipotesi ma i tempi stringono, l'inizio della stagione si avvicina e di un roster adeguato all'IBL per ora non c'è traccia.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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